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    COALIZIONE AL SACCO – IL VOTO UNANIME ALLO SCOSTAMENTO DI BILANCIO SALVA LE APPARENZE NEL CENTRO DESTRA: LA MELONI HA CERCATO DI EVITARE CHE LA COALIZIONE ANDASSE IN FRANTUMI, MA ORMAI I COCCI SONO ROTTI E SARÀ EVIDENTE QUANDO CI SARÀ IL VOTO SUL MES – IL BANANA SI È SENTITO SPESSO AL TELEFONO CON GUALTIERI, E I GRILLINI TREMANO…


     
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    Carlo Tarallo per "la Verità"

     

    BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

    Dalla pazienza di Giobbe alla pazienza di Giorgia: se il centrodestra ieri è rimasto, seppure solo provvisoriamente, unito e compatto, è solo e soltanto perché Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d' Italia, nelle ultime due settimane ha tentato in tutti i modi possibili di evitare, almeno per il momento, che la coalizione andasse in frantumi nella maniera più plateale.

     

    gianni letta e berlusconi gianni letta e berlusconi

    Le apparenze sono salve, la forma pure, la sostanza invece no: Matteo Salvini e Silvio Berlusconi viaggiano ormai ciascuno per conto suo, è un dato di fatto. Il leader della Lega ha dichiarato guerra a Berlusconi e ha tirato la corda fino a un millimetro dalla rottura definitiva: l' annessione dei tre deputati, Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara e le accuse esplicite di «inciuci» con il governo sull' emendamento salva Mediaset sono state solo la punta dell' iceberg.

    LAURA RAVETTO MATTEO SALVINI LAURA RAVETTO MATTEO SALVINI

     

    Così, mentre Salvini e Berlusconi si punzecchiavano, la Meloni, tre giorni fa, in commissione Bilancio alla Camera, ha deciso per l' astensione sullo scostamento, mentre la Lega votava contro e Forza Italia non partecipava al voto.

     

    Un' astensione che il giorno dopo, sempre in commissione ma al Senato, è diventata la posizione comune dei tre partiti di centrodestra. Ieri, infine, l' astensione è diventata voto favorevole in aula, consentendo a Berlusconi di cantare vittoria, e così il centrodestra si è compattato, in attesa di andare in frantumi alla prossima occasione, ad esempio se e quando ci sarà il voto sul Mes: Forza Italia voterà a favore, Lega e Fdi contro.

     

    SILVIO BERLUSCONI FEDERICA ZANELLA SILVIO BERLUSCONI FEDERICA ZANELLA

    Poi, c' è la manovra di Bilancio, altra grana non da poco, considerato che Fi potrebbe proseguire sulla strada del «dialogo». La verità è che Berlusconi, se fosse per lui, avrebbe già detto addio a Salvini: a frenarlo è la componente «filo leghista» di Forza Italia, che per ora regge, ma traballa assai, perché dall' altro lato la spinta dei parlamentari che sognano il proporzionale e non vedono l' ora di staccarsi dalla Lega è fortissima.

    berlusconi salvini berlusconi salvini

     

    La scena di ieri al Senato, raccontata dalla Dire, con Berlusconi che ha disertato il previsto collegamento on line con la conferenza stampa alla quale partecipavano Salvini, la Meloni e Antonio Tajani, è emblematica.

     

    «L' intero Parlamento», commenta Berlusconi, «ha scritto «una pagina finalmente positiva. Di fronte all' emergenza Covid, maggioranza e opposizione insieme, hanno dato delle risposte concrete alle drammatiche difficoltà di tanti italiani, lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti che hanno visto il loro reddito compromesso dalla pandemia. Sono le proposte», aggiunge Berlusconi, «che Forza Italia aveva messo in campo da settimane e che sono state recepite dal governo e votate praticamente all' unanimità dalle Camere.

    MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

     

    Rivolgiamo pertanto i più sentiti complimenti e ringraziamenti ai nostri alleati della Lega e di Fratelli d' Italia, in particolare a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni, per il loro fattivo ed essenziale contributo al comportamento unitario del centro destra. È la strada che indicavamo parlando di collaborazione istituzionale e per la quale ci siamo battuti in questi mesi, recependo l' appello del capo dello Stato. Naturalmente», annuncia il Cav, quello di ieri «è solo un primo passo, ma è un passo sulla strada giusta: quella di unire le forze di fronte alla pandemia».

    roberto gualtieri roberto gualtieri

     

    Da parte sua, il premier Giuseppe Conte sa perfettamente che i numeri della maggioranza al Senato sono risicatissimi, e che il sostegno dei parlamentari di Berlusconi potrebbe presto diventare determinante per la sua sopravvivenza a Palazzo Chigi: «La votazione sulla risoluzione di maggioranza», ha detto ieri Conte, «relativa allo scostamento di bilancio è un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il paese.

     

    Tra le forze di opposizione prevale la via del dialogo e di un approccio costruttivo e per questo ringrazio, in particolare, quanti l' hanno voluta perseguire sin dall' inizio, con determinazione ma sempre nella chiarezza dei ruoli».

     

    meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

    Notate il passaggio: Conte ringrazia «in particolare», chi ha voluto il dialogo «fin dall' inizio»: ovvero Berlusconi. Le indiscrezioni raccolte dalla Verità segnalano un Conte che, attraverso il ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, ha tenuto negli ultimi giorni un dialogo serrato con Berlusconi.

    BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

     

    Il Cav e Gualtieri si sarebbero sentiti telefonicamente più volte, per sciogliere i nodi relativi al sostegno ai lavoratori autonomi, alle imprese e alle famiglie che Forza Italia ha chiesto e ottenuto per dare il via libera allo scostamento di bilancio.

     

    «Chi vocifera», fanno sapere fonti del M5s, «che la collaborazione dimostrata dalle opposizioni in parlamento sia l' antipasto a qualcos' altro si sbaglia o si illude. La collaborazione istituzionale è un dovere che diventa necessità in questa fase così critica, ma questo è quanto» «Oggi (ieri, ndr)», ha detto in serata Conte al Tg5, «è stato dato un bel segnale, importante, da tutte le forze politiche.

     

    giorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania giorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania

    Oggi la politica nel suo complesso ha dato un segno di unità. Se ha rischiato più Conte o Berlusconi? Oggi non ha rischiato Conte», ha aggiunto il premier, «perché le forze di maggioranza son ben coese e salde, e non ha rischiato neppure il cavaliere Berlusconi a cui va riconosciuto di aver avuto sempre un approccio costruttivo. E il fatto che anche le altre forze di opposizione hanno convenuto è un segnale bello per il Paese».

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