Manuela Messina per “la Stampa”
CESARE BATTISTI BRINDA
Cesare Battisti chiede di scontare 30 anni di carcere al posto dell' ergastolo. E il tutto sulla base di un accordo stipulato nel 2017, due anni prima del suo arresto, tra Italia e Brasile, Paese in cui l' ex terrorista dei Pac ha vissuto per anni e in cui non è prevista la pena dell' ergastolo. Battisti, catturato a Santa Cruz della Sierra, in Bolivia, dopo 37 anni di latitanza e condannato all' ergastolo per quattro omicidi avvenuti negli anni 70 in Italia, è detenuto dal 14 gennaio scorso nel carcere di Oristano.
LUIGI BERGAMIN E CESARE BATTISTI A SPASSO PER PARIGI
Il legale che lo assiste nell' aspetto dell' esecuzione della pena, l' avvocato Davide Steccanella, cerca ora di fare valere le ragioni tecniche, a suo avviso non rispettate, delle procedure di espulsione. Secondo il difensore, infatti, l' unico titolo valido di estradizione è quell' accordo con il paese di Bolsonaro, la cui collaborazione è stata centrale nell' arresto dell' ex terrorista. Per il legale, in sostanza, non esisterebbero documenti validi che attestino l' estradizione dalla Bolivia all' Italia. Da qui l' istanza di rideterminazione della pena, presentata dalla difesa alla Corte d' Assise d' Appello di Milano e su cui la Procura generale, ha già dato parere negativo.
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L' esposizione mediatica di Battisti Il legale ha anche lamentato «la particolare esposizione mediatica dell' arresto del condannato» e lo «straordinario rincorrersi, il giorno stesso, di pubbliche dichiarazioni da parte di ministri dell' attuale esecutivo, che si sono espressi in termini di assoluta certezza, tanto sull' entità della pena che l' arrestato dovrà in concreto scontare, tanto sulle specifiche modalità penitenziarie».
L' esposizione mediatica indicata dal legale fa quasi certamente riferimento al video celebrativo dell' arrivo di Battisti all' aeroporto di Ciampino e pubblicato sulla pagina Facebook del ministro Bonafede. Vicenda che vede indagati (la procura di Roma ha già chiesto l' archiviazione nel trasmettere gli atti al tribunale dei ministri) il vicepremier Matteo Salvini e appunto il Guardasigilli per mancata tutela della dignità della persona arrestata. Adriano Sabbadin, figlio del macellaio Lino ucciso dai Pac di recente in una cerimonia molto partecipata a Caltana di S.Maria di Sala, in provincia di Venezia, aveva detto che «con l' arresto di Cesare Battisti si può chiudere un capitolo: giustizia è fatta». Si attendono le altre reazioni.
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