1. PRESSING ITALIANO SUL BRASILE "ADESSO DATECI BATTISTI"
Grazia Longo per la Stampa
CESARE BATTISTI
Un «cauto ottimismo» induce il governo italiano a ritenere possibile l' estradizione di Cesare Baristi. E diventa sempre più incalzante il pressing sulle autorità brasiliane affinché l' ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac), arrestato l' altro ieri mentre fuggiva in Bolivia, sconti la pena in Italia. Intanto ieri il giudice federale, Odilon de Oliveira, durante l' udienza di custodia svoltasi in videoconferenza nella sede della polizia federale di Corumbà, ha confermato l' arresto.
CESARE BATTISTI
Il magistrato ha ritenuto che ci fossero i presupposti per la custodia cautelare in carcere «Siamo fortemente determinati a far sì che ciò accada anche per restituire in parte ciò che è stato tolto alla nostra comunità e ciò che è stato inflitto alle vittime del terrorismo - dichiara il ministro della Giustizia, Andrea Orlando -.
L' estradizione è possibile, l' Italia la chiede da tempo, la richiesta dell' Italia rimane ferma ci sono tutti i presupposti sulla base del diritto internazionale perché questa sia realizzata».
Nonostante l' ex terrorista degli Anni di piombo si dimostri spavaldo grazie al visto permanente ottenuto da Lula, esistono tutte le condizioni per ribaltare la sua condizione di rifugiato politico. «Noi abbiamo fatto tutti i passi presso tutte le autorità giurisdizionali brasiliane - precisa il Guardasigilli - e su tutte le autorità politiche, e alla luce dell' arresto ne faremo altri».
Del resto, è in corso da tempo la mediazione del governo Renzi prima e di quello Gentiloni poi, per ottenere il rimpatrio di Battisti, latitante da oltre 20 anni e condannato all' ergastolo per 4 omicidi. Un anno fa, durante un viaggio in Brasile in occasione del Referendum, l' allora ministro delle Riforme costituzionali Maria Elena Boschi incontrò ministri e autorità brasiliane per perorare la causa.
CESARE BATTISTI
E l' attuale titolare della Farnesina Angelino Alfano, nei mesi scorsi, ha dato mandato all' ambasciatore italiano in Brasile di richiedere formalmente alle autorità brasiliane di riavviare le procedure per riportare Battisti in Italia e per rivedere così la decisione presidenziale di Inacio Lula da Silva. A fine settembre scorso, cogliendo l' opportunità del cambio alla presidenza del Brasile, Alfano chiese che fosse ribaltata la decisione che aveva stabilito il rifiuto di consegnare il terrorista alle autorità italiane.
Battisti però ostenta tranquillità e dichiara di «non temere l' estradizione» perché «protetto» da un decreto dell' ex presidente Lula. Fondamentale e preziosa è ora la sinergia raggiunta con il presidente del Brasile Michel Temer che si è gia espresso a favore dell' estradizione. Tanto che Battisti ha di recente presentato ricorso al Tribunale Supremo brasiliano contro un eventuale rientro forzato in Italia. Tribunale che, va ricordato, nel 2010 optò per l' estradizione, poi disattesa da Lula. Ma oggi, in base alla legge, il presidente Temer può rivedere e annullare quella scelta. E comunque la partita si gioca ormai prevalentemente su un piano politico.
cesare battisti
2. L’IPOTESI MESSINSCENA
Emiliano Guanella per la Stampa
Si è difeso ostentando la massima sicurezza possibile Cesare Battisti, ma nel frattempo cresce il sospetto che il suo non sia stato un passo falso né un tentativo di fuga, ma un' autorete voluta, pensando alla battaglia che stava per arrivare sull' estradizione in Italia.
L' ex terrorista è stato sentito ieri in videoconferenza da Odilon de Oliveira, giudice federale del Mato Grosso conosciuto in Brasile per aver incarcerato super trafficanti e confiscato i loro patrimoni. Alla polizia federale brasiliana che l' ha arrestato mentre stava cercando di andare in Bolivia, Battisti ha sostenuto la tesi della gita fuori porta; con i suoi due amici voleva semplicemente andare a passare qualche giorno a pescare nei laghi della regione di Puerto Suarez.
cesare battisti in brasile
Sul fatto che avesse con sé una somma equivalente al doppio di quanto permesso portare a chi lascia il Brasile, ha spiegato che non era a conoscenza di tale norma e quei soldi servivano per comprare articoli in cuoio, a buon mercato dall' altra parte della frontiera. Il primo sospetto è stato quella della fuga, per evitare di essere colto di sorpresa da un' eventuale decisione del presidente brasiliano Temer, sollecitato formalmente dall' Italia a revocare la negativa all' estradizione espressa nel 2010 da Lula da Silva. Ma se a pensare male a volte ci si azzecca, basta fare un passaggio in più, con le leggi brasiliane alla mano, per capire che, a conti fatti, questo «incidente di percorso» a Battisti, in fondo, potrebbe alla lunga convenire.
Cesare Battisti con deputati e senatori del Partido dos trabalhadores PT jpeg
L' esportazione illegale di valuta è un delitto penale in Brasile ed è proprio un processo in loco che potrebbe blindare Battisti da questa nuova offensiva diplomatica italiana e dal cambio di vento politico a Brasilia. È il professore di diritto penale Davi Tangerino della Fondazione Getulio Vargas di San Paolo a spiegare tecnicamente quello che potrebbe succedere. «Secondo l' articolo 89 dello Statuto degli stranieri vigente, un cittadino di un altro Paese non può essere estradato se è in corso un processo per un crimine commesso in territorio brasiliano».
CESARE BATTISTI
In sostanza, dati i tempi non certo velocissimi della giustizia brasiliana, potrebbero passare anche degli anni. Lo stesso Statuto, promulgato all' epoca del regime militare e anteriore all' attuale Costituzione del 1983, permette un' altra via, quella dell' espulsione, che può essere decisa dal Presidente della Repubblica considerando (articolo 62) la pericolosità del soggetto o l'«indesiderabilità» dello stesso.
Cesare Battisti
Ma anche qui c' è un possibile intoppo. Battisti è sposato con una brasiliana e si è visto riconoscere nel 2016 la paternità di un figlio di due anni e mezzo frutto di una relazione precedente. E qui scatterebbe l' articolo 75, che impedisce l' espulsione di stranieri che abbiano la tutela o facciano da sostegno economico ad un figlio brasiliano. Quindi né estradizione, né espulsione.
CESARE BATTISTI SULLA SPIAGGIA DI RIO IN UNA FOTO PUBBLICATA DA PARIS MATCH
Si apre così una lunga battaglia giudiziaria. Il romanziere noir Battisti, che ieri ha giocato la parte dell' ignaro turista a passeggio nel Paese vicino, potrebbe essersi costruito una blindatura perfetta, scovando fra i cavilli della legge del Paese che lo ospita da più di dieci anni. E a quel punto anche un' intesa ai massimi livelli fra Roma e Brasilia potrebbe non bastare per riportarlo in patria e fargli scontare la condanna all' ergastolo per i quattro omicidi commessi negli anni di piombo.
CESARE BATTISTI ALLA PRESENTAZIONE DEL SUO ULTIMO LIBRO IN BRASILE
IL MATRIMONIO DI CESARE BATTISTI IL MATRIMONIO DI CESARE BATTISTI