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    TANTA BARUFFA PER NULLA - DOPO ESSERE STATO IMPALLINATO DAI SOCIAL PER UNA BATTUTA SULLA COLF MOLDAVA, CESARE CREMONINI, POSTA SU INSTAGRAM UN VIDEO IN CUI BALLA CON LA SIGNORA CHE LO ABBRACCIA AFFETTUOSAMENTE: “SONO STATA FIERA DELLA CITAZIONE NEL PROGRAMMA E TI VOGLIO UN BENE DELL'ANIMA” - E’ POI E’ LEI A FARE IL BATTUTONE: “IL MIO VERO NOME È EMILIA RUMENA, NON EMILIA ROMAGNA” - VIDEO 


     
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    SONO TEMPI DURI PURE PER CAZZEGGIARE – CESARE CREMONINI FA UNA BATTUTA SULLA COLF E I PESANTONI DEL WEB SI INDIGNANO: “HO UNA DONNA DELLE PULIZIE CHE SI CHIAMA EMILIA. NON SO COME SI CHIAMA REALMENTE, MA È PAGATA POSSO CAMBIARLE IL NOME” – APRITI CIELO: IL CANTANTE VIENE ACCUSATO DI RAZZISMO, CLASSISMO, SPREGIO DELLA DIGNITÀ – LA RISPOSTA MIGLIORE ARRIVA DALLA STESSA COLF CHE IN UN VIDEO CON CREMONINI…

    https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/sono-tempi-duri-pure-cazzeggiare-ndash-cesare-cremonini-fa-battuta-240531.htm

     

     

    Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

     

    CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA

    Peccato che non esista una sua statua sui colli bolognesi, sennò avrebbero abbattuto pure quella. Accanendosi sul feticcio di Cesare Cremonini, celebre schiavista e sfruttatore di poveri stranieri, meglio se donne. Di fronte al ciclone social che ha travolto il cantante, viene spontaneo chiedersi: è possibile per una volta essere equanimi e dire che sì, forse Cremonini ha fatto una battutaccia, ma non per questo va messo alla gogna e bollato con tutti i marchi infamanti di cui si avvalgono i soloni politicamente corretti?

     

    A guardare i social pare invece che si debba per forza prendere posizione, essere pro o contro, stare dalla parte dei perbenisti con volontà censoria («Non compriamo più gli album di Cremonini!») o viceversa considerare l'ex cantante dei Lùnapop un eroe della libertà di espressione. A questo ci ha ridotto l'odio ideologico: il manicheismo delle posizioni, la logica binaria del "o è bianco o è nero", in tutti i sensi, senza sfumature, senza gradazioni intermedie. scivolone Il lungo preambolo ci serve per definire come uno scivolone, niente più che come tale, la frase con cui Cremonini, ospite qualche giorno fa del programma E poi c'è Cattelan, ha parlato della sua colf: «Ho pensato alla mia donna delle pulizie che si chiama Emilia», dice lui sorridendo.

    CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA

     

    «Non è vero, non si chiama Emilia. Lei è moldava e io ho preteso in onore della mia terra di chiamarla Emilia. Non so qual è il nome, ognuno dovrebbe chiamare le persone come meglio crede, soprattutto le persone che entrano in casa tua. Sono pagate e quindi possono far cambiare il loro nome». Il tutto mentre il conduttore, Alessandro Cattelan, ride compiaciuto.

     

    Questo siparietto, in verità non troppo divertente, è servito agli indignati speciali dei social per accusare Cremonini, e di sponda Cattelan, di classismo (datore di lavoro contro colf), razzismo (italiano contro moldava), sessismo (maschio contro femmina) e perfino fascismo, in quanto l'abitudine di italianizzare i nomi era tipica del regime Noi ci permettiamo di dire che abbiano trovato solo un po' spocchiosa la battuta, degna di un ganassa che, in quanto ricco, crede di poter disporre dei propri dipendenti. Ma razzismo, maschilismo e fascismo, lasciatecelo dire, non c'entrano un accidente.

     

    CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA

    E poi, di fronte a una battuta riuscita male, l'arma migliore sarebbe rispondere con una buona battuta. Al sarcasmo un po' becero si replica con l'ironia intelligente. Come ha fatto chi, su Twitter, si è chiesto «Chissà adesso come chiama lei Cremonini?». Magari lo chiamerà Emilio, oppure Emiglio, storpiando il nome a mo' di sfottò, come in quella canzone di un programma comico anni '90 «Ahi ahi ahi se faccio un figlio, ahi ahi ahi lo chiamo Emiglio». attacchi social O come ha fatto chi ha postato l'immagine della signora dei Ferrero Rocher con tanto di scritta: «In realtà l'autista era di Pozzuoli e si chiamava Ciro ma la sua datrice di lavoro era milanese e lo chiamava Ambrogio».

    CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA

     

    O come ha fatto la stessa "Emilia", che ieri ci ha messo faccia e simpatia in un video con Cremonini, postato sul profilo Instagram del cantante, in cui lui balla con la colf e la abbraccia affettuosamente, e lei, dopo avergli detto «Sono stata fiera» della citazione nel programma e «Ti voglio un bene dell'anima», con un gioco di parole e un capolavoro di autoironia, dice: «Il mio vero nome è Emilia Emilia Rumena, non Emilia Romagna». Geniale. In un mondo di eroi, forse nessuno vuole essere Robin. Ma da oggi molti vorranno essere Emilia.  

     

    CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA CESARE CREMONINI E LA COLF MOLDAVA

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