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    UN MEROLONE IN QUEL POSTO - LA GUARDIA DI FINANZA ACCUSA VALERIO MEROLA DI UN’EVASIONE FISCALE DA RECORD - AVREBBE OCCULTATO, TRA SOCIETA’ SCHERMO E PRESTANOMI, COMPENSI PER 4,6 MILIONI E 1,5 DI IVA - SOTTO INCHIESTA NEGLI ANNI ’90, SI ERA TRASFERITO PER LUNGO TEMPO A CUBA - VERIFICHE INCROCIATE DELLE FIAMME GIALLE FANNO SALTARE FUORI CONTI CORRENTI “SOSPETTI”…


     
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    Corriere.it

    Renzo Bossi e Valerio MerolaRenzo Bossi e Valerio Merola 3cala09 valerio merola3cala09 valerio merola

    Nuovi guai giudiziari per Valerio Merola. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto un'evasione milionaria da parte del presentatore tv che aveva dichiarato la residenza nel Principato di Monaco, ma di fatto svolgeva la sua attività in Italia. In cinque anni, attraverso società «schermo» e prestanomi il conduttore televisivo è riuscito - secondo la Guardia di Finanza - a sottrarre al fisco compensi per 4,6 milioni di euro, oltre ad Iva per 1,5 milioni di euro.

    SOCIETA' DI COPERTURA - Attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma avevano acquisito le prime informazioni sul presentatore che, negli anni '90 dopo il suo coinvolgimento in una inchiesta della Procura di Biella, si era trasferito, per lungo tempo, a Cuba.

    VALERIO MEROLA E ILARIA LONGOVALERIO MEROLA E ILARIA LONGO

    Le indagini, svolte su tutto il territorio nazionale monitorando le spese e i luoghi di frequentazione dell'artista, hanno permesso di scoprire che lo showman si serviva della copertura di alcune società nazionali - da lui stesso create e fatte amministrare da prestanome - che fatturavano le sue prestazioni rese in Italia, senza, però, presentare alcuna dichiarazione fiscale né, tantomeno, versare le relative imposte.

    UMBERTO VERONESI VALERIO MEROLAUMBERTO VERONESI VALERIO MEROLA

    4,6 MILIONI EVASI - Il presentatore, dunque, facendosi scudo della residenza all'estero, ha sottratto al fisco italiano i proventi della sua attività artistica. Gli accertamenti sui flussi finanziari del professionista hanno permesso di individuare numerosi conti correnti e rapporti finanziari allo stesso intestati, ovvero intestati alle società «schermo», sui quali sono confluiti i compensi non dichiarati al fisco, pari a circa 4,6 milioni di euro, incassati in un arco temporale di 5 anni. Al termine della verifica fiscale, l'artista è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma.

     

     

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