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    CHE BELLA CRICCA GIRAVA INTORNO AD ALBERTO GENOVESE, DAI PUSHER AI PROCACCIA-RAGAZZE - E INFATTI LA PROCURA ORA INDAGA SUI COMPLICI DELL’IMPRENDITORE - IL DOMESTICO-BUTTAFUORI, UN GIOVANE SUDAMERICANO, QUANDO ROBERTO BOLLE CHIAMO’ LA POLIZIA PER GLI SCHIAMAZZI CHE PROVENIVANO DA “TERRAZZA SENTIMENTO”, DISSE AGLI AGENTI CHE GENOVESE NON ERA IN CASA, INVECE ERA NELLA STANZA BLINDATA A VIOLENTARE LA MODELLA DI 18 ANNI…


     
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    alberto genovese alberto genovese

    Giuseppe Guastella e Giovanni Santucci per www.corriere.it

     

    Chi acquistava e portava la droga. Chi invitava, sapendo a quali rischi potevano andare incontro, le ragazze. Chi copriva le deviazioni criminali del «capo» e sorvegliava che non venissero «disturbate». E poi l’uomo che, appena l’indagine è diventata pubblica, ha lasciato Milano. Ci sono ancora testimoni da ascoltare (un’altra «ospite» alle feste identificata e sentita due giorni fa ha di fatto confermato il canovaccio droga-approcci sessuali come consuetudine delle serate). E restano moltissime ore di video da scandagliare.

    ALBERTO GENOVESE ALBERTO GENOVESE

     

    Il lavoro dei poliziotti della Squadra mobile, nell’inchiesta che ha già portato in carcere per sequestro di persona e violenza sessuale l’imprenditore Alberto Genovese, si concentra però in questi giorni su due profili, solo apparentemente collaterali all’indagine sullo stupro condotta dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella: persone di primo piano nella «corte» del milionario delle startup e che, stando agli atti, sembrano aver avuto un ruolo decisivo nel contesto in cui poi Genovese ha potuto abbandonarsi alle sue derive criminali. Complicità sulle quali potrebbero esserci presto degli sviluppi investigativi.

     

    alberto genovese alberto genovese

    Su un livello secondario, ma al momento in parte più definito, si delinea il ruolo del domestico/buttafuori di «Terrazza sentimento», un giovane sudamericano che all’una e 40 dell’11 ottobre, proprio nel momento in cui secondo le immagini delle telecamere interne dell’appartamento l’imprenditore sta violentando la modella 18enne in stato di completa incoscienza, si presenta di fronte ai due poliziotti della Volante intervenuti per una chiamata della star della danza Roberto Bolle, solo l’ultima di una lunga serie, che segnalava schiamazzi e rumore.

    alberto genovese alberto genovese

     

    Quell’ uomo, 33 anni, agli agenti dice che «la festa è finita», ma soprattutto che Genovese non è in casa. Sarà decisivo capire se sapesse che (come è certo stando alle immagini del circuito di telecamere interne) Genovese in quel momento era invece proprio nella sua stanza «blindata»: dalla lettura incrociata degli atti sembra desumersi che il domestico abbia dichiarato il falso ai pubblici ufficiali, e dunque per questo potrebbe avere delle conseguenze.

     

    alberto genovese alberto genovese

    Molto più rilevante potrebbe essere invece la posizione di uno dei migliori amici di Genovese, nonché suo socio in alcune attività di divertimento. L’uomo viene indicato da chiunque abbia avuto a che fare con quell’ambiente come «braccio destro» dell’imprenditore; le foto sui social li ritraggono molto spesso insieme e comunque in continuo contatto; alla fine della scorsa estate, dopo quasi due mesi di vacanze tra Ibiza e Formentera, lo stesso sui social ringrazia «pubblicamente» l’imprenditore che «ci ha coccolato per due mesi» (quasi sempre Genovese pagava per tutti); e infine viene indicato come colui che a un certo punto delle feste «serviva» e metteva a disposizione degli ospiti i vassoi con cocaina, chetamina e Mdma (la sera del 10 ottobre, è ripetuto in alcuni verbali, fu lui a «portare i vassoi vicino al bar» di «Terrazza sentimento»).

     

    alberto genovese alberto genovese

    L’uomo, dopo l’arresto di Genovese, è andato (legittimamente) in una località di vacanza all’estero. Il particolare al momento più torbido emerso finora è che è stato lui stesso a invitare a quelle feste una ragazza che ha da poco compiuto 18 anni, e che da minorenne, a Bologna, aveva partecipato e poi denunciato i festini di «Villa inferno», nei quali alcune donne molto giovani partecipavano alle serate in cambio di cocaina. Una ragazza con esperienze molto complicate in passato e con un grave problema di dipendenza dalla droga: nell’appartamento di Genovese, intorno all’1 e mezza dell’11 ottobre, è lei ad andare a cercare per la terza volta (respinta dal buttafuori) l’amica che uscirà da quella casa solo la sera successiva, dopo la violenza.

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