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    CHE CESSO DI VITA! - A LA SPEZIA UNA FAMIGLIA È STATA RISARCITA PERCHÉ LO SCIACQUONE DEL WC DEI VICINI È STATO GIUDICATO TROPPO RUMOROSO: ERA STATO INSTALLATO NEL BAGNO CHE CONFINAVA CON LA CAMERA DA LETTO, SEPARATO DA UN MURO DI SOLI 22 CENTIMETRI, E RENDEVA LE NOTTI INSONNI - DOPO UNA PERIZIA, È STATO DECISO CHE IL WATER È DA RICOLLOCARE E BISOGNA RIDARE ALLE "VITTIME" 500 EURO ALL'ANNO A DECORRERE DAL 2003 - TUTTA COLPA DI TRE DECIBEL (E QUALCHE BISOGNO FISIOLOGICO) DI TROPPO...


     
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    Dal "Corriere della Sera"

     

    sciacquone del bagno troppo rumoroso 2 sciacquone del bagno troppo rumoroso 2

    Golfo dei Poeti, La Spezia. Succede che una famiglia, marito e moglie, fra i tanti problemi ne abbia uno che non li fa dormire: lo sciacquone del wc dei vicini. Troppo rumoroso.

     

    La loro camera da letto confina con un nuovo bagno realizzato dai quattro fratelli che abitano nell'appartamento adiacente. La coppia si rivolge al Tribunale di La Spezia per eliminare lo scarico e chiede un risarcimento del danno per le notti insonni. Ma niente da fare: causa bocciata.

     

    sciacquone del bagno troppo rumoroso 3 sciacquone del bagno troppo rumoroso 3

    La coppia è però tenace e ricorre in appello a Genova. Viene disposta una perizia nella quale tecnici sottoscrivono che effettivamente siamo di fronte a un caso di «superamento della normale tollerabilità e di spregiudicato uso del bene comune, posto che la cassetta del wc era stata installata nel muro divisorio di cm 22». Il che condizionerebbe la vita dei due.

     

    sciacquone del bagno troppo rumoroso 1 sciacquone del bagno troppo rumoroso 1

    Codice alla mano significa «lesione del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiana, diritti costituzionalmente garantiti e tutelati dall'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo».

     

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    Conclusione: sciacquone da ricollocare e risarcimento di 500 euro all'anno a decorrere dal 2003, anno in cui è stato piazzato il nuovo scarico. Ma i fratelli non ci stanno e si rivolgono alla Cassazione, che però respinge il ricorso: tre decibel di troppo «rispetto agli standard previsti dalla normativa specifica».

     

    La Corte Suprema ha riconosciuto così il «pregiudizio al diritto al riposo» e confermato la condanna dei quattro «rumorosi» fratelli.

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