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    UN’AUTOSTRADA VERSO RENZI – A FERRAGOSTO L’AVVOCATO ALBERTO BIANCHI, EX PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE “OPEN”, SI È INCONTRATO CON IL SIGNORE DELLE AUTOSTRADE ALFONSO TOTO A CORTINA – C’ERANO PURE CARRAI E SIGNORA E SECONDO “LA VERITÀ” AVREBBERO PARLATO DEI PAGAMENTI A PATRIZIO DONNINI, L' EX STRETTO COLLABORATORE DI MATTEUCCIO CHE SI PRESENTAVA COME MEDIATORE TRA IL GIGLIO MAGICO E GLI IMPRENDITORI ABRUZZESI. CHE PERÒ SMENTISCONO…


     
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    Giacomo Amadori per “la Verità”

    ALBERTO BIANCHI ALBERTO BIANCHI

     

    Le vicende del Giglio magico assomigliano sempre di più a una spy story. Con vista sulle Dolomiti. Nell' inverno del 1981 a Cortina d' Ampezzo vennero girate alcune scene di Solo per i tuoi occhi, la dodicesima fatica cinematografica di James Bond. Quasi quarant' anni dopo la vallata è diventata la location perfetta per alcune scene degne del film con protagonisti i personaggi più in vista del Giglio magico.

     

    Qui per esempio l' 1 gennaio 2017 i carabinieri del Noe, impegnati nell' inchiesta Consip, si erano messi alle costole dell' avvocato Alberto Bianchi (all' epoca presidente della fondazione renziana Open e contemporaneamente legale della Consip), che ha il phisyque du role da sorseggiatore di cocktail Martini in galante compagnia, e lo avevano pedinato per 16 chilometri sulla neve durante una ciaspolada.

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    alfonso toto alfonso toto

    I militari si imbatterono anche in Marco Carrai, l' uomo che Renzi voleva a capo della nostra Cybersecurity. Insomma, un altro personaggio adatto alle pagine di Ian Fleming. Ma cambiamo inquadratura, pur rimanendo sotto il monte Cristallo. Questa volta la scena è ambientata nei saloni del Park Hotel Franceschi, albergo a cinque stelle ospitato in un caratteristico palazzo turrito. Il set è la sala da caffè impreziosita da stufe di maiolica e colonne di legno intarsiato.

     

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    Qui il solito Bianchi lo scorso Ferragosto ha bevuto un caffè con Alfonso Toto, rampollo della nota famiglia di imprenditori abruzzesi. I due si erano incontrati per caso su Corso Italia, la via dello struscio della regina delle Dolomiti. Erano con le rispettive famiglie. E Bianchi era accompagnato anche da Carrai e signora.

    ALBERTO BIANCHI ALBERTO BIANCHI

     

    Toto era stato da poco perquisito su ordine della Procura di Firenze, mentre l' avvocato avrebbe ricevuto la visita delle Fiamme gialle dopo poco più di un mese, nell' ambito dello stesso filone d' inchiesta: i rapporti economici tra i Toto e il Giglio magico.

    patrizio donnini patrizio donnini

     

    Le investigazioni sono iniziate ipotizzando i reati di appropriazione indebita e autoriciclaggio. Nella lista dei primi indagati sono finiti Patrizio Donnini, uno dei primi organizzatori della Leopolda con la sua vecchia Dot media (un' agenzia di comunicazione da lui fondata) e l' amministratore delegato di Renexia Spa (società del gruppo Toto che ha finanziato con 25.000 euro la Open), Lino Bergonzi. Infatti tra l' ottobre 2016 e l' ottobre 2017 Donnini avrebbe realizzato una plusvalenza monstre da 950.000 euro, attraverso la Immobil green, cedendo cinque società che erano costate solo 68.200 euro e avevano in pancia autorizzazioni per costruire parchi eolici.

     

    alberto bianchi alberto bianchi

    A luglio la Procura di Firenze ha effettuato, come detto, diverse perquisizioni negli uffici di Donnini e del gruppo Toto.

    CARLO TOTO CARLO TOTO

     

    I controlli avrebbero innescato il filone che coinvolge Bianchi, accusato di traffico di influenze illecite (avrebbe fatto da trait d' union con la politica). A insospettire gli inquirenti è stata una parcella da circa 2 milioni di euro pagata all' avvocato da una società di Alfonso Toto.

    lotti renzi lotti renzi

    Ma a Ferragosto, Bianchi, probabilmente, non immaginava che cosa stesse per piovergli addosso.

     

    Chi era presente ricorda che mentre Toto parlava, l' avvocato era cupo in volto, addirittura pallido.

    CARLO TOTO CARLO TOTO

    Durante il caffè nel lussuoso hotel ampezzano Toto avrebbe rivelato al legale alcune scomode verità. I Toto, oltre ad aver permesso a Donnini di realizzare la plusvalenza milionaria, avrebbero concesso a mister Leopolda due sontuose consulenze (le fonti ci hanno riferito di importi tra i 600 e gli 800.000 euro l' una).

     

    Marco Carrai con Matteo Renzi Marco Carrai con Matteo Renzi

    Non basta. Donnini avrebbe ottenuto questi pagamenti presentandosi come «mediatore» con il Giglio magico e in particolare di Renzi e Luca Lotti, all' epoca ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), organismo chiave per lo sblocco dei fondi destinati alle infrastrutture.

    patrizio donnini patrizio donnini

     

    Insomma avrebbe assicurato di essere il canale giusto per finanziare l' ex premier e risolvere i problemi degli imprenditori abruzzesi. A questo scopo avrebbe ottenuto, secondo quanto Toto avrebbe riferito allo stesso Bianchi, anche decine di migliaia di euro cash al mese (la nostra fonte ricorda la cifra di 40.000, ma c' è anche chi parla di cifre più consistenti). Una lunga teoria di dazioni che dentro al Giglio magico hanno quantificato a spanne in circa 4 milioni di euro.

    ALBERTO BIANCHI E MARIA ELENA BOSCHI ALBERTO BIANCHI E MARIA ELENA BOSCHI

     

    Bianchi, attraverso l' agenzia di comunicazione Comin and partners, ci ha confermato nella sostanza il contenuto della chiacchierata di Ferragosto con Alfonso Toto e ci ha fatto sapere di essere rimasto «sconvolto dalla voracità di Donnini, ma anche di non aver creduto un solo secondo che questi soldi possano essere andati al Giglio magico, a Renzi o a Lotti». Ci ha confermato che Toto «gli ha raccontato di queste richieste di soldi e che Donnini andava a chiedere denaro perché si presentava come intermediario verso il Giglio magico». Ma Bianchi ha ribadito ai suoi più stretti collaboratori «di non crederci per nulla».

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    Dentro al Giglio magico sostengono che l' ex capo del governo fosse del tutto all' oscuro delle manovre del suo ex fedelissimo (piazzato durante il governo dei mille giorni nello staff del ministro della Difesa, Roberta Pinotti). A condurre Donnini alla corte di Matteo sarebbe stato Tiziano Renzi, che con il leopoldino aveva condiviso alcune esperienze editoriali e i pellegrinaggi a Medjugorje. Nel 2012 Renzi senior salvò la Web & press di Donnini dal crac con un sostanzioso finanziamento, un' operazione che venne «attenzionata» pure dai magistrati.

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    Negli ultimi mesi Donnini si è molto impegnato per far crescere la sua start up, la Keesy srl, che offre «un modo facile e automatizzato per gestire il check in e il check out» degli ospiti di bed and breakfast, agriturismi e affittacamere. In realtà, anche se su Internet risulta amministratore, della Keesy è solo procuratore speciale.

     

    La società è controllata per l' 82 per cento dalla Immobil green: Donnini detiene il 5 per cento delle quote e ne è stato amministratore. Oggi l' incarico, come nella Keesy, è ricoperto da Massimiliano Galli, il commercialista delle aziende di Tiziano Renzi e Laura Bovoli.

    LUCA LOTTI MATTEO RENZI LUCA LOTTI MATTEO RENZI

     

    Abbiamo chiesto a un esperto, Guido Beltrame, di esaminare per La Verità i bilanci della Keesy e della Immobil green: «Complessivamente le due realtà hanno fatturato 53.000 euro nel 2017 (a cui bisogna aggiungere 680.000 euro di dividendi) e 260.000 nel 2018 e, al di là di qualche maquillage di bilancio, hanno guadagnato complessivamente 432.000 euro nel 2017 e perso 615.000 nel 2018. Sui due anni, quindi hanno totalizzato una perdita di 185.000» ha spiegato il commercialista.

    alberto bianchi maria elena boschi alberto bianchi maria elena boschi

     

    C' è da sperare per Donnini che raggiunga performance migliori con la sua società di consulenza, la Pd consulting, attiva dal 2016, anno in cui è iniziato il rapporto dell' imprenditore con i Toto.

    Certo non è facile credere che Donnini abbia ottenuto 4 milioni di euro da una famiglia di imprenditori esperti con la fumosa promessa di un' intermediazione che non avrebbe facilitato i rapporti con il governo e il potere politico.

     

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    Due anni fa, durante il governo Gentiloni, il gruppo ottenne un ottimo risultato grazie a un emendamento alla manovra del maggio 2017, che aveva consentito ai Toto e a Strada dei parchi di risolvere un contenzioso milionario con l' Anas. Nei giorni scorsi abbiamo contattato Alfonso Toto per chiedergli la sua versione sulla chiacchierata di Cortina: «Se ho incontrato l' avvocato Bianchi per parlare di pagamenti fatti a Donnini? Non mi risulta. Quarantamila euro al mese? Ma stiamo scherzando?

    carlo toto carlo toto

     

    Tra l' altro perché lo chiede a me? Donnini non era consulente della società che amministro io () lei sa per chi lavorava Donnini?». Per la Renexia «Che io non amministro (l' ad è l' indagato Bergonzi, il presidente è il padre di Alfonso, Carlo, ndr). Lei ha sbagliato persona».

     

    MATTEO RENZI CORRE A CENTRAL PARK MATTEO RENZI CORRE A CENTRAL PARK

    Due giorni fa siamo tornati all' attacco. «Quello di cui parla mi sembra gossip. L' incontro con Bianchi? Ha difeso la società che amministro in un contenzioso ed è ancora un avvocato della mia società. Che io lo abbia incontrato non lo posso negare, i rapporti professionali risalgono nel tempo». Per risolvere il mistero, forse, ci sarebbe davvero bisogno di James Bond.

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