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    CHE CI FANNO I CIMELI DI SENNA A CHIVASSO? DALLA TUTA NERA DELLA LOTUS AL CASCO DEL PILOTA BRASILIANO, 300 PEZZI RUBATI DA UNA COLLEZIONE DI ASTI RITROVATI IN UN NEGOZIO DELL'USATO. GIÀ ARRESTATI I DUE LADRI - IL PICCOLO TESORO ERA STATO MESSO IN MOSTRA AD ASTI PER RACCOGLIERE FONDI DA DESTINARE AI BAMBINI POVERI DEL BRASILE...


     
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    Floriana Rullo per il Corriere della Sera

     

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    Magliette, automobiline, portachiavi. Una collezione di cimeli - trecento «pezzi» in tutto - appartenuti ad Ayrton Senna e finiti in vendita tra gli scaffali di un mercatino dell'usato di Chivasso, nel Torinese. C'era persino la tuta nera della Lotus, una delle prime indossate dal pilota brasiliano. Altri invece - guanti e un casco - erano già stati acquistati da ignari appassionati che non sapevano di essersi imbattuti in oggetti unici rubati da una collezione privata da due ladri.

     

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    Erano stati tutti trafugati l'11 luglio da una villetta tra le vigne di Isola d'Asti, nell'Astigiano. Danilo Martucci, 30 anni, e Davide Robba, 32, in quella casa ci erano arrivati alla ricerca di soldi e gioielli. Hanno invece trovato una «fortuna» fatta di tute, guanti e modellini. Inconsapevoli di aver preso pezzi di storia leggendaria, hanno cercato di rivenderli tra i frequentatori dell'usato piemontese.

     

    A tradirli, e farli arrestare, sono state le foto inviate su WhatsApp: chiedevano le valutazioni per quello strano bottino fatto di accessori da gara, ma anche caschi, volanti, guanti e magliette appartenuti tutti al campione brasiliano morto a Imola il primo maggio 1994.

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    Il piccolo tesoro era stato messo in mostra ad Asti per raccogliere fondi da destinare ai bambini poveri del Brasile. Era questa l'idea di Claudio Giovannone, uomo d'affari e finanziere. Un sogno diventato realtà grazie all'amicizia coltivata con i familiari del campione che lo avevano nominato «ambasciatore della Fondazione Senna». Un riconoscimento che voleva premiare il suo impegno per l'allestimento della mostra a cui aveva presenziato anche Bruno Senna, nipote di Senna e a sua volta ex pilota di F1.

     

    Un'iniziativa che doveva unire la passione per le corse, il ricordo di un fuoriclasse e infine la beneficenza. Lo scorso anno l'evento «Ayrton Senna 25» aveva riscosso grande successo. Alla conclusione i cimeli erano stati lasciati nella casa di Sergio Pregno, collaboratore dell'istituto.

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    Proprio dove sono stati portati via dai ladri. «Pregno è un nostro volontario - dice Marco Giovannone, fratello di Claudio - che da sempre si è messo a disposizione. I cimeli si trovavano in casa sua perché era stato poi impossibile trasferirli a causa delle restrizioni dettate dal Covid. Solo dopo abbiamo saputo del furto». Ma grazie all'indagine dei carabinieri felpe, volante e macchinine appartenute al fuoriclasse brasiliano sono stati ritrovati. Giovannone sorride: «Sono tornati a casa e siamo pronti, come facciamo da 16 anni in tutta Europa, a ricominciare con le mostre».

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