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    UN COMPLEANNO DEL KAISER! - BERLUSCONI “FESTEGGIA” I 76 ANNI TRA ARCORE E LA COSTA AZZURRA ASSEDIATO DALLE CATTIVE NOTIZIE - IL PDL PRECIPITA AL 15% GRAZIE ALLE GESTA DI BATMAN & CO. - E MENTRE CONTINUA LA FUGA DAL PARTITO, LUI SCRUTINA CANDIDATI PREMIER MA NON SE NE TROVA UNO DECENTE - SCARTATI ALFANO, MONTEZEMOLO E DELLA VALLE, IL PATONZA VUOLE UNA DONNA - LA TODINI? TROPPO “LEGGERA” (E LA SANTADECHE’ INCOMBE)…


     
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    1 - CHI...
    Jena per "la Stampa" - Nuovo scontro tra Berlusconi e Fini. Tra chi e chi?

    SILVIO BERLUSCONI CON LA FIGLIA MARINA E I NIPOTISILVIO BERLUSCONI CON LA FIGLIA MARINA E I NIPOTI

    2 - IL COMPLEANNO AMARO DI BERLUSCONI TRA INCHIESTE E ADDII...
    Ugo Magri per "la Stampa"

    Il sale sulla ferita glielo ha sparso Bersani, l'altro festeggiato del 29 settembre: «Rivolgo un personale augurio a Berlusconi, accompagnato da un invito, si riposi un po', ha già dato... L'anno scorso era al governo, ora non più». Da dieci mesi il Cavaliere staziona in panchina, e rischia di restarci. Il suo grande ritorno in campo sembra già abortito. Domani o martedì i sondaggi (quelli di Alessandra Ghisleri, l'unica di cui si fidi) certificheranno che il Pdl vale il 15 per cento, o giù di lì.

    SILVIO BERLUSCONI E LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO jpegSILVIO BERLUSCONI E LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO jpeg

    Due settimane fa stava sopra al 20, per effetto dello scandalo nel Lazio un terzo dei potenziali elettori se l'è data a gambe. Silvio pugnalato alle spalle dal suo stesso partito, l'impossibile rimonta compromessa prima ancora di incominciare... Che brutto compleanno, quello numero 76, trascorso tra la Costa Azzurra dalla figlia Marina e il villone di Arcore, dove era ansioso di ricevere un regalo dal Milan (fermato invece a Parma, l'ombra dello squadrone che fu).

    Umore scadente, secondo quanti si sono fatti vivi al telefono per rincuorarlo. Inferocito con Fini che l'altro ieri gli ha appioppato del «corruttore», incredulo che i magistrati diano retta a quanto scrive Lavitola sul suo conto, preoccupato dal processo Ruby che si snoda implacabile. Ma soprattutto, Berlusconi è raccontato in preda al più vivo disgusto per lo spettacolo del Pdl, una galleria di orrori senza fine, una faida di tutti contro tutti, le inchieste che sgorgano dai veleni sparsi a piene mani dagli stessi gerarchi.

    BERLUSCONI E ALFANOBERLUSCONI E ALFANO

    L'ex padre padrone del centrodestra assiste impotente, allarga le braccia quando i reduci di An minacciano di lasciarlo (salvo prendere atto, con un filo di delusione, che non saprebbero dove accasarsi, perciò rimangono). Sospira nel leggere su «Repubblica» lo sfogo di una sua ex-ministra, la bionda Prestigiacomo, che se ne vuole andare per protesta contro la «lotta tra bande» particolarmente accesa in Sicilia, dove non le lasciano altra strada che rifugiarsi da Micciché. Invano cercano di trattenerla la Carfagna, la Gelmini, pur comprendendo il disagio dell'amica e collega: l'aria si fa irrespirabile per chi predica moderazione.

    Luisa TodiniLuisa Todini

    In queste condizioni Berlusconi si ricandiderà solo se davvero non troverà nessuno da mandare allo sbaraglio in sua vece. E da quanto filtra, la ricerca si va facendo affannosa. Puntare su Montezemolo? Inutile, il presidente della Ferrari non ci starebbe mai... Su Della Valle? Silvio ci ha fatto pace, ma non se ne fida. Ripescare Alfano? Troppo tardi, pure sua figlia Barbara l'ha bocciato.

    Qualcuno gli ha messo in testa la Todini, imprenditrice che lui già voleva lanciare nel Lazio tre anni fa, ma per palazzo Chigi non sembra della stazza giusta. Torna in auge la voglia di sbaraccare tutto, di dare campo libero al partito degli «azzeratori» capitanati dalla Santanché, di cambiare insegna al partito per chiamarlo semplicemente «Centrodestra», e magari addirittura di tornare al vecchio progetto di una lista Berlusconi, con i fedelissimi dentro.

    daniela santanchèdaniela santanchè

    Vorrebbe intorno a sé solo combattenti indomiti, per temperamento gli piacerebbe che tutti nel partito fossero come il direttore del «Giornale» Sallusti, ai suoi occhi un eroe, «il più credibile perché rischia di pagare in proprio» le conseguenze di una legge liberticida. Ecco, ai suoi occhi, il segretario ideale (ma Sallusti non ci pensa nemmeno).

    Unica nota lieta, nel giorno delle candeline: la telefonata cordiale di Monti. Al quale Berlusconi, nel ringraziarlo, ha ribadito i propri convincimenti sulla crisi dell'euro, sulla Germania, sulla Merkel. Una vera lezione di politica internazionale, a quanto risulta, che il Professore ha incassato senza battere ciglio.

     

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