Corrado Zunino per ''la Repubblica''
guido alpa
Il concorso Conte ha le stimmate del bando profilato, costruito su una persona. Il premier, si sa, quando era solo un professore si era candidato al "trasferimento" (parole sue) dall' Università di Firenze a quella, più prestigiosa, di Roma La Sapienza. Concorso in Diritto privato. Ha parlato del figlio piccolo cui voleva avvicinarsi, spiegando giovedì, solo in un secondo momento, che avrebbe rinunciato a presentarsi «per impegni istituzionali». Due ore prima, in verità, agli stretti collaboratori aveva riferito: «Io vado, la mia storia è quella di un docente». C' è chi gli ha spiegato, nel frattempo, la scarsa opportunità di partecipare alla prova iniziale d' inglese.
«Era un' altra vita quella in cui mi sono candidato al posto alla Sapienza», ha detto ancora. Era lo scorso febbraio, già era stato avvicinato da Luigi Di Maio per una possibile candidatura di governo. Il premier non ha detto, però, che il professore ordinario che gli avrebbe dovuto lasciare il posto è stato suo maestro e poi collaboratore di studio.
mattarella e giuseppe conte
Il professor Guido Alpa, ordinario di Diritto privato alla Sapienza che abbandonerà la cattedra il prossimo 31 ottobre, nelle poche occasioni in cui si è pubblicamente espresso ha dichiarato: «Conte è uno studente eccezionale». Ieri, intervistato, ha insistito: «Fa male a ritirarsi, merita quel posto, è preparatissimo». Ha detto «merita quel posto», non «quella candidatura». Somiglia tanto a un' indicazione di successione.
Solo che questa era un concorso pubblico, non una chiamata diretta.
I rapporti tra lo studio Alpa e il professor Conte sono stati professionalmente fusi. Sul sito della Camera, al momento dell' insediamento alla carica di governo, si poteva leggere nel curriculum: «Giuseppe Conte, dal 2002, ha aperto con il professor avvocato Guida Alpa un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile, al diritto societario e fallimentare». Ancora, il professore pensionando, di fronte alle polemiche di fine maggio sul curriculum gonfiato del futuro presidente del Consiglio, ha sottoscritto una sentita lettera in sua difesa.
giuseppe conte giuseppe conte 2
Oggi il preside del Dipartimento di Giurisprudenza, professor Paolo Ridola (siamo sempre alla Sapienza), riferendosi a Giuseppe Conte parla apertamente di una facoltà, la sua, che vuole attrarre «persone di grande valore». Eccola pronta. Nella composizione della commissione giudicatrice, tre docenti di diritto, il Dipartimento ha scelto come presidente un interno, il professor Elio Del Prato, studio a Roma, da sempre vicino all' uscente - Alpa, appunto - e all' entrante più importante, il premier Conte.
Nella giurisprudenza italiana ci sono due grandi scuole, che si riconoscono in altrettante associazioni. Alla Sapienza domina, ovviamente, quella legata al professor Alpa. Non è un caso che il caso lo abbiano sollevato i candidati della cordata che si è sentita esclusa, costringendo il premier ad abbandonare il campo.
guido alpa nello pasquini rocco franco federica riente
I bandi profilati - ad personam - sono una maledizione dell' università italiana, per il Paese. Nei primi sei mesi di attività l' Associazione Trasparenza e merito e l' Osservatorio indipendente sui concorsi hanno segnalato 86 bandi su misura. Lo stesso rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, in uno sforzo allestito per superare l' era Frati su cui si sono costruite le attuali rendite di posizione, ogni anno rimanda al mittente, le facoltà, diverse valutazioni sui candidati.
La commissione del concorso Conte, nonostante l' evidente conflitto di interesse della candidatura vip, nelle sedute del 1° agosto e del 4 settembre scorsi non ha eccepito nulla. Un professore di Economia della Sapienza, Fabio Sabatini, ora scrive: «La nomina a premier ha posto il candidato Conte in una posizione di potere rispetto all' ateneo che ha bandito il concorso e ai commissari che avrebbero dovuto giudicarlo.
Conte su universita austria
Nessun commissario può giudicare serenamente un suo superiore». Il Dipartimento di Giurisprudenza ha deciso di sostituire un professore ordinario pensionando con un altro ordinario. Apparentemente un cambio naturale, in realtà rarissimo nell' università esangue di oggi. «In questi tempi di vacche magre un "Po" - professore ordinario - è una piccola fortuna per qualsiasi dipartimento», ancora il professor Sabatini.
Infine, il curriculum. Nel 2013 Giuseppe Conte ha presentato 28 pagine per candidarsi alla presidenza del Consiglio della giustizia amministrativa. Nel maggio 2018 si è scoperto che in almeno quattro esperienze accademiche c' era stata un' esagerazione: un curriculum gonfiato. Sarebbe interessante sapere se per il concorso di Diritto privato Conte abbia consegnato quel curriculum. Poiché l' assegnazione di una cattedra avviene per titoli, quattro titoli gonfiati avrebbero potuto falsare la gara.