“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto
da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
MARIO SECHI
Il direttore di Libero, Mario Sechi, nell’editoriale di prima pagina, a proposito dell’«accordo con l’Albania sui migranti irregolari» stipulato dal governo Meloni, critica Peppe Provenzano del Pd, che lo aveva definito così: «Nel migliore dei casi è un pasticcio, nel peggiore una violazione di diritti».
In particolare, Sechi rimprovera sarcasticamente a Provenzano di avere «una memoria selettiva prodigiosa» e gli consiglia «po’ di magnesio», perché, a suo dire, «il più importante accordo per il contrasto all’immigrazione lo firmò l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti con la Libia, correva l’anno 2017, governava Matteo Renzi, al potere c’era il Pd».
Non è così. Il Memorandum di intesa tra Italia e Libia venne firmato a Roma il 2 febbraio 2017 dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Un cucchiaino di magnesio anche per Sechi.
•••
NADIA TERRANOVA
In un editoriale che comincia sulla prima pagina della Stampa e ne occupa quasi un’altra all’interno, la scrittrice Nadia Terranova ricorda la città di Palmira: «Ancora oggi penso spesso a Khaled al-Asaad, l’archeologo siriano che ha passato tutta la vita a custodire uno dei siti più belli del mondo e che è stato decapitato e impiccato».
Che sequenza inedita! Poche righe più sopra, parla di «case mezze abbandonate». Ma quando mezzo è usato in funzione avverbiale, unito a un aggettivo, resta invariato, quindi doveva scrivere «case mezzo abbandonate».
Sempre da Terranova apprendiamo che «non c’è coordinazione nelle macerie»: che abbiano problemi di movimento? Nello stesso articolo, non manca un’annotazione poetica: «Ho sentito, in mezzo a reperti di macerie più antichi per loro che per me, tanta vita da strapparmi il cuore». La lingua l’ha già strappata. Ora basterebbe che alla Stampa le strappassero dalle mani la penna.
•••
umberto eco
Lo scrittore Andrea Kerbaker sul Sole 24 Ore si occupa dell’uscita di un catalogo sul Gruppo 63 e immagina che Umberto Eco, se fosse stato ancora in vita, «si sarebbe subito messo a leggere con la vertigine della lista, compulsando i ben 31 protagonisti di quella stagione».
Vertigine della lista a parte, che presumiamo essere una forma di labirintite simile a quella provata dalle macerie di Nadia Terranova, non sapevamo che Eco, oltre che i volumi, compulsasse anche gli uomini. Sempreché il dizionario adottato da Kerbaker non sia più aggiornato dello Zingarelli 2024, il quale al lemma compulsare riporta: «Leggere, sfogliare, consultare con frequenza e accuratamente libri, documenti e simili, specialmente a scopo di studio».
•••
Sky Tg24 - a ritirato
Vittoria Romagnuolo sul sito di Sky Tg24: «Kylie Jenner non è stata una semplice ospite degli Innovator Awards 2023. La ventiseienne imprenditrice californiana a ritirato, nell’ambito della serata, un riconoscimento per il marchio di abbigliamento che harecentemente fondato: Khy». Khy l’ha visto (l’italiano)?
•••
FRANCESCO MERLO
Nella sua rubrica Posta e risposta sulla Repubblica, Francesco Merlo replicando a un invito («Faccia attenzione alle date...») del lettore Luca Cardinalini: «Si deve al grande storico marxista inglese Eric Hobsbawm la sfasatura tra il calendario e il tempo storico del Novecento, che sarebbe “il secolo breve” perché, iniziato nel 1915 alla fine della prima guerra mondiale con la caduta dei grandi imperi, si sarebbe chiuso con la caduta di quello sovietico, l’ultimo, nel 1989».
Non ci pare che l’invito sia stato recepito da Merlo. La Prima guerra mondiale si concluse nel 1918, non nel 1915. E comunque Hobsbawm faceva cominciare il secolo breve all’inizio di quel conflitto, nel 1914, e lo faceva concludere, effettivamente, con la caduta dell’impero sovietico, decretata però da Mikhail Gorbaciov soltanto il 26 dicembre 1991, due anni dopo. Nel 1989 cadde unicamente il Muro di Berlino.
•••
stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati
Nelle pagine culturali del Corriere della Sera si dà notizia del ritrovamento nel sito egiziano di Tuna el-Gebel di una copia del Libro dei Morti risalente a 3.500 anni fa, descritto come un insieme di «testi funerari, destinati a guidare le anime nell’aldilà, incisi su papiri e collocati nelle tombe». Resta da capire come si possa incidere un testo sul fragilissimo supporto scrittorio costituito da un papiro senza sbriciolarlo.
•••
Incipit di un servizio di Serenella Bettin sulla Verità: «Alberto Rizzotto, l’autista alla guida del bus precipitato giù dal cavalcavia di Mestre il 13 ottobre scorso, aveva avuto problemi cardiaci». Si può anche precipitare su?
•••
L Osservatore Romano - latino sbagliato per il motuproprio del Papa
Pubblicando il motuproprio Ad theologiam promovendam di papa Francesco che, almeno per il momento, di latino ha solo il titolo perché è scritto in italiano, L’Osservatore Romano lo strilla in prima pagina e lo riporta – come si legge anche sul sito – con il titolo «Ad theologiam promovenda», che in latino è un macroscopico errore.
A riprova del fatto che la lingua di Cicerone e di san Girolamo non è più praticata dalle parti del giornale vaticano, nessuno in redazione si è accorto che il testo del documento arrivato dai piani alti della Santa Sede aveva il titolo corretto. Fra l’altro, la forma esatta figura all’inizio del documento pubblicato nella stessa pagina: «Lettera apostolica in forma di “motu proprio” del sommo pontefice Francesco Ad theologiam promovendam con la quale vengono approvati nuovi statuti della Pontificia accademia di teologia».
•••
L Osservatore Romano latino sbagliato in prima pagina
Claudio Bozza sul Corriere della Sera parla di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, sottolineando che è «quello che nel gennaio del 2020, anche con la spinta delle Sardine, sconfisse Lucia Borgonzoni, la candidata leghista di un Salvini all’apice del potere».
Salvini all’apice del potere nel gennaio 2020? A dire il vero, quell’anno il capo della Lega proprio non toccò palla. Nell’agosto 2019 aveva infatti provocato la caduta del primo governo presieduto da Giuseppe Conte, nel quale sedeva come vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, passando all’opposizione del secondo governo Conte, rimasto in carica dal 5 settembre 2019 al 26 gennaio 2021.
STEFANO LORENZETTO