Oh Zizzo
Non riesco a smettere di ridere ?#GermaniaItalia #NationsLeague #Donnarumma pic.twitter.com/7ZAmGt5sls
— Richi - Smok1n9 Bianco ?? ?? (@musagete10) June 14, 2022
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Di Giorgio Chinaglia si ricorda un aneddoto riportato da Paolo Condò. Era l’ottobre del 72, si giocò Lussemburgo-Italia partita di qualificazione ai Mondiali. Gli azzurri vinsero 4-0. Dopo sei minuti erano in vantaggio 2-0, gol di Chinaglia appunto e di Gigi Riva. Gli azzurri cominciarono a rilassarsi. Tutti tranne Giorgione che continuò a correre come un forsennato fino all’ultimo. A fine partita gli chiesero del suo impegno e lui ricordò che la sua infanzia in Galles, era cresciuto lì da emigrante, suo padre lavorava in fonderia. «Conosco l’orgoglio che prova un papà emigrato quando dice al suo bambino: “Oggi ti porto a vedere l’Italia”, e magari sono due mesi che risparmia sulle sigarette per comprare i biglietti per la partita».
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Questo breve racconto ci è tornato in mente questa sera mentre stavamo guardando l’Italia contro la Germania a Moenchegladbach in Nations League. È finita 5-2 per i tedeschi che sono andati avanti 5-0. Poi le reti di Gnonto e Bastoni. Non si perde così. La Germania è certamente più forte, ha calciatori di tre categorie superiori: Neuer, Rüdiger, Kimmich, Gundogan, Müller, Sané, Timo Werner. L’Italia ha giocato con la solita formazione sperimentale che però fino a stasera era in testa al girone. Nonostante la differenza in campo, prendere cinque gol dalla Germania brucia. Soprattutto, è inaccettabile che si subiscano gol per superficialità difensiva come la famigerata costruzione da dietro (quoque tu Donnarumma).
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Non è tutto nero. L’Italia qualcosina ha mostrato. Ma anche se siamo all’ultima partita stagionale, non bisognerebbe mai mollare mentalmente. Bisogna avere la consapevolezza che siamo più deboli e quindi c’è il dovere di compensare con altre virtù. Una brutta serata, seppure in Nations League.
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