PIER CARLO PADOAN CON ELKETTE
RETROSCENA SUL NAUFRAGIO MPS-UNICREDIT – CON IL SUO “VAFFA” AL TESORO ANDREA ORCEL AVRA' SALVATO UNICREDIT MA SI È GIOCATO, DOPO MILANO, ANCHE LA BENEVOLENZA DEI PALAZZI ROMANI PER EVENTUALI ACQUISIZIONI, A PARTIRE DA BPM. NON È UN CASO CHE ORCEL ABBIA SPOSTATO ALL’ESTERO LE SUE BRAME: LA FRANCESE SOCIÉTÉ GENERALE E LA SPAGNOLA BBVA – L’IRA DI DRAGHI: IL DG DEL TESORO RIVERA DOVEVA ACCORGERSI PRIMA DEGLI OSTACOLI CHE HANNO FATTO SALTARE LA TRATTATIVA - PATETICO INCONTRO TRA RIVERA E CASTAGNA PER SPINGERE BPM A SCIROPPARSI GLI SCARTI DI MPS RIFIUTATI DA ORCEL - SI APRE LA VIA DEL TERZO POLO?
andrea orcel
UNICREDIT, PIETRA TOMBALE SU MPS NELL'ASSORDANTE SILENZIO DI PADOAN
Camilla Conti per "la Verità"
«Quella finestra per noi è chiusa». L'ad di Unicredit, Andrea Orcel, ieri ha messo una pietra sopra al Monte dei Paschi sul finire della conferenza telefonica con gli analisti. Spegnendo così anche le speranze di chi, come il segretario della Fabi, Lando Sileoni, sperava ancora in una pausa tattica del negoziato con il Mef.
Ma il banchiere ha ribadito: «Quando abbiamo annunciato l'intenzione di perseguire una combinazione di successo ho detto chiaramente che la finestra era aperta se si poteva eseguire rapidamente l'operazione» e in quel momento «pensavamo che lo si potesse fare». Adesso, invece «siamo focalizzati al 100% sulle nostre iniziative».
A cominciare dal nuovo piano industriale che verrà presentato al mercato il prossimo 9 dicembre e il cui fulcro saranno «semplificazione, digitalizzazione e centralità del cliente», ha detto Orcel. Quanto al risiko, eventuali operazioni di M&A «non sono un fine» e «le faremo solo a giuste condizioni».
Una chiusura che preoccupa i sindacati: «perché, al momento, non ci sono alternative per rilevare il gruppo Mps, l'unica sarebbe il fondo Apollo, che è un fondo speculativo e che non avrebbe un atteggiamento morbido per quanto riguarda i dipendenti», commenta Sileoni. Sottolineando che «se dovesse fallire un gruppo come il Montepaschi ne risentirebbe l'intero settore bancario italiano ed europeo».
andrea orcel di unicredit
I vertici dell'istituto di Piazza Gae Aulenti vogliono ora rimanere concentrati sui propri obiettivi e risultati. Guardando a questi, Unicredit ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto pari a 3 miliardi rispetto al rosso di 1,6 miliardi registrato nello stesso periodo del 2020.
Per quanto riguarda il solo terzo trimestre, la banca ha raggiunto un profitto netto di 1,058 miliardi, con un balzo del 55,6% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Ciò ha consentito di alzare i target per la fine del 2021: la guidance per l'utile netto sottostante è stata aumenta a «oltre 3,7 miliardi» (dalla precedente che prevedeva un dato «sopra 3 miliardi").
monte dei paschi di siena
Sale anche quella annuale per i ricavi che ora sono visti a 17,5 miliardi (da 17,1 miliardi). La conference call con gli analisti sui conti trimestrali, per tutte le big del credito, è solitamente tenuta dai manager operativi come appunto l'ad affiancato spesso dal direttore finanziario.
Negli ultimi giorni, però, all'appello delle dichiarazioni sullo stop della trattativa col Mef è sempre mancata la parola di Pier Carlo Padoan. Ex ministro del Tesoro, fu lui a varare il Monte di Stato con la ricapitalizzazione precauzionale del 2017, nonché ex deputato del Pd (il suo posto è stato preso alle ultime suppletive senesi da Enrico Letta), nell'ottobre del 2020 è entrato nel cda di Unicredit e in aprile è stato ufficialmente nominato presidente.
enrico letta piercarlo padoan
Lo scorso 29 luglio «ha ritenuto di astenersi dalla deliberazione del consiglio di amministrazione» in merito all'esclusiva con il Tesoro per rilevare una parte di Mps, riportava una nota del gruppo. In cui si sottolineava che la decisione di Padoan è stata presa «pur in assenza di qualsivoglia conflitto di interessi e in piena indipendenza di giudizio in ragione del suo precedente incarico di ministro dell'Economia e delle finanze».
andrea orcel
Poi il silenzio. A parte qualche intervento su altri temi: il 6 ottobre, al Salone della Giustizia, per dire che «bisogna fare in modo di convogliare le risorse del sistema Italia, ossia il risparmio, verso gli investimenti privati» e «in tutto questo le banche hanno un ruolo importante da svolgere».
MONTE DEI PASCHI DI SIENA MPS
Undici giorni dopo, a margine dell'inaugurazione del Vinitaly a Verona, per assicurare che «Unicredit è molto impegnata nell'attività di sostegno alle imprese». Agli atti di quest' anno restano, per il resto, due interviste: la prima rilasciata a Repubblica il 5 febbraio in cui il presidente sottolineava che «Unicredit vuole crescere, senza escludere operazioni per linee esterne. Crescerà anche diventando più verde e più sostenibile, come alfiere dei criteri Esg che regolano appunto ambiente, sostenibilità e governance».
PIER CARLO PADOAN
Quanto a Mps, si era limitato a dire in quei giorni, «sarà valutata come le altre, facendo i conti» passando la palla al nuovo ceo che «se ne occuperà direttamente». E assicurando di non essere stato «né chiamato, né spinto dalla politica in Unicredit e continuo ad essere estraneo a pressioni politiche». Qualche mese dopo, il 31 maggio, al Foglio aveva offerto un commento di ampio respiro, partendo - senza citare il Monte - dal «tema delle aggregazioni cruciale non solo per l'Italia ma per l'intera Europa», e evidenziando poi ruolo di Unicredit che «può svolgere un ruolo concreto come motore del cambiamento, di indirizzo tra finanza buona e meno buona e di transition financing verso un'economia più green». Riferimenti al «rosso» di Siena, zero.
MONTE DEI PASCHI DI SIENA MONTE DEI PASCHI DI SIENA