Alessio Ribaudo per il "Corriere della Sera"
SAMAN ABBAS
Di certo c'è solo che Saman Abbas è scomparsa la notte del 30 aprile. L'hanno cercata ovunque nel terreno di un'azienda agricola di Novellara, nel Reggiano, per la quale lavorava la sua famiglia. Qui, secondo gli investigatori, sarebbe stato sepolto il suo cadavere dopo l'omicidio commesso da un familiare perché avrebbe rifiutato un matrimonio combinato con un cugino materno, più grande di lei di 10 anni che si sarebbe dovuto celebrare lo scorso 22 dicembre.
Per 67 giorni questo pezzo di Emilia-Romagna è stato battuto palmo a palmo da oltre 500 carabinieri, agenti della polizia provinciale, Vigili del fuoco, con l'aiuto di droni e cani molecolari. Senza successo. Non sono servite neanche le analisi delle informazioni satellitari o i geoscanner ad alta risoluzione. E alla fine, ieri, è stato deciso di sospendere le ricerche sul campo mentre proseguiranno le indagini per omicidio. L'incubo di Saman, 18 anni, iniziò quando decise di contraddire la volontà dei genitori per accettare la proposta di matrimonio avanzata a Roma, durante una vacanza, dal fidanzato Ajub Saquib, 21 anni, pure lui pakistano, conosciuto in Rete.
DANISH HASNAIN ZIO DI SAMAN ABBAS
Un «sì» che avrebbe mandato su tutte le furie sia il padre Shabbar, 47 anni, sia la mamma Nazia Shaheen, 46 anni. Saman, però, non aveva cambiato idea e aveva ordinato in Pakistan l'abito da sposa. La reazione della famiglia Abbas, in un'assurda escalation, secondo l'accusa sarebbe culminata con l'omicidio della ragazza a fine aprile. Su questo si orienta l'inchiesta del pubblico ministero. E, a oggi, sono iscritti nel registro degli indagati i genitori di Saman, uno zio e due cugini. Uno di questi, Ikram Ijaz, è l'unico oggi in carcere a Reggio Emilia. Fu fermato lo scorso 28 maggio a Nimes, in Francia, a bordo di un pullman diretto in Spagna. Ijaz si è detto estraneo alla scomparsa della cugina e lo ha ribadito anche nell'ultimo interrogatorio.
LA FOTO DI SAMAN ABBAS CON IL LIVIDO SULLA GUANCIA
Le sue spiegazioni, però, non hanno convinto né gli investigatori né i giudici del Tribunale della libertà di Bologna che, sabato scorso, hanno negato la sua scarcerazione. Contro di lui c'è un video del 29 aprile che lo ritrae con l'altro cugino della ragazza e con lo zio, mentre esce dal casolare di Novellara con attrezzi da lavoro, tra cui una pala. Stavano andando, per l'accusa, a scavare la tomba di Saman, uccisa dallo zio il giorno dopo.
Inoltre, ci sono le dichiarazioni del fratello minorenne di Saman, secondo cui i due cugini diedero man forte allo zio. Intanto sono latitanti i coniugi Abbas, spariti il primo maggio dopo essersi imbarcati su aereo diretto dall'Italia al Pakistan, lo zio Danish Hasnain, 33 anni, e l'altro cugino, Nomanhulaq Nomanhulaq, 35 anni. L'unico che non crede all'omicidio è il fidanzato di Saman, Ajub, che potrebbe, a breve, essere sentito dagli inquirenti. Per lui la ragazza è viva ma segregata chissà dove dallo zio Danish e dal cugino Nomanhullaq.
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