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    1. L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA (E BRUTTEZZA) DELL’ULTIMO LIBRO DI MILAN KUNDERA CHE NON SCALA LE CLASSIFICHE DELLE VENDITE. UN FLOP MONDIALE PER IL SUPERBO EDITORE DELL’ADELPHI ROBERTO CALASSO BEN NASCOSTO NELLA PAGINE DEI GIORNALONI 2. PER RISOLLEVARE LE VENDITE STAVOLTA NON C’E’ IL BORDELLO ARBORIANO DI “QUELLI DELLA NOTTE” CON L’ESEGESI-TORMENTONE SULL’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA KUNDERIANA 3. IL GABIBBO GIAN ANTONIO STELLA VOLA A NEW YORK E SPACCIA PER GIORNALISMO UNA MARKETTONICA INTERVISTA AL CAROSELLARO DI LITTLE ITALY, MARTIN SCORSESE, CHE HA GIRATO UNO SPOT PER LA COPPIA EVASIONE DEL MADE IN ITALY, DOLCE & GABBANA


     
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    "Nessuno vuol più starsene
    ozioso in un angolo, tutti hanno
    sete delle imprese degli altri.
    E' un spettacolo da circo: gli artisti escono"
    (Karl Kraus, Detti e Contraddetti)

    di DAGOSTRIKE

    Roberto CalassoRoberto Calasso


    CALASSO&KUNDERA
    Il superbo Roberto Calasso chiude l'anno adelphiano con un flop "mondiale" che neppure il silenzio della stampa (codina) riuscirà a far dimenticare tra le quattro mura (di gomma) dell'editoria.
    Il romanzo insostenibile di Milan Kundera, "La festa dell'insignificanza" (Adelphi), non decolla nelle vendite in libreria. E vola assai basso nelle classifiche di solito generose (e spesso taroccate) nello spingere in alto gli scrittori della casa madre (Rcs).

    Anche se l'unica stroncatura al libro dello scrittore ceco-francese (voto 5), a firma di Antonio D'Orrico, è apparsa sul "Sette" allegato al "Corriere della Sera".
    Diceva Valentino Bompiani che nel fare il suo mestiere c'era pure l'"editore ideologico" che sceglie i libri "come tessere di un mosaico a ornare la volta della sua chiesa".
    Peccato che stavolta all'editore superbo Calasso è caduta in testa l'intera architrave della sua cattedrale di carta (patinata).

    Milan KunderaMilan Kundera

    Ps.
    Peccato che stavolta non ci sia ancora in tv l'arboriano di "Quelli della notte" (1985), il nostro (e vostro) Roberto D'Agostino, a fare l'esegesi-tormentone dell'opera dell'ormai mitico autore dell'"Insostenibile leggerezza dell'essere" così da sovvertire una posizione di classifica (vendite) umiliante e imbarazzante per Kundera e il suo editore.

    DEBORTOLI&STELLA
    Uno si chiede perché il direttore del Corrierone, Flebuccio de Bortoli, in tempi di spending review anche in via Solferino abbia sentito l'urgenza di spedire a New York per intervistare su "Sette" Martin Scorsese il castologo di fiducia Gian Antonio Stella.

    Poi, uno sfoglia il magazine di famiglia e scopre che metà del colloquio tra il Gabibbo alle vongole e il regista italo-americano è dedicato allo spot realizzato da Scorsese per gli stilisti Dolce&Gabbana. Lo stesso con Scarlett Johansson e Matthew McConaughey che da settimane appare come un tormentone sul nostro piccolo schermo.

    kunderakundera

    Con domande a dir poco ammiccanti e imbarazzanti del tipo: "Era una sfida girare lo spot in bianco e nero in una versione cortissima?"
    E di rincalzo: "Gli spot come esercizi di sintesi?".
    E ancora, soave: "Quindi anche lo spot di Dolce&Gabbana servirà a salvare altri film del passato?".
    Per finire mielato e tenero come un babà: "Quanto ha pesato nella sua scelta di accettare (lo spot) il fatto che Domenico Dolce sia di Polizzi Generoso?"
    Vabbe' le comuni origini siciliane tra il carosellaro di Little Italy e la coppia del fashion Made in Italy, ma il risultato finale dell'intervista Stella(re) risulta l'ennesimo markettone spacciato per giornalismo.

    ROBERTO DAGOSTINO RENZO ARBORE MARISA LAURITOROBERTO DAGOSTINO RENZO ARBORE MARISA LAURITO

     

     

    ROBERTO DAGOSTINO GIANNI BONCOMPAGNI RENZO ARBOREROBERTO DAGOSTINO GIANNI BONCOMPAGNI RENZO ARBORE RENZO ARBORE QUELLI DELLA NOTTERENZO ARBORE QUELLI DELLA NOTTE ANTONIO DORRICO ROBERTO DAGOSTINOANTONIO DORRICO ROBERTO DAGOSTINO
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