1. BOLDRINI E LA CARTA DI UNA DONNA SUL COLLE
laura boldrini
Alessandro Trocino per “il Corriere della Sera”
Una donna al Quirinale. Nella storia della Repubblica finora sono saliti al Colle solo presidenti di sesso maschile. A lanciare l’ipotesi di un cambio di verso anche al Colle è Laura Boldrini, presidente della Camera: «Il Paese è pronto per avere un presidente della Repubblica donna. In Italia ci sono donne autorevoli, che hanno delle storie significative, ed è giusto che possano essere considerate».
2. CHE NE PENSANO LE DONNE DI UNA DONNA SUL COLLE? MEGLIO, MA ANCHE NO
Francesco Bonazzi per Dagospia
Il prossimo presidente della Repubblica dev’essere innanzitutto una figura che rappresenta tutti, un buon arbitro, una persona di esperienza e dotata di autorevolezza. Per chi è di centrodestra anche un personaggio di estrazione moderata. E se poi è anche donna, tutto riguadagnato. Ma non è essenziale. E c’è anche chi sospetta che tutto questo parlare di donne sul Colle serva solo a coprire l’ennesima trattativa tra uomini.
Assunta Almirante
Il giorno dopo l’appello di Laura Boldrini, per la quale il Paese è pronto per avere un presidente al femminile, tra le donne in politica, o che seguono la politica, c’è un certo scetticismo. Il tema puzza un po’ di superficialità e propaganda. “Non è che con una donna si risolva tutto”, dice a Dagospia Assunta Almirante. E poi c’è già Renzi che fa un largo uso di donne per ministeri e società pubbliche, a volte privilegiando nettamente l’immagine.
gabriella giammanco, margherita missoni
Il tema comunque c’è, anche se non tutte le donne lo avrebbero posto come la Boldrini. La democratica Paola Concia, in prima linea nelle battaglie per i diritti civili, parte dalla considerazione che “il Paese è tutto nelle mani di uomini e Renzi fa bene a mettere donne dove può, ma al posto della Boldrini non avrei avuto timore di fare anche dei nomi”. Ma come, non equivarrebbe a bruciarli? Per Concia “Non basta dire che ci vuole una donna, anche perché non si dice mai che per il tal posto, Quirinale compreso, ci vuole un uomo. Sono contraria agli appelli indistinti e sono sicura che la Boldrini un nome in mente ce l’’avrà”
melania rizzoli
Il nome in mente forse è il proprio e a scanso di equivoci c’è chi mette subito le mani avanti come Daniela Santanchè: “Spero che la Boldrini non pensasse a stessa perché passare da Napolitano a lei sarebbe come cadere dalla padella nella brace”. Nomi, in ogni caso, ne escono pochi perché qui giustamente si parla d’altro. Si deve decidere se questa della donna al Quirinale sia una battaglia da combattere o se sia un falso problema.
Paola Concia
Prima di addentrarsi nel cuore della faccenda, per alleggerire il taccuino registriamo che a Donna Assunta Almirante non dispiacerebbe Anna Finocchiaro (“Riservata e di alto profilo), mentre a Elsa Fornero piacerebbe molto Emma Bonino. Ma sono indicazioni di sfuggita. Per fare nomi è maledettamente presto. Melania Rizzoli, di Forza Italia, poi dice che è tutto inutile. Anzi, strumentale: “Fanno girare nomi di donne, a cominciare da quello della Severino, ma poi si metteranno d’accordo su un uomo. Sono convinta che finirà così”.
Elsa Fornero
Ma quello che sta a cuore alla Rizzoli è la sostanza: “Se dietro a una donna c’è un uomo, o più uomini, allora siamo di fronte a operazioni di immagine. Le donne devono avere una loro capacità decisionale. Non possiamo eleggere una donna che poi viene comandata da qualcun altro”. Un problema che non si pone per la vedova Almirante, per la quale gli uomini stanno messi peggio delle donne: “C’è una crisi di uomini spaventosa, mancano i cervelli, ci portano dei ragazzi bellocci, montatissimi, che fanno un defilè e basta”. Ogni riferimento a Palazzo Chigi “è puramente voluto”. E se è vero che Donna Assunta non vede una donna presidente, ci tiene però a dire che “un Andreotti, oggi dove lo trovi?”.
SANDRA ZAMPA
Forse un po’ a sorpresa, il dato che emerge è che agitare la bandiera della donna sul Colle più alto non convince innanzitutto le donne, a destra come a sinistra. Milena Gabanelli, inventrice di “Report” e in passato star delle Qurinarie grilline, lo dice con chiarezza: “Nei paesi evoluti non esistono distinzioni per sesso negli incarichi istituzionali di questa portata. L'unico criterio di valutazione è quello delle capacità che derivano dalle esperienze di successo, dalla rettitudine morale, dalla comprensione della macchina politica, dall'autorevolezza”.
daniela santanche
Anche Daniela Santanchè è esplicita: “A me non interessa che il prossimo presidente sia uomo o donna. A me interessa che sia il presidente di tutti e che sia un arbitro e non un giocatore, come questo che abbiamo oggi. Poi, se sarà anche donna, sarò contentissima”.
Il criterio del buon arbitro, del “presidente di tutti”, fa premio sul genere anche per un’altra forzista come Gabriella Giammanco: “Il prossimo presidente deve avere autorevolezza, esperienza, essere una personalità di spicco, essere garante di tutti i cittadini. Non è fondamentale che sia donna, va bene anche che sia uomo”. Insomma, il dibattito sulla donna al Quirinale lascia il tempo che trova. “Piuttosto – dice la Giammanco –sarebbe ora che il presidente della Repubblica fosse eletto dai cittadini, ecco una battaglia che va combattuta”.
Bianca Berlinguer
Più attenta al metodo che alle questioni di genere è anche la piddina Sandra Zampa, prodiana doc: “Che i tempi per una donna al Quirinale siano maturi è certamente vero. Non mi risulta che Renzi abbia in mente un uomo o una donna, mentre è stato annunciato un metodo, che è quello di coinvolgere nella scelta più forze possibili in Parlamento”. Ma meglio un uomo o meglio una donna? “Se propongono un uomo che vale, va bene un uomo, ma non penso che sia una questione dirimente per gli italiani questa del genere. La mia sensazione, comunque, è che questa volta potrebbe essere una donna”.
STEFANIA PRESTIGIACOMO
Elsa Fornero, ministro del Lavoro nel governo Monti, è tornata a insegnare e parla malvolentieri di politica, però di donne e Quirinale accetta volentieri di discutere. Anche lei non ne fa una questione di genere: “Abbiamo bisogno di una persona che rappresenti le istituzioni e che dia senso concreto all’unità del Paese in un momento in cui ci sono molte divisioni e poi serve un personaggio che lo possa rappresentare anche sulla scena internazionale. Se fosse una donna sarei felicissima e credo che sarebbe un bel segnale, ma si tratta di un fatto secondario”.
MILENA GABANELLI NELLA REDAZIONE DI REPORT FOTO LUCIANO VITI PER SETTE
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Bianca Berlinguer. Per la direttora del Tg3 la questione posta dalla Boldrini “ha la sua sostanza”, ma “mai come in questo caso la questione di genere non basta”. Per il Quirinale “serve una persona di competenza ed esperienza, non basta che sia una donna”. Punto di vista simile a quello di Stefania Prestigiacomo (“Non è solo una questione di genere”), che però aggiunge un paletto tutto politico: “Da donna di Forza Italia dico che il prossimo presidente della Repubblica dev’essere un moderato e non un personaggio che proviene dal Pci. Poi se è una donna, meglio”. Tanto per non far nomi, Finocchiaro e Pinotti sarebbero out.