joe biden
DAGONOTA
Che schiaffone per Biden! Arabia Saudita ed Emirati arabi uniti si sono rifiutati di parlare con il presidente americano, che voleva chiedere ai due Mohammed (Bin Salman e Bin Zayed) di fare qualcosa per arginare l’aumento dei prezzi del petrolio.
MBS e MBZ hanno dato un bel due di picche a “Sleepy Joe” per una ragione precisa: il “disaster-in-chief” sta apparecchiando il nuovo accordo sul nucleare con l’Iran, insieme a Germania, Francia, Gran Bretagna, Ue e Russia (almeno finché Putin non ha iniziato a bombardare l’Ucraina). Per Riad e Abu Dhabi, a maggioranza sunnita, gli ayatollah sciiti che governano Teheran sono il nemico pubblico numero uno
MOHAMMED BIN SALMAN E MOHAMMED BIN ZAYED
Le relazioni dei due Paesi del Golfo con gli Usa sono peggiorate drasticamente con Biden alla Casa Bianca (due esempi: le accuse a Bin Salman su Khashoggi e il mancato supporto alla guerra in Yemen). Per Biden, che ora è costretto anche a cercare disperatamente l’aiuto dell’odiatissimo Maduro in Venezuela, è una bella badilata in fronte, nonché l’ennesima dimostrazione che la politica internazionale è una banderuola soggetta ai cambiamenti delle correnti e degli interessi di parte: mai allearsi con il peggior nemico del tuo migliore amico, o finirai travolto.
ali khamenei ebrahim raisi
PETROLIO, EMIRATI E ARABIA SAUDITA RESPINGONO LA RICHIESTA DI BIDEN: NON AUMENTERANNO LA PRODUZIONE
In un titolo al centro della prima pagina, il Wsj evidenzia che «Arabia Saudita ed Emirati arabi uniti snobbano la chiamata di Biden», riferendo che non è riuscito il tentativo del presidente americano di contattare telefonicamente i leader dei due Paesi per chiedere loro di agire sulla leva della produzione petrolifera in modo da arginare in una certa misura l'aumento dei prezzi.
donald trump in mezzo a donald trump con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan e salman dell'arabia saudita
Peggio, i sauditi sono tornati a sottolineare come le loro relazioni con Washington si siano deteriorate sotto l’amministrazione Biden anche perché chiedono maggior sostegno per il loro intervento in Yemen, aiuto con lo sviluppo del programma nucleare civile mentre l’Iran avanza e – soprattutto - l’immunità legale per il principe Mohammed negli Stati Uniti dove, invece, è sotto accusa per diverse denuncia tra cui l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi nel 2018.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli Emirati che condividono le preoccupazioni saudite sulla risposta moderata degli Stati Uniti ai recenti attacchi missilistici dei militanti Houthi sostenuti dall’Iran in Yemen, così come temono il rilancio dell’accordo nucleare iraniano.
ali khamenei
Biden si trova quindi a un bivio e il petrolio a 130 dollari al barile aumenta le pressioni per trovare una soluzione dilplomatica. Almeno in medio oriente: i due Paesi sono gli unici grandi produttori in grado di pompare milioni di barili in più. Una capacità che potrebbe aiutare a tagliare i prezzi del greggio.
Rifiutando di parle con Biden, di fatto, hanno risposto picche alla richiesta americana spiegando di attersi al piano approvato dall’Opec, senza dimenticare il progressivo avvicinamento a Mosca in nome proprio dell’alleanza energetica.
mohammed bin salman mohammed bin zayed ebrahim raisi qassem soleimani Ebrahim Raisi, presidente Iran ebrahim raisi