Ferruccio Pinotti per corriere.it
daniel forestier
Un giallo in piena regola, una storia da romanzo di John Le Carré o di Graham Greene. Un paesino di montagna non lontano dall’Italia, in Alta Savoia, a meno di 90 chilometri da Courmayeur; un’ex spia francese coinvolta in torbidi traffici ex coloniali che viene lasciata in una pozza di sangue dopo numerosi colpi al petto e al volto; una scia di vendette in Europa tra le fazioni di un regime africano. Gli ingredienti di un grande «plot» politico internazionale ci sono tutti nell’assassinio su commissione di Daniel Forestier, avvenuto una settimana fa, il 21 marzo.
Gli interessi francesi in Congo
Il corpo di Daniel Forestier, ex agente segreto francese della Dgse (Direction générale de la sécurité extérieure, i servizi esteri della Francia) già al centro di un’indagine internazionale, è stato trovato in un parcheggio di Lucinges, vicino a una strada poco frequentata dell’Alta Savoia, nei pressi del lago Lemano, in Francia. Forestier, 57 anni, era autore di diversi romanzi di spionaggio: sei mesi fa era stato messo sotto indagine per il suo presunto ruolo in un piano finalizzato a uccidere il generale Ferdinand Mbaou, noto oppositore del regime del presidente Denis Sassou-Nguesso della Repubblica del Congo-Brazzaville (ex colonia francese), al potere dal 1979 salvo il periodo 1992-97. La Francia ha importanti interessi minerari e petroliferi nella sua ex colonia, ricca di cobalto, diamanti e altri minerali preziosi. E il tema delle royalties sui minerali estratti resta molto delicato. Il Congo fa parte inoltre di un nucleo di ex colonie - Burkina Faso, Benin, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal, Togo, Camerun, Repubblica Centrafricana, Gabon, Guinea Equatoriale, Ciad e Isole Comore - che in base agli accordi connessi alla concessione dell’indipendenza devono depositare le loro riserve monetarie presso la Banca di Francia, mantenendo il 65 per cento delle riserve in valuta estera presso il Tesoro francese. Ciò che succede in quei Paesi è quindi oggetto di attento monitoraggio da parte dei Servizi francesi.
mbaou
Lavoro da professionisti
La polizia francese ha confermato che Forestier, ex membro di un’unità militare dello Sdece dedita ad operazioni speciali, è stato ucciso con cinque colpi di arma da fuoco e ha aggiunto che l’omicidio è stato un «lavoro da professionisti». Forestier era stato incriminato lo scorso 12 settembre 2018 con le accuse di partecipazione a una cospirazione criminale e possesso di esplosivo. Insieme a lui era stato incriminato anche un altro ex agente segreto francese, Bruno Susini, un uomo molto vicino alla ex patron della Dgsi (i servizi di intellignece interni), Bernard Squarcini. I due, Forestier e Susini, erano accusati di avere cospirato per uccidere in territorio francese il generale Mbaou, che risiede nel comune di Bessancourt, nel dipartimento della Val-d’Oise, nella regione dell’Île-de-France.
Vendette incrociate
daniel forestier
Nel settembre 2018 Le Monde scrisse che Forestier aveva ammesso di aver fatto parte di un gruppo formato per uccidere Mbaou e destituire il presidente congolese Sassou-Nguesso, ma che dopo alcune ricognizioni aveva concluso che l’operazione non sarebbe stata possibile. Lo stesso quotidiano ha scritto che in un secondo momento Forestier aveva ritrattato, dicendo di non essere stato coinvolto in alcuna attività criminale. Forestier era stato per quattordici anni un agente dell’agenzia di controspionaggio francese, la Dgse, ma sulla sua attività di servizio non si hanno molte informazioni. La radio France Blue ha detto che Forestier viveva a Lucinges, un paesino in Alta Savoia di 1.500 abitanti, insieme alla moglie e ai due figli. Forestier non viveva in incognito, ritenendo evidentemente di non essere più in pericolo ad aveva svolto attività come consigliere comunale nel piccolo comune, anche se si era dimesso recentemente. Il generale Mbaou, 62, ritenuto il possibile mandante del killing, aveva fatto parte della guardia presidenziale del predecessore di Sassou-Nguesso, Pascal Lissouba; ma aveva lasciato il paese quando questi era statp privato del potere con un colpo di Stato nel 1997. Da allora era stato un fiero oppositore del regime di Sassou-Nguesso ed è stato a sua volta oggetto di un tentativo di omicidio, avvenuto in Francia, che lo ha lasciato con una pallottola a pochi centimetri dal cuore. Tempo fa aveva dichiarato a Paris Match: «So perché vogliono uccidermi, ho ricevuto avvertimenti e minacce. Le ho segnalate ai servizi di intelligence francesi, ma non hanno fatto nulla».