LUIGI DI MAIO - UN AMORE CHIAMATO POLITICA
Estratto da “Un amore chiamato politica”, il libro di Luigi Di Maio pubblicato da Piemme
Qualcuno in quei giorni mi suggerì di non prendete troppi ministeri perché non saremmo riusciti a gestirli. Forse aveva ragione, ma volevo usare tutta la potenza di fuoco di quel 33% delle politiche per fare più cose possibile. Tornammo nel mio ufficio con Vincenzo Spadafora, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede e Stefano Buffagni: riordinammo gli appunti e iniziai le telefonate. I primi furono Sergio Costa e Danilo Toninelli: «Sei ministro, domani vieni a giurare».
In questi anni queste telefonate le ho sempre fatte io, una alla volta, a tutti. C'è chi piange, chi ti ringrazia, chi urla dalla gioia, chi resta in silenzio, chi ti dice: «Ma io domani non ci sono per venire al giuramento, si può spostare?». È uno spaccato di umanità, viene fuori la vera na- tura delle persone.
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