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    CHI È IL PROSSIMO? - L’ATTACCANTE ANDREA PETAGNA, POSITIVO AL COVID, ERA IN DISCOTECA CON IL CAPITANO DEL MILAN, ROMAGNOLI, E GIGIO DONNARUMMA - C’È UN’ALTRA IMMAGINE CHE CREA APPRENSIONE: RITRAE I PROTAGONISTI DI UNA PARTITA DI CALCIOTTO GIOCATA LA SCORSA SETTIMANA A PORTO CERVO - ASSIEME A PETAGNA E AL FRATELLO, C’È MEZZO TOTTENHAM (LAMELA, LO CELSO, DIER, DAVINSON SANCHEZ), DARIO MARCOLIN E IL FIGLIO DI ROBERTO MANCINI…


     
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    Stefano Agresti e Monica Colombo per www.corriere.it

     

    ANDREA PETAGNA CON I COMPAGNI DI CALCETTO A PORTO CERVO ANDREA PETAGNA CON I COMPAGNI DI CALCETTO A PORTO CERVO

    Petagna, nuovo acquisto del Napoli. Boga, obiettivo di mercato della società azzurra. E poi due giocatori del Torino e uno del Brescia, appena retrocesso in serie B. Sono i nuovi calciatori che hanno contratto il coronavirus e si aggiungono al lungo elenco dei giorni scorsi: i quattro del Cagliari, i tre romanisti (Mirante e due ragazzi della Primavera). I raduni delle squadre si susseguono, i tesserati si sottopongono ai tamponi e le positività aumentano in misura inquietante. Le vacanze hanno determinato un’impennata nel numero dei contagiati perché le società non hanno più avuto i giocatori sotto controllo.

     

    ANDREA PETAGNA ANDREA PETAGNA

    Così a meno di un mese dall’inizio del campionato –— 19 settembre — la situazione è sempre più allarmante. C’è un’immagine che è lo specchio di quanto accaduto e di ciò che potrebbe succedere. L’ha postata Petagna sul proprio profilo Instagram qualche giorno fa e lo ritrae vicinissimo a Romagnoli, capitano del Milan, in Costa Smeralda, presumibilmente in un locale. Loro come tanti altri giovani, che sono tornati dalle località di mare ammalati di Covid.

     

    romagnoli e donnarumma e le fidanzate romagnoli e donnarumma e le fidanzate

    La differenza è che i giocatori vengono sottoposti tutti al tampone, lo prescrive il protocollo, e così emergono i contagiati, compresi gli asintomatici. L’ex attaccante della Spal in realtà ha fatto il test perché, prima di lui, è stato il fratello a essere trovato positivo. È asintomatico, ma dovrà aspettare che l’esame dia esito negativo prima di poter rispondere alla convocazione del Napoli.

     

    Pure il Milan comunque è vigile, avendo osservato la foto di Romagnoli: in vacanza con il capitano rossonero anche Donnarumma. Ma c’è un’altra immagine che crea apprensione nel mondo del calcio, ritrae i protagonisti di una partita di calciotto giocata la scorsa settimana: assieme a Petagna e al fratello, c’è mezzo Tottenham (Lamela, Lo Celso, Dier, Davinson Sanchez), Dario Marcolin e il figlio di Roberto Mancini.

     

    tonali tonali

    Anche il calciatore del Brescia contagiato ha trascorso le vacanze in Sardegna assieme a tre compagni di squadra; c’era pure Tonali, che è in isolamento fiduciario. Boga invece è stato a Mykonos. I due giocatori del Torino sono risultati positivi ai test svolti prima della ripresa della preparazione. Sono entrambi asintomatici e sono stati messi in isolamento, come da protocollo; in via precauzionale altri tre granata sono stati sottoposti ad accertamenti, essendo entrati in stretto contatto con i compagni positivi.

     

    Federazione e Lega vanno avanti per la loro strada, nessuno vuole pensare — non ancora, almeno — che la data d’inizio del campionato possa slittare a causa del numero di contagiati: il 19 settembre per loro resta intoccabile. Di sicuro questa nuova ondata di positivi, che sta toccando molto da vicino anche il calcio, procurerà qualche cambiamento e qualche rallentamento nel percorso di ritorno alla normalità.

     

    DARIO MARCOLIN DARIO MARCOLIN

    È impossibile portare avanti il progetto di progressiva riapertura degli stadi, che si sperava di poter avviare presto, poco dopo l’inizio della nuova stagione. Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, è intervenuto in modo esplicito: «Le partite possono svolgersi soltanto senza pubblico, non ci sono dubbi. Quando si tornerà sugli spalti? Dipende dalla circolazione del virus: se riusciremo a controllarla, possiamo pensare di riaprire le manifestazioni di massa in maniera attenta. Però con questi numeri non ce la possiamo ancora fare».

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