• Dagospia

    SUPERFALCHI DI ISRAELE - ACCORDO TRA NETANYAHU E IL PARTITO FOCOLARE EBRAICO DI BENNETT: ALLA GIUSTIZIA VA AYELET SHAKED- VOLTO LAICO DEI COLONI, LA NEO-MINISTRA NON VUOLE LO STATO DI PALESTINA, ERDOGAN L’HA PARAGONATA A HITLER


     
    Guarda la fotogallery

    ayelet shaked ayelet shaked

    Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

     

    Tutt’e due hanno un cattivo rapporto con Benjamin Netanyahu (e soprattutto con la moglie Sara, spettegolano gli israeliani). Insieme hanno lavorato per la prima coppia del Paese quando il premier era all’opposizione tra il 2006 e il 2008, due anni finiti male di cui non vogliono parlare. 
     

    Adesso Ayelet Shaked arriva al governo da ministra della Giustizia, un incarico che Naftali Bennett, il capo del partito Focolare ebraico, ha conquistato per lei nelle ultime ore di negoziato, i consiglieri di Netanyahu l’hanno chiamata «estorsione». Ieri Shaked ha festeggiato l’ingresso nella coalizione di destra — potrà sedere nel consiglio di sicurezza, riunito durante le guerre e le crisi — e il trentanovesimo compleanno. Ha vinto le primarie di un partito religioso ma è laica, è una leader dei coloni ma abita in un sobborgo elegante dalle parti dell’università di Tel Aviv (è sposata con un pilota di caccia, i due figli vanno alle elementari). 
     

    bennet shaked bennet shaked

    Bennett l’ha voluta proprio per cercare di attrarre i giovani elettori diffidenti verso i coloni con in testa la kippah all’uncinetto che vivono sulle colline della Cisgiordania. L’ha voluta perché le sue posizioni sono oltranziste quanto quelle del movimento: è convinta che i palestinesi non debbano avere uno Stato, propone l’annessione dei territori con autonomia limitata per gli arabi. Come Bennett vuole che gli israeliani «la smettano di chiedere scusa per tutto». 
     

    NETANYAHU NETANYAHU

    Laureata in informatica, prima di entrare in politica ha organizzato il gruppo digitale My Israel in risposta all’organizzazione che spinge in Europa e negli Stati Uniti per il boicottaggio dello Stato ebraico. E’ stata lei nel 2011 a decidere di pubblicare sul sito le immagini insanguinate della famiglia Fogel (cinque morti) massacrata in casa da due palestinesi nella colonia di Itamar. «Una scelta difficile — ha spiegato — ma siamo in guerra. I palestinesi mostrano al mondo foto cruente, è il momento di rispondere al fuoco». 
     

    ayelet shaked 3 ayelet shaked 3

    Quando alla fine di giugno dell’anno scorso sono stati ritrovati i corpi di tre ragazzi israeliani (rapiti e uccisi in Cisgiordania), sulla sua pagina Facebook ha rilanciato un articolo scritto durante la seconda Intifada da Uri Elitzur, tra gli ideologi del movimento nazionalista religioso: spiega che bombardare una popolazione civile è giustificato se quei civili sono il male, «incluse le madri dei martiri palestinesi che li mandano all’inferno con baci e fiori». 
     

    Prima che Shaked lo cancellasse, il testo è stato tradotto in inglese e diffuso da Electronic Intifada, organizzazione anti-sionista, e citato da Recep Tayyip Erdogan durante i cinquanta giorni di guerra tra Hamas e Israele: l’allora premier turco l’ha paragonata a Hitler. 
     

    NETANYAHU ALL ASSOCIAZIONE DEGLI EBREI AMERICANI NETANYAHU ALL ASSOCIAZIONE DEGLI EBREI AMERICANI

    Netanyahu, al quarto mandato da premier, le ha concesso l’incarico, ma ha cercato di limitarla e ha tenuto per sé parte dei poteri. La sinistra israeliana è preoccupata che da ministra della Giustizia rafforzi la sua battaglia contro le associazioni israeliane per i diritti umani (come B’Tselem che documenta gli abusi contro i palestinesi nei territori) e faccia passare la legge che ne limita i finanziamenti dall’estero. Per Shaked sono dei nemici in casa sponsorizzati dai liberal di tutto il mondo. 
     

    primo ministro benjamin netanyahu primo ministro benjamin netanyahu ayelet shaked 2 ayelet shaked 2 MADONNA IN ISRAELE, CON NETANYAHU MADONNA IN ISRAELE, CON NETANYAHU ayelet shaked 4 ayelet shaked 4

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport