ILDA BOCCASSINI LA STANZA NUMERO 30
Dagonews
Nel libro di Ilda Boccassini, "La stanza numero 30", c'è molto di più della storia d'amore con Giovanni Falcone, tra l'altro un segreto di Pulcinella noto a tutti. C'è un passaggio bomba che Ilda la Rossa sventola sotto gli occhi dei suoi lettori senza innescare la miccia. Allude ma non spiega.
ILDA BOCCASSINI
Nel 1994, pochi mesi prima che Berlusconi vincesse le elezioni politiche, Boccassini interrogando Salvatore Cancemi, il reggente del mandamento mafioso di Porta Nuova, viene a sapere che "un intermediario di Cosa Nostra si era adoperato per far transitare verso Totò Riina somme di denaro provenienti da Berlusconi".
giuseppe davanzo
Cancemi ricorda "di aver assistito, in più occasioni, al passaggio di decine di milioni di lire in banconote usate". Per il pentito, l'uomo che incassava a Palermo i soldi di Berlusconi era Pierino Di Napoli, il capo della famiglia di Malaspina. A quel punto, per capire se il racconto di Cancemi fosse vero, bastava far pedinare Di Napoli: beccarlo nel momento di una consegna di denaro, sarebbe stata la prova definitiva dei rapporti tra il Cav e i clan.
Quel che accade dopo, lo spiega Peter Gomez sul "Fatto": "Boccassini incarica il capitano Ultimo, il migliore dei suoi investigatori, di sorvegliare Di Napoli e invia una copia del verbale alle Procure di Firenze e di Palermo. Il 24 marzo 1994, però, esattamente tre giorni prima delle elezioni che avrebbero portato al governo Berlusconi, Repubblica, a firma di Attilio Bolzoni e Peppe D'Avanzo, pubblica tutto. Di Napoli si rinchiude in casa senza muoversi più. L'indagine di Ultimo muore".
BERLUSCONI 1994
Chi, e soprattutto perché, ha dato il verbale ai giornalisti per sabotare l'inchiesta? Per 17 anni nessuno riesce a rispondere a queste domande. Nessun nome, solo sospetti.
"Poi una sera - prosegue Gomez - [...] D'Avanzo, che morirà di lì a poco, rivela alla sua amica Boccassini il nome della fonte. Racconta di aver ricevuto una telefonata a casa da parte di una persona che conosceva da anni. Di essere stato invitato dalla fonte nella sua abitazione romana, [...] di aver trovato lì un uomo "con le lacrime agli occhi e delle carte in mano": i verbali segreti di Cancemi. Boccassini [...] spiega solo che la fonte di D'Avanzo era una persona "nota a tutti per l'aplomb, la razionalità e l'estrema freddezza".
ATTILIO BOLZONI
Di chi si sta parlando? Nel libro Ilda Boccassini non fa il nome della misteriosa fonte. Era un funzionario dello Stato? Un magistrato? Chissà se qualche Procura avrà il tempo di chiedere alla Boccassini qualche informazione in più…
TOTO RIINA TOTO RIINA BERLUSCONI 1994