Salvatore Riggio per corriere.it
foden
L’Inghilterra ha trovato in Phil Foden il suo nuovo diamante, il suo futuro e la sua speranza nel ribadire al mondo che, in fin dei conti, il calcio è roba sua. Fa nulla se poi in bacheca c’è soltanto il Mondiale di casa del 1966. Ma intanto al cospetto della Regina Elisabetta II sta crescendo un fuoriclasse, che Pep Guardiola si coccola, nonostante l’espulsione nel finale (doppia ammonizione) nella goleada del suo Manchester City contro l’Atalanta nell’ultimo turno di Champions:
«Imparerà a stare attento perché quando si è ammoniti, bisogna fare attenzione. La parola esperienza significa questo. Se lo multerò? No, io multo i giocatori solo per cose stupide, non per i cartellini, che fanno parte del gioco. Anzi, forse sono io che devo pagare lui per quanto ha giocato bene», le parole del catalano riportate dal «Daily Mail».
Lo sbarco ai Citizens
Nato il 28 maggio 2000, Foden è arrivato al Manchester City all’età di 9 anni e il 6 dicembre 2016 è stato convocato da Guardiola in prima squadra per la gara europea con il Celtic, senza però giocare, ma centrando già il primo record essendo il più giovane nella storia dei Citizens a essere chiamato per un match della massima competizione continentale. Il nuovo talento del calcio inglese ha folgorato i Citizens nell’estate 2017, nel precampionato, per poi debuttare il 21 novembre di quell’anno nella gara di Champions contro il Feyenoord.
foden guardiola
Da quel momento, Foden è nel giro dei grandi e per lui questa è la terza stagione: 42 le partite giocate con i Citizens (20 in Premier) e 8 i gol segnati. Il suo piede sinistro ha fatto innamorare uno come Guardiola e non c’entra niente che il suo film preferito sia “Jimmy Grimble”, la storia del ragazzino che sogna di diventare un calciatore professionistico e ci riesce con degli scarpini che sembrano magici. Come aveva detto il suo tecnico, Joe Makin (attuale recruitment coordinator dell’Academy del City), ai Reddish Vulcans, squadra satellite dei Citizens da dove ha iniziato: «Ricordatevi questo nome, ha un sinistro da non credere. Sarà un campione». Una dote che gli è valso il soprannome «Foot of sugar» al suo arrivo nelle giovanili del club inglese.
L’incontro con Guardiola
foden
È lo sbarco del tecnico catalano, nel 2016, a cambiare la vita di Foden. Lavora sul ragazzo prima che sul calciatore. Lo incita pochi giorni prima della partenza in India per il Mondiale Under 17. Il risultato è la doppietta realizzata nella finale vinta 5-2 dall’Inghilterra contro la Spagna. È l’inizio della favola del nuovo fuoriclasse del calcio d’Oltremanica. Il City lo ha blindato fino al 2024, Guardiola non può fare a meno di lui e gli inglesi sperano di avere in casa uno dei nuovi fenomeni del calcio mondiale. A Foden il compito di ripagare le attese.