Jacopo Iacoboni per “La Stampa”
Roman Abramovich durante i colloqui in Turchia 2
«Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere, e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie». Il primo a lasciar intendere anche ieri che l'avvelenamento di Roman Abramovich e altri due negoziatori (ucraini) c'è stato davvero è stato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Con una battuta che rapidamente ha girato per le cancellerie, e significa semplicemente una cosa: l'Ucraina sa.
Il secondo segnale forte di una decisa controffensiva di Kiev non solo sul terreno ma anche nella guerra dell'intelligence è stato dato con la diffusione, sul sito delle forze armate ucraine, di un elenco di 620 ufficiali del FSB, il servizio segreto della Russia, il successore del leggendario Kgb di Vladimir Putin, "autori di operazioni criminali in Europa".
Roman Abramovich durante i colloqui in Turchia
Non si specifica in quali paesi dell'Unione, ma il numero di spie russe che Kiev così facendo espone è davvero pesantissimo: nomi, cognomi, date di nascita, indirizzi. Spie russe che ora risultano bruciate per ogni futura operazione (e si sa quanto la Russia abbia agito in questi anni in Europa, dall'avvelenamento di Sergey Skripal a quello del mercante bulgaro Emilian Gebrev, dalla distruzione di un deposito di armi nella repubblica ceca alle operazioni di destabilizzazione in Spagna, Italia - dove spie russe atterravano e ripartivano sistematicamente dagli aeroporti di Milano e Roma - Montenegro).
Sergei Skripal, avvelenato
Veleno e spie. Ieri sulla storia del veleno ad Abramovich si è scatenata una controffensiva potente di propaganda russa, partita dalle frasi del portavoce del Cremlino (Dmitry Peskov ha definito quegli articoli «parte della guerra dell'informazione», e sostiene anche che Abramovich «non è un membro ufficiale della delegazione russa ai negoziati, ma è coinvolto nell'assicurare alcuni contatti tra la parte russa e quella ucraina»).
Ruptly, l'agenzia video di Rt (RT ormai è vietata nei paesi dell'Unione europea) ha diffuso di buon mattino sui social il video dell'arrivo dell'oligarca ai colloqui: «Abramovich appare ai negoziati Russia-Ucraina a Istanbul dopo le segnalazioni di sospetto avvelenamento».
La Tass ha pubblicato prontamente le sue foto - ravvicinatissime - con Erdogan, e un video in cui si vede lui con le cuffiette (ma non era in dubbio che Abramovich fosse vivo, l'avvelenamento è avvenuto il 3 marzo e i sintomi gravi sono durati un giorno circa).
Il deputato ucraino Rustem Umerov, negoziatore
Certo è che Bellingcat e Christo Grozev, il capo delle investigazioni russe, rilanciano: «In relazione ai funzionari ucraini e statunitensi che minimizzano questo incidente: ci sono dozzine di ragioni plausibili, e alcune anche legittime, per cui funzionari governativi mentono su questo. Non c'è motivo per noi (o il Wall Street Journal, o la BBC, o il Guardian)».
A La Stampa risulta che Bellingcat stia per rivelare altri dettagli sull'avvelenamento. Una fonte a conoscenza della questione conferma ancora adesso all'AFP: «Purtroppo ci sono stati». Shaun Walker del Guardian, uno dei più stimati Russia watcher, riferisce: «Una fonte a conoscenza diretta mi ha appena confermato che Abramovich soffriva di sintomi di avvelenamento.
roman abramovich con erdogan ai negoziati tra russia e ucraina in turchia
"Roman ha perso la vista per diverse ore" e è stato curato in Turchia, ha detto la fonte».
Zelensky conferma che diversi oligarchi russi, tra cui Abramovich, si sono offerti di inviare denaro all'esercito ucraino, ricostruire l'Ucraina e trasferirvi le loro attività. E il presidente ucraino ha risposto loro che a qualsiasi uomo d'affari russo pronto a supportare l'esercito ucraino verrà offerta sicurezza e lavoro.
Segno che le manovre degli oligarchi sono come minimo duplici, e possono non piacere a certi pezzi di siloviki. Gli oligarchi sono fedeli al Cremlino o a se stessi? Grozev spiega: «Perché il governo ucraino smentisca non è una domanda difficile (è guerra, è tempo di negoziati, informazioni di questo tipo sono sia una leva (se private, si può scambiarle) sia una responsabilità (se pubbliche, bisogna agire di conseguenza). Abramovich non nega, conferma ma in background (proprio la conferma dal suo entourage al WSJ è ciò che ci ha portato a parlarne).
roman abramovich con erdogan ai negoziati tra russia e ucraina in turchia
Perché la Russia nega è un'ottima domanda. Se la Russia non avesse nulla a che fare con questo, avrebbe avuto tutti i motivi per affermare che ciò è accaduto ma è stata una provocazione ucraina. Dopotutto, i sintomi sono comparsi a Kiev. Che opportunità per la Russia... persa. Infine, perché gli Stati Uniti riconoscono in modo anonimo che qualcosa è accaduto ma non si trattava di avvelenamento ma di cause ambientali? Non lo so. È un'affermazione così poco plausibile senza ulteriori dettagli che è difficile da prendere sul serio».
erdogan negoziati tra russia e ucraina in turchia
Una spiegazione, dice, «potrebbe essere che gli Stati Uniti non vogliono mettere alle strette Putin. O anche che i falchi intorno a Putin lo hanno fatto (l'avvelenamento), e sarebbe controproducente attaccare Putin su questo (ma avrebbe senso tenere un back channel su questo con loro). In ogni caso è successo qualcosa che ha causato sintomi da avvelenamento. Abbiamo le prove ma non violeremo gli standard etici e non pubblicheremo dati privati a meno che le vittime non siano d'accordo. Hanno il diritto di negare, la sicurezza prima di tutto»
roman abramovich con erdogan ai negoziati tra russia e ucraina in turchia 2 Gli spostamenti di Abramovich putin negoziati tra russia e ucraina in turchia