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    CHI HA BOMBARDATO IL VATICANO? – DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE SU ROMA FURONO SGANCIATE OLTRE MILLE TONNELLATE DI ORDIGNI E PER DUE VOLTE DELLE BOMBE CADDERO NEL TERRITORIO VATICANO – IL PRIMO BOMBARDAMENTO, IL 1 MARZO 1944, RESTA UN MISTERO: CADDERO 5 BOMBE, 4 ESPLOSERO DAVANTI AL PALAZZO DI SANTA MARTA E UNA FECE CILECCA – IL SECONDO, DOPO 4 GIORNI, FU COLPA DEGLI INGLESI CHE AMMISERO L’ERRORE...


     
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    Estratto dell’articolo di Fabio Isman per “il Messaggero – Cronaca di Roma”

     

    ROMA VIENE BOMBARDATA 1 ROMA VIENE BOMBARDATA 1

    Nella Seconda guerra mondiale, Roma è stata bombardata, stando agli archivi, 51 volte; l'ultima, il 3 maggio 1944: colpiti la Magliana e il Quadraro, quando mancava appena un mese alla liberazione. Il maggior numero di vittime e la quantità più elevata di danni, come è noto, si ebbero a San Lorenzo; e in totale, si calcolano almeno tremila vittime, uccise da quattromila bombe aeree: oltre mille tonnellate di ordigni.

     

    ROMA VIENE BOMBARDATA ROMA VIENE BOMBARDATA

    Questo, molti lo sanno: magari, l'hanno anche vissuto sulla propria pelle. Quanto invece è meno noto, è che fu colpito, per due volte, anche il Vaticano; una bomba è addirittura piovuta non lontano da San Pietro, a un centinaio di metri. E la storia merita di essere raccontata.

     

    Il primo bombardamento della città avviene il 19 luglio 1943: ancor prima che cadesse il fascismo. È quello famoso su San Lorenzo: aerei americani, 719 morti; 1.659 feriti. Il Vaticano è invece preso di mira per la prima volta il 5 novembre dello stesso anno; e per la seconda, il 1 marzo del 1944.

     

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    Quattro bombe e una inesplosa, di piccolo calibro e in sequenza nel primo bombardamento altre sei nel secondo, subito fuori dai confini vaticani, presso Porta dei Cavalleggeri. In questo caso, la Raf, l'aeronautica inglese, ammette esplicitamente l'errore. La prima, invece, resta ancora un piccolo mistero.

     

    Il 1 novembre 1943, erano le otto di sera. La "strisciata" degli ordigni sganciati parte da Porta Fabbrica, più o meno davanti al palazzo di Santa Marta; continua sui piazzali del Governatorato e della Ferrovia; infine, coinvolge i Giardini Vaticani. Due guardie palatine contuse: gettate a terra per lo spostamento d'aria; e un gendarme ferito in modo lieve a una mano da una scheggia.

     

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    Ma danneggiati una serie di palazzi: il Governatorato, il Laboratorio del Mosaico, la facciata della Stazione, la casa dell'arciprete. L'obiettivo era la Radio Vaticana. Non siamo lontani da San Pietro. In frantumi i vetri di gran parte dei Musei e della stessa Basilica: anche alcuni da originali di Bernini. Si dice che Pio XII Pacelli abbia esclamato: «Si è avuto più rispetto al Cairo, quale centro religioso dell'Islam, che a Roma».

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    […] Il secondo bombardamento avviene alla stessa ora di sera. Un aereo isolato aveva già sorvolato la zona giorni prima. Sei bombe subito fuori dal perimetro della città dei papi. Ucciso un operaio in piazza del Sant'Uffizio, forse Pietro Piergiovanni, e ferito un agostiniano olandese.  […]

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