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    CHI HA FATTO ESPLODERE LE DUE BOMBE IN IRAN FACENDO UNA STRAGE AL CIMITERO DOVE E’ SEPOLTO IL GENERALE QASSEM SOLEIMANI? TEHERAN PUNTA L’INDICE SUL MOSSAD MA ISRAELE E STATI UNITI SI CHIAMANO FUORI: "NON SIAMO STATI NOI" - UNA DELLE PISTE PORTA ALL’ISIS CON LA COMPLICITA’ DEI SEPARATISTI BELUCI, IN CONFLITTO CON L’IRAN - SOLEIMANI ERA STATO UNO DEI PIÙ STRENUI AVVERSARI DELLO STATO ISLAMICO - L'IPOTESI DI UNA STRAGE DI STATO PER...


     
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    Marco Ventura per il Messaggero - Estratti

     

    KERMAN STRAGE KERMAN STRAGE

    Chi ha premuto il pulsante del radiocomando che ha fatto esplodere le due bombe stragiste a Kerman?

     

    Nessuno rivendica, semmai sono intervenuti i portavoce dell'opposizione in esilio per dire che non sono stati loro. E il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthiew Miller, che mette in chiaro come gli Stati Uniti non siano coinvolti e «non abbiamo ragioni per pensare che lo sia Israele». C'è da credergli, perché ieri, invece, funzionari americani avevano subito fatto trapelare la mano israeliana nell'uccisione del numero di 2 di Hamas, Al-Arouri, in Libano.

     

    Naturale piuttosto che da Teheran si punti l'indice sugli "attori stranieri", in particolare sul Mossad. Ma l'ipotesi che per gli analisti indipendenti è la più altamente probabile è un'altra ed è quella che porta all'Isis, magari con la complicità di elementi locali del separatismo beluci. Un popolo, quello del Belucistan, in conflitto con il Pakistan e l'Iran per l'indipendenza, un po' come i curdi tra Siria e Turchia. Quanto allo Stato Islamico, già in passato ha commesso attentati in Iran che avevano come target i civili, mentre Israele ha sempre colpito in modo mirato strutture o persone coinvolte nei programmi militari degli Ayatollah o nei progetti del nucleare.

    kerman strage kerman strage

     

    (...) I motivi fondamentali sono due.

     

    Il primo è che Qassem Soleimani era stato uno dei più strenui avversari dell'Isis e lo aveva combattuto in modo forte e spietato in Siria.

     

    (...) Il secondo motivo per cui è probabile che sia stato l'Isis e non gli israeliani è che per il Mossad, un servizio segreto, compiere una strage sulla tomba di un collega sarebbe inelegante.

     

    Non si fa, qualcosa di scorretto e poco elegante. Soleimani per gli israeliani, in particolare per i loro servizi di sicurezza, è stato un grandissimo avversario, e anche se hanno stappato lo champagne alla sua morte, per lui avevano la più alta considerazione professionale. Era un gigantesco giocatore sullo scacchiere mediorientale».

     

     

    isis isis

    (...) Sullo sfondo, ci sono i problemi interni di un regime che negli ultimi tempi ha dovuto stroncare nel sangue rivolte interne di un fronte d'opposizione sempre più agguerrito. Ashka Rostami, membro del partito costituzionale dell'Iran e direttore dell'Associazione Anahità, sostiene che le due esplosioni sono il risultato di «un lavoro interno del regime, mentre non forniscono alcun vantaggio strategico a Israele e non hanno senso per una opposizione che è pacifica. Colpire civili inermi consente al regime di presentarsi di nuovo come vittima del terrorismo, alimentando la sua narrativa di oppressione e minaccia esterna». Ma anche l'ipotesi della strage di Stato è un azzardo che ha motivazioni politiche, poco sostenibile.

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