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    CHI HA FATTO SALTARE IL GASDOTTO NORD STREAM? - DELLE DUE L'UNA: O LA NATO SI È FATTA FREGARE DAI RUSSI CHE AVREBBERO DISTRUTTO IL GASDOTTO NEI MARI IN CUI I SERVIZI AMERICANI HANNO IL PIENO CONTROLLO OPPURE DIETRO C'È LO ZAMPINO DEGLI AMERICANI CHE, PER IMPEDIRE DI STRINGERE ULTERIORI ACCORDI SUL GAS TRA UE E RUSSIA, HANNO FATTO SALTARE TUTTO - QUELLO CHE È CERTO È CHE "A GIUDICARE DAI DANNI NON CI SARANNO PIÙ FORNITURE DALLA RUSSIA" - GLI STATI UNITI DICHIARANO DI AVER VISTO DELLE NAVI RUSSE NELLA ZONA, I RUSSI RISPONDO E AVREBBERO LE PROVE DI UN COINVOLGIMENTO AMERICANO...


     
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    NORD STREAM: RUSSIA,'MATERIALE SU COINVOLGIMENTO OCCIDENTE'

    (ANSA) - La Russia ha materiale che indica il coinvolgimento dell'Occidente nel sabotaggio degli oleodotti Nord Stream. Lo ha dichiarato il capo del servizio di intelligence estero di Mosca, citato dalla Tass. "Abbiamo già alcuni materiali che indicano la pista occidentale nell'organizzazione e nell'attuazione dell'attacco terroristico" ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, ha dichiarato il capo dell'Svr, Sergey Naryshkin. "A mio parere, l'Occidente sta facendo di tutto per nascondere i veri responsabili e organizzatori di questo attacco terroristico", ha aggiunto.

     

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    "Abbiamo già alcuni materiali che indicano la pista occidentale nell'organizzazione e nell'attuazione dell'attacco terroristico" ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, ha dichiarato il capo dell'Svr, Sergey Naryshkin. "A mio parere, l'Occidente sta facendo di tutto per nascondere i veri responsabili e organizzatori di questo attacco terroristico", ha aggiunto.

     

    gasdotto nord stream danneggiato 5 gasdotto nord stream danneggiato 5

    SCONTRO USA-RUSSIA "NAVI DI MOSCA VICINO AL GASDOTTO"

    Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

     

    Mentre perdura il mistero sugli attentati ai gasdotti Nord Stream e le accuse reciproche tra Russia e Occidente aggiungono benzina al fuoco delle tensioni sul conflitto in Ucraina, dall'inchiesta cominciano a trapelare primi, inquietanti dettagli. Le esplosioni che hanno danneggiato i metanodotti in ben quattro punti al largo dell'isola danese di Bornholm (la quarta falla è stata scoperta ieri dalle autorità svedesi), sarebbero state potentissime. Ognuna equivarrebbe a una carica da 500 chilogrammi di tritolo. Lo scrive Spiegel , citando fonti dell'intelligence. E il governo tedesco, che non formula ancora ipotesi sulla possibile fonte degli attacchi, è convinto che il sabotatore possa dunque essere stato «soltanto uno Stato».

     

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    Le stesse fonti ritengono anche improbabile che le pipeline possano essere riparate. Il gas potrebbe smettere di uscire dalle falle già all'inizio della prossima settimana: secondo l'azienda Nord Stream, già lunedì (al momento degli attacchi i gasdotti erano entrambi bloccati ma pieni di metano). Tuttavia i tubi si stanno rapidamente riempiendo di acqua marina, e il rivestimento interno è estremamente sensibile e rischia di corrodersi in pochissimo tempo. Una volta che si saranno riempite di acqua, insomma, le condotte di Nord Stream 1 e 2 rischiano di diventare inutilizzabili. Ma ieri Nord Stream ha anche precisato che finché non saranno riparate sarà difficile formulare una valutazione realistica sui danni.

     

    I GASDOTTI VERSO L EUROPA I GASDOTTI VERSO L EUROPA

    Il cancelliere Olaf Scholz, ieri, ha detto senza mezzi termini che «a giudicare dai danni ai gasdotti possiamo dire: prossimamente non ci saranno più forniture dalla Russia». E il governo tedesco ha tirato fuori un altro "bazooka" come durante la crisi finanziaria e il Covid, stavolta per calmierare i prezzi. Berlino metterà sul piatto 200 miliardi di euro per frenare l'inflazione e sgravare cittadini e aziende dalle mega-bollette.

     

    Sulla vicenda Nord Stream, intanto, Mosca alza i toni. Il Cremlino è tornato nuovamente ad accusare gli Stati Uniti di aver sabotato i gasdotti, sia attraverso il portavoce Dmitri Peskov, sia attraverso la responsabile della comunicazione del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Il primo ha parlato di un «atto terroristico», ha chiesto l'avvio di un'«indagine urgente » e ha ricordato che nel Mar Baltico «sono stati avvistati molti più mezzi dell'aviazione che appartentono a Paesi della Nato». E Zakharova ha puntualizzato che gli incidenti nei mari della Danimarca e della Svezia sono avvenuti in territori «pienamente controllati» dai servizi segreti americani.

     

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    In Occidente, però, il sospetto che siano stati i russi si sta rafforzando, anche se i Paesi affacciati al Mar Baltico mantengono la cautela per non esacerbare una situazione già pesantissima con Mosca. In serata, però, fonti dei servizi hanno rivelato alla Cnn che due navi della marina russa sarebbero state avvistate vicino alle aree delle falle.

    La Russia ha chiesto la convocazione immediata del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che si riunirà oggi per discutere dell'attentato. Ma intanto la Nato ha avvisato che «qualsiasi attacco deliberato contro un'infrastruttura dei paesi alleati porterà a una risposta unita e determinata. Sosterremo le indagini». Oggi si riuniranno a Bruxelles i ministri europei dell'Energia per discutere misure anti-crisi.

     

    Da alcune analisi emergono intanto i mostruosi danni ambientali dell'attacco, e gli esperti dicono già che si tratti di un disastro di proporzioni storiche.

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    Il metano è il gas serra più pericoloso. E da lunedì enormi quantità si stanno disperdendo nell'aria. Secondo Manfred Santen di Greenpeace, «la quantità di CO2 equivale a quella che la Germania intera produce in dieci giorni».

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