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    CHI HA LIBERATO IL LEONE A LADISPOLI? IL SOSPETTO DEI CARABINIERI È CHE LA FUGA DELL’ANIMALE SIA STATA FAVORITA DA QUALCUNO: TRE PERSONE SAREBBERO STATE VISTE ARMEGGIARE ATTORNO ALLA GABBIA NEL CIRCO – LA “CACCIA” DURATA SETTE ORE, IL PRIMO TENTATIVO DI SEDARLO CHE NON HA FUNZIONATO E LE PROTESTE DEGLI ANIMALISTI – IL FELINO INTANTO È STATO RICONSEGNATO AI RESPONSABILI DEL “RONY ROLLER CIRCUS” – IL VIDEO DELLA CATTURA


     
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    UN LEONE PER LE STRADE DI LADISPOLI

     

    Estratto dell’articolo di Valeria Costantini e Rinaldo Frignani per https://roma.corriere.it/

     

    leone per le strade di ladispoli leone per le strade di ladispoli

    La gabbia aperta. Le tigri nei recinti accanto al suo lo vedono guardarsi attorno, quasi incredulo, poi uscire e dirigersi lentamente verso il canneto vicino. Il torrente Sanguinara, alle porte di Ladispoli, cittadina balneare a cinquanta chilometri da Roma, è stato il suo primo nascondiglio. Lì uno dei leoni del Rony Roller Circus, accampato da una quindicina di giorni fra viale Mediterraneo e via Nicosia, è stato quasi catturato nel primo pomeriggio di ieri dagli stessi addetti del tendone, insieme con i carabinieri e pattuglie di altre forze dell’ordine.

     

    Sembrava fatta, invece era solo l’inizio di una giornata surreale e carica di tensione per gli abitanti, tappati in casa dopo l’allarme social lanciato dal sindaco Alessandro Grando: «Non uscite, è scappato un leone. Prestare la massima attenzione ed evitare gli spostamenti fino a nuova comunicazione». […]

     

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    È andata avanti così per ore, con il sopraggiungere dell’oscurità, con il sindaco Grando al seguito delle pattuglie, a ribattere anche alle critiche di chi il circo a Ladispoli non l’ha mai voluto. «Nemmeno a me piace — spiega il primo cittadino — ma che dovrei fare? Io non ho autorizzato nulla, non spetta a me farlo, e purtroppo non possiamo vietare ai circhi con animali di venire nella nostra città: nel 2017 ci abbiamo provato, ma abbiamo perso il ricorso al Tar e abbiamo anche dovuto risarcire le spese legali ai ricorrenti. Finché non cambieranno le norme non potremo fare diversamente».

     

    […]

     

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    Il sospetto, sul quale ora i carabinieri indagano, è che la fuga del leone possa essere stata favorita da qualcuno: tre persone sarebbero state viste armeggiare attorno alla gabbia della belva. C’è la pista del sabotaggio, ipotizzata dai responsabili del circo, con il quale collabora anche Stefano Orfei, della storica famiglia circense, ma rimane anche quella dell’errore umano. Nelle prossime ore potrebbe scendere in campo anche la Procura di Civitavecchia alla quale i carabinieri invieranno una relazione sull’accaduto.

     

    Fino all’ultimo il felino, un esemplare adulto, in forma smagliante, non si è fatto prendere. Inutili i tentativi iniziali dei domatori di riportarlo indietro, di farlo uscire dal canneto. Anzi, il leone ha cambiato direzione ancora una volta e ha puntato direttamente verso le abitazioni, seguito a distanza anche da tre veterinari armati di fucili caricati a sedativo che non hanno tuttavia avuto la visuale libera per colpire l’animale dopo averlo già centrato al primo avvistamento.

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    Ma il felino si è risvegliato poco dopo ed è scappato ancora. Gli agenti su un elicottero della polizia lo hanno tenuto d’occhio puntando contro di lui i potenti fari di bordo, a terra le pattuglie dell’Arma lo hanno pedinato passo passo, cercando di contenerne gli spostamenti in sicurezza. Fino alle 21 quando la belva è stata colpita da un veterinario ed è corsa a rifugiarsi di nuovo nel «suo» canneto dove è stato alla fine catturata

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