Massimo Gramellini per il "Corriere della Sera"
FESTIVAL DI SANREMO 1997 - LA VITTORIA DEI JALISSE
So bene che esistono questioni più importanti, ma sono anche più ansiogene, per cui oggi mi domando come da titolo: chi ha paura dei Jalisse? In preda a un attacco di masochismo acustico, ho riascoltato il tormentone che li portò a sbancare il Festival del 1997: «Fiumi di parole tra noi - prima o poi ci portano via». Altro che «prima o poi».
Li hanno portati via subito, scaraventandoli su uno scoglio lontanissimo da Sanremo. Sono venticinque anni che provano a tornarci, ma niente. Perché questo accanimento reciproco, i Jalisse nel mandare fiumi di canzoni e il Festival nel dire «ripassate l'anno prossimo, che tanto prima o poi...»?
la vittoria dei jalisse a sanremo
Venticinque anni: nello stesso lasso di tempo Berlusconi è riuscito a diventare simpatico persino a Conte. Che cos' avranno fatto i Jalisse di così terribile? Hanno negato una plusvalenza alla Juve? Hanno parlato male di Greta Thunberg? Hanno riso in faccia a Cacciari?
Qui da noi va in prescrizione qualsiasi misfatto, possibile che solo la loro vittoria non sia stata ancora smaltita? L'autore dei testi non sarà De André, né Lennon quello delle musiche, ma in questi venticinque anni abbiamo sentito di peggio, dai rapper stonati ai tromboni trombati. Oltretutto minacciano di insistere, dicono di avere già pronte canzoni per i prossimi otto Sanremo. Andrebbero invitati anche solo per evitare che ne scrivano altre. Propongo una petizione per i Jalisse al Festival di cui non vorrei mai essere io il primo firmatario.
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