Agostino Gramigna per il Corriere della Sera
marco boni
Veste forse un po' classico-retrò per la sua età, sedici anni. Gilè, camicia azzurra, in alcune foto indossa un cappottino che andava di moda qualche decennio fa, gli occhiali dalla forma tonda gli regalano un' aria alla Harry Potter. Va a scuola con profitto, liceo Classico, è figlio di genitori benestanti. Tutto normale. Finché un giorno il ragazzo scompare.
Venerdì sedici febbraio, sessanta ore fa circa, Marco Boni esce dal Liceo Maffei di Riva del Garda. Telefona a sua mamma, una chiamata rapida per dirle che sarebbe andato a fare una passeggiata appena sopra Riva del Garda. Poi più nulla. È l' ultima volta che qualcuno sente la sua voce. I genitori, molto preoccupati, aspettano fino a sera poi denunciano formalmente la scomparsa. Da quel momento inizia la caccia allo studente, reale e virtuale.
Per tre giorni squadre del soccorso alpino, Vigili del fuoco e polizia battono strade che salgono sulle cime dei monti, sentieri boschivi e vecchi ruderi sparsi come ce ne sono tanti sopra Riva, monumenti alla memoria della storia, che Marco amava ricercare. Mentre sulla Rete, sui social network, il messaggio-appello lanciato dagli amici viene rilanciato con velocità sbalorditiva. Il messaggio compare su Facebook: «Marco Boni è scomparso oggi da Riva del Garda se qualcuno l' ha visto chiami la polizia o scriva qui! Urgente, massima diffusione». Si contano più di 10 mila condivisioni, non solo di parenti, amici e conoscenti, in diverse regioni d' Italia.
Molti sono gli sconosciuti. Un fiume che non trova argini.
Marco vive a Tione di Trento con la famiglia. Lì però non c' è il liceo Classico. Per questo motivo i genitori non hanno nulla in contrario che il figlio sedicenne abiti da solo in un monolocale a Varone, vicino a Riva del Garda, dove invece il liceo Classico c' è. Il papà, Guido Boni, è il farmacista di Tione, sua madre, Silvia Caramatti, è responsabile del settore farmaceutico di Rovereto. Famiglia benestante che cerca di assecondare le passioni di un ragazzo descritto da amici e insegnanti come «molto brillante».
marco boni
Marco è uno sportivo, gioca a tennis (è stato iscritto al Tennis club di Arco), ha seguito dei corsi per sub ed è un grande escursionista. Ama passeggiare sulle alture che dominano il lago di Garda, ricche di tracce mute che raccontano il passato: chiesette medievali e trincee della Prima guerra mondiale. Mamma Silvia dirà agli inquirenti che il figlio legge molti libri che hanno come tema la guerra del 1914-18 .
Il giorno prima della scomparsa Marco aveva chiesto informazioni a un amico del liceo. Voleva sapere dove fosse il sentiero La Maddalena, una via perlopiù turistica e lastricata che porta alla chiesetta di Santa Maria Maddalena. Un particolare che è servito ai soccorritori. Da lì sono partite le ricerche di una cinquantina di persone tra Vigili del fuoco e soccorso alpino. Hanno utilizzato elicotteri, cani e droni.
Hanno setacciato i sentieri più impervi. Ieri hanno sospeso le ricerche: «Non ci sono elementi per proseguire.
Nessuno ha visto il ragazzo - ha dichiarato Danilo Morandi del soccorso alpino -. Non possiamo esplorare tutte le montagne. Ma in questi giorni abbiamo scandagliato una vasta area». Gli inquirenti stanno cercando di analizzare i tabulati del telefono. Marco, da quanto racconta la famiglia, è un ragazzo riservato che non ama particolarmente i social e usa il cellulare solo per necessità. Quel telefono adesso risulta irraggiungibile.
riva del garda marco boni