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    CHI PATTEGGIA NON PAGA PEGNO - LA DELIBERA-BUFALA SUI VITALIZI PERMETTE A CHI HA PATTEGGIATO PIÙ DI DUE ANNI DI GALERA (VEDI GALAN E LUIGI GRILLO) DI TENERSI STRETTA LA PENSIONE - BRUNETTA: "TANTO SARÀ BOCCIATA DALLA CONSULTA" - GRASSO DEL GIORNO DOPO: "VOLEVO FARE DI PIÙ"


     
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    1. CHI PATTEGGIA NON PERDE IL VITALIZIO: I CASI DI GALAN E GRILLO

    Carlo Tarallo per Dagospia

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    Chi patteggia non paga pegno. Anzi, non molla il vitalizio. Tra le pieghe della legge che dovrebbe abolire i vitalizi ai parlamentari condannati, si nasconde la salvezza ad esempio di due pezzi grossi della politica di centrodestra: Giancarlo Galan e Luigi Grillo. Stando a quanto apprende Dagospia, i due non perderanno il vitalizio pur avendo patteggiato pene superiori ai due anni di reclusione.

     

    Il  deputato di Forza Italia Giancarlo Galan, accusato di corruzione, ha patteggiato una pena di due anni e 10 mesi di reclusione e una confisca per 2,6 milioni di euro, nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. L’ex senatore del Pdl Luigi Grillo, da parte sua, ha patteggiato 2 anni e 8 mesi di carcere e il risarcimento di 50 mila euro nell’ambito dell’inchiesta sull’Expo e sui maxiappalti.

     

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    1. VITALIZI: GRASSO, VOLEVO DI PIÙ MA SERVE CONSENSO

     (ANSA) - "Anche la mia delibera iniziale sui vitalizi era molto più rigorosa e coincideva essenzialmente con quella auspicata da M5S. Ma per potere andare avanti la politica ci insegna che serve il consenso democratico sui cui costruire qualcosa di positivo". Lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso.

     

    Enrico Salza (Intesa San Paolo) - Fabrizio Saccomanni (Bankitalia) - Luigi Grillo (Pdl) - Gianni Letta Enrico Salza (Intesa San Paolo) - Fabrizio Saccomanni (Bankitalia) - Luigi Grillo (Pdl) - Gianni Letta

    Secondo Grasso, le delibere degli uffici di presidenza di Camera e Senato sullo stop dei vitalizi ai parlamentari condannati "è un grosso passo in avanti, una rivalutazione sul piano politico della revisione del ruolo della politica e della sua dignità. Non penso che quelle delibere siano qualcosa di antidemocratico. anzi, accrescino il senso della democrazia e della giustizia".

     

    "Alla luce di tutti i pareri dei costituzionalisti che sono stati acquisiti - ha aggiunto Grasso replicando alle critiche mosse da M5S - è sembrato giusto rispettare i principi di proporzionalita' e ragionevolezza: per questo sono stati ritenuti giusti dei temperamenti che porteranno a una disparità tra posizioni individuali, ma non c'è dubbio che bisognasse fare una costruzione che avesse anche una certa temporaneità". Quanto al tema della riabilitazione del condannato "è un principio costituzionale". Insomma, la delibera e' un " grosso passo avanti" perche' consente di introdurre "un nuovo requisito soggettivo per godere del vitalizio. Una rivalutazione del ruolo e della dignità della politica. Non penso che sia antidemocratico come e' stato definito".

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    1. VITALIZI: BRUNETTA,DELIBERA SCOMBINATA, DEMAGOGICA E INUTILE

     (ANSA) - "Il provvedimento, affrettato e scombinato, deciso dai presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, contro i vitalizi è demagogico, inutile, e sarà un boomerang perché sarà assolutamente cassato dalla Corte Costituzionale: non si può cancellare una norma come i vitalizi con un provvedimento degli Uffici di presidenza delle Camere. Per cui ci sarà il danno e la beffa". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio.

     

    "E' insopportabile poi che i due presidenti delle Camere attuino questi provvedimenti in un periodo elettorale. Molto più serio sarebbe stato invece approvare, anche in poche settimane o in pochi giorni, una legge, noi abbiamo presentato a riguardo una proposta di legge, perché ci vuole una legge per cambiare norme di questo tipo, magari riflettendo anche sui vitalizi, sulle pensioni di tutta la Pubblica amministrazione, ivi compresa la magistratura", ha concluso Brunetta.

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