Mattia Feltri per “La Stampa”
marine le pen
Il disastro ucraino, come è normale che sia, distrae dal resto del mondo. Pochi per esempio sapranno della Corsica di nuovo infiammata dagli indipendentisti. Le sommosse antifrancesi sono ricominciate da un paio di settimane, dopo che Yvan Colonna - campione dell'indipendentismo recluso in carcere per l'omicidio di Claude Érignac, prefetto della Corsica del sud ammazzato con un colpo in nuca nel 1998 ad Ajaccio - è stato ridotto in coma da un compagno di detenzione, un islamico radicalizzato.
Colonna doveva essere guardato a vista per il suo particolare status, ma tutti se lo sono dimenticato per il tempo necessario all'aggressore di devastarlo di botte. Le proteste hanno portato all'incendio del palazzo di giustizia di Ajaccio, a prefetture bersagliate di molotov, a scontri di piazza con centinaia di feriti.
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So poco dell'indipendentismo córso, ma sono un fan del generale Pasquale Paoli (maestro di Napoleone e da cui fu poi tradito) che conquistò l'indipendenza all'isola nel 1755 e, quarant' anni prima della Rivoluzione francese, la dotò di una Costituzione che dichiarava gli uomini liberi, uguali e titolari del diritto alla felicità, ed estese il suffragio alle donne, due secoli prima dell'Italia.
Ora Emmanuel Macron promette l'autonomia, ma son questioni interne qui poco rilevanti. È invece interessante spiegare chi sono i massimi avversari del sovranismo córso: i sovranisti francesi. E cioè Marine Le Pen e Éric Zemmour, scandalizzati alla sola idea di una lesione all'integrità del territorio nazionale. E questo è il succo dei sovranisti: che gli preme soltanto il sovranismo loro e detestano quello altrui.
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