Luca De Carolis per il “Fatto quotidiano”
Alle cinque della sera, nel Senato semivuoto, Gianluigi Paragone riassume lo stato delle cose nel M5S : "Ormai ci aggreghiamo per inerzia, oggi non ci siamo neppure sentiti prima di scrivere i post". Non hanno dovuto organizzarsi tutti quei grillini che ieri hanno inveito contro il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, dimaiano di ferro, "reo" di aver bocciato la sindaca di Roma Virginia Raggi martedì a Omnibus: "L' amministrazione di Roma è un problema, la sindaca no, e siamo tutti corresponsabili, non solo lei: è un' esperienza da cui dovevamo aspettarci molto di più".
luigi di maio vincenzo spadafora
Un giudizio che, con un giorno di ritardo, scatena una valanga di post pro Raggi. Tutti, o quasi, da big molto critici sulla gestione di Di Maio, che azzannano Spadafora anche per mordere il capo politico. E adesso nella mischia c' è anche l' ex ministro Danilo Toninelli, da tempo silente, ieri durissimo: "Difendere Virginia è difendere la legalità. Chi non lo fa o è colluso o non ha capito nulla". Ergo, l' alluvione di ieri è un altro sintomo della fronda che si dilata e si coagula contro il leader. Ma Di Maio deve tappare la falla.
Così telefona alla sindaca, per rassicurarla, e poi si espone: "Per far risorgere Roma bisogna dare poteri speciali al sindaco. Abbiamo pronto come M5S il disegno di legge per attribuire poteri speciali a Raggi". Ma del ddl "non si è vista traccia nei tavoli di governo", fa notare Dario Franceschini, capo delegazione di governo del Pd, che almeno assicura: "Pronti al confronto nelle sedi appropriate". Il vicecapogruppo alla Camera del M5S Francesco Silvestri, mette ordine: "Presto arriverà un nostro disegno di legge".
raggi di maio
Nell' attesa, è fuoco contro Spadafora. "Ha parlato a titolo personale" giurano subito dai vertici. Però non basta per placare Barbara Lezzi: "Spadafora non parla per mio conto, anche se ha la presunzione di esprimere le opinioni del M5S . La nostra sindaca ha ereditato lo scempio che gli altri partiti hanno commesso, glielo dobbiamo ricordare al ministro? La sua delusione è un gancio al PD , a Salvini o a chi?". E tira in mezzo anche Di Maio: "Il capo politico dovrebbe mettere fine allo sproloquio del ministro".
Ma ci va già duro anche Paragone: "Raggi è un problema solo per chi frequenta i salotti romani, ed è stata tradita dall' alleato Zingaretti, attuale presidente (fantasma) della Regione con cui Spadafora fa le cene". Chiara l' imputazione di intelligenza con i dem. Certo, Spadafora prova a tamponare: "Le mie parole non erano un attacco a Virginia Raggi, pochi possono dire di averla sostenuta quanto me".
LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI
Ma irrompe ugualmente l' europarlamentare siciliano Ignazio Corrao: "Spadafora è passato dalla segreteria di Di Maio alle più alte posizioni di governo in un battibaleno, saltando tanti anni di battaglie, sacrifici, sogni e pesci in faccia". Anche il veterano Corrao chiede da tempo un cambio di rotta. E al Fatto fa la sintesi: "Al Movimento serve una nuova primavera". Con Raggi dentro. "Lei potrebbe essere un capo politico alternativo, per questo Di Maio e i suoi non la tollerano" sussurrano fonti di governo.
La certezza è che la difendono anche Paola Taverna e Max Bugani, suo attuale capo staff: "Avviso ai naviganti, Virginia non si tocca e finirà il suo mandato arrendetevi". Domani dovrà reggere uno sciopero generale in città, e il M5S , assicurano, la sosterrà. Tutto.
ignazio corrao 1 barbara lezzi