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1 – VIDEO - IL PARLAMENTO FA BENE AL PORTAFOGLIO DEI POLITICI? ECCO IL REDDITOMETRO DE LE IENE
https://www.iene.mediaset.it/video/redditometro-parlamento_994522.shtml
2 – NON SEMPRE ENTRARE IN POLITICA È UN VANTAGGIO DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO: PER ESEMPIO L’ONOREVOLE PAOLO ZANGRILLO (FRATELLO DEL MEDICO ALBERTO) NEL 2019 HA DICHIARATO 98MILA EURO RISPETTO AGLI 820MILA DI QUANDO FACEVA IL DIRIGENTE D’AZIENDA - IN CIMA ALLA TOP TEN DI CHI HA AUMENTATO IL PROPRIO REDDITO C’È MATTEO RENZI, CHE RISPETTO AL 2013 HA REGISTRATO UN AUMENTO DI 936MILA EURO – L'ANTICIPAZIONE DEL SERVIZIO DELLE IENE (IN ONDA STASERA)
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/male-seggio-ndash-non-sempre-entrare-politica-262054.htm
3 – DAL ROTTAMATORE ALL'ORDA DEI GRILLINI CHI ENTRA IN POLITICA TROVA L'AMERICA
il redditometro della politica le iene
Antonio Rossitto per "la Verità"
Se vi siete sganasciati di fronte all'ormai virale «First reaction: shock, because...», sappiate che il Renzi d'Arabia potrebbe seppellirvi con una risata. Nel 2013, da sindaco di Firenze, Matteo Renzi dichiarava meno di 100.000 euro.
Nel 2019, chiusa la parentesi a Palazzo Chigi e avviata la fortunata attività da conferenziere, s' è ritrovato con oltre un milione di redditi: cioè 936.318 euro più che nell'anno iniziale. Quelli delle Iene l'hanno dunque collocato sul podio di una classifica appena stilata: il «Redditometro».
ignazio la russa redditometro dei politici le iene
A dimostrazione dell'insidioso assunto: quanto giova l'elezione in Parlamento a deputati e senatori? Giochino semplice, ma illuminante: basta sottrarre all'ultima dichiarazione, sia pure ricalcolata in base alla rivalutazione dell'Istat, quella presentata prima di entrare in Parlamento. Ed ecco i risultati dell'inchiesta andata in onda su Italia1.
simone pillon redditometro dei politici le iene
Primissimo Renzi, che ha appena magnificato il «nuovo Rinascimento» in Arabia Saudita. Del resto, solo dal fondo di investimenti del regime riceve 80.000 dollari l'anno. Inarrivabile, da qualsiasi punto di vista. A proposito: non ci aveva assicurato che, al termine della crisi, avrebbe fornito preziosi dettagli sul suo secondo, e ben più remunerato, lavoro?
LUIGI DI MAIO BIBITARO
Nell'attesa, può godersi la vetta delle scalate patrimoniali in parlamento. Alle sue spalle, ben distanziata, si piazza l'ex ministro leghista, Giulia Bongiorno. Avvocato coi fiocchi, ha difeso persino Giulio Andreotti. Nel 2005 aveva un imponibile di 173.534 euro, lievitato nel 2019 a 817.672. Cinque volte di più.
Ma quasi si rammarica d'essere preceduta dal leader di Italia viva. Non avesse guidato il dicastero della Pubblica amministrazione, spiega alle Iene, ci sarebbe lei davanti a tutti, altroché.
Meno loquace Andrea Marcucci, terza piazza, che preferisce non commentare. Imprenditore farmaceutico, capogruppo del Pd al Senato: dal 1991 a oggi quasi 355.000 euro in più. Segue l'avvocato Simone Pillon, a Palazzo Madama per il Carroccio. E poi c'è la collega Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, che in 27 anni ha visto il suo reddito crescere di 188.000 euro.
giuseppe conte redditometro dei politici le iene
La tallona l'imprenditrice Daniela Santanché, di Fratelli d'Italia. Renzi d'Arabia a parte, trattasi di professionisti più o meno noti. Certo, la popolarità che garantisce la politica non sembra aver danneggiato le loro carriere.
Ben altra parabola è però quella della nutrita pattuglia dei «redditi zero»: già nullafacenti o poco più. Il pensiero corre ai 5 stelle. I loro scarni curriculum sono leggendari. Eppure colei che, partendo da un imponibile rasoterra, ha giovato della maggior rivalutazione, calcolano Le Iene, proviene invece dal Pd, nota culla della meritocrazia.
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È l'ex sottosegretaria all'Istruzione, Anna Ascani, al tempo «dottoranda in Political theory», apparentemente senza reddito. Anche la pasionaria No vax, fuoriuscita dal Movimento, Sara Cunial, è passata da una sfortunata carriera da imprenditrice agricola con «reddito imponibile zero» ai 92.728 euro del 2019.
E gli ex colleghi grillini? Arrivano a ruota, beneficiati in questa hit parade dal versamento dell'obolo mensile di 2.000 euro al Movimento. La loro ascesa, economica e sociale, resta comunque sensazionale. Del passato di Luigi Di Maio, ex leader dei 5 stelle e ministro bis degli Esteri, s' è già detto tutto. Il governatore campano, Vincenzo De Luca, gli affibbiò l'indimenticabile «Gigino webmaster», che alternava al «noto sfaccendato» e all'ingeneroso «testa di sedano».
Giuseppe Conte e Lucia Azzolina by Osho
Il «Redditometro» delle Iene ne conferma i resistibili trascorsi: da zero a 74.471 euro in due mandati e mezzo. E nessuna dichiarazione dei redditi. Apparentemente sconosciuto. Come Fabiana Dadone, riconfermata pure lei, seppur come ministro delle Politiche giovanili. Un lavoro invece ce l'aveva, eccome, il presidente della Camera, Roberto Fico: «Responsabile comunicazione e marketing». Però nel 2002, il suo reddito imponibile ammontava comunque a un rotondissimo zero. Poco male: in pochi anni è salito a 66.076 euro.
andrea marcucci redditometro dei politici le iene
Simile sorte per Lucia Azzolina, l'ex ministro dell'Istruzione. Nata in Sicilia, ma emigrata al Nord per seguire l'indomabile vocazione: insegnare. E che fior di professoressa, era. Capacità a cui non seguiva però adeguato riconoscimento economico. Così nel 2017, prima di entrare in Parlamento, le Iene segnalano un imponibile di appena 7.731 euro. Si rifarà.
il redditometro della politica le iene 2
Oggi gode di una rivalutazione di 63.221 euro. Pure un'altra ex ministro grillina, Nunzia Catalfo, venne nominata responsabile del Lavoro vista l'esperienza al ramo. Talento incompreso anche il suo. Da «orientatore e selezionatore del personale» nel 2012, doveva accontentarsi di 6.137 euro. Cifra davvero iniqua. Che la carriera parlamentare ha fatto sensibilmente lievitare: oltre centomila euro.
gabriella giammanco redditometro dei politici le iene
Al netto dell'obolo al Movimento, garantiscono una crescita di 60.000 euro. Certo, in classifica ci sono pure quelli che c'hanno rimesso. Perfino sensibilmente. Come il giornalista Gianluigi Paragone (meno 321.734 euro) o il critico d'arte Vittorio Sgarbi (ancora peggio: un calo di 663.036 euro). Eccezioni, però. Anche perché gli stipendi dei nostri parlamentari sono ben superiori a quelli dichiarati. Bisogna aggiungere contributi previdenziali, rimborsi spese, varie ed eventuali.
matteo renzi redditometro dei politici le iene
Da uno studio del Parlamento europeo emerge che, con oltre 140.000 euro all'anno, sono quelli pagati meglio. Al mondo, eh. Gli omologhi tedeschi si fermano a 90.000, i francesi a 84.000 e gli inglesi a 70.000. Perfino negli Stati Uniti guadagnano meno che in Italia. Primato che stride odiosamente con la più spaventosa recessione di sempre. In Germania almeno si sono appena abbassati, seppur simbolicamente, lo stipendio. In Italia, invece, gli ex ricorrono contro il taglio dei vitalizi. E qui non resta che citare, nuovamente, il conferenziere meglio remunerato dello stivale: «Shock, because...».
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