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    CHI VA COL BANANA, IMPARA A BANANARE: PUTIN PADRONE DELLE TV IN RUSSIA


     
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    Nicola Lombardozzi per "la Repubblica"

    La grande amicizia tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin ha consentito al Presidente russo di imparare tutti i segreti del mondo della televisione e come farne buon uso anche in politica. Grazie ai consigli dell'amico italiano, Putin ha costruito una rete mediatica che controlla il Paese, fa inorridire gli attivisti di Reporter sans Frontieres che difendono la libertà di stampa e frutta milioni di euro al solito giro di amici pietroburghesi che si spartiscono il potere in Russia.

    Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

    A confermare un dato di fatto, ritenuto da tempo scontato, ci ha pensato ieri l'editore olandese Derk Sauer, fondatore del giornale in lingua inglese Moscow Times
    e profondo conoscitore dei media russi. Intervistato dal Financial Times ha attribuito a Berlusconi tutto il merito della scalata tevisiva di Putin: «Il leader russo si rispecchia in Berlusconi. Grazie a lui ha capito che la tv è molto più importante dei giornali e che per influenzare l'opinione pubblica serve gestire non solo l'informazione ma anche
    i cosiddetti programmi di intrattenimento».

    Di certo l'espansione televisiva di Putin ricalca in molti casi il "modello Berlusconi". Più volte, nel corso dei tanti incontri personali nelle varie dacie di campagna, i due hanno parlato di tv. Putin ne ha ricevuto preziosi consigli e anche personale qualificato di sostegno.

    BERLUSCONI COL GIACCONE DI PUTINBERLUSCONI COL GIACCONE DI PUTIN

    L'esempio più illustre è Angelo Codignoni, storico dirigente di Mediaset, direttore generale della berlusconiana La Cinq e uno dei padri di Forza Italia. Codignoni, dopo aver detenuto numerose cariche, è adesso co-presidente del consiglio di amministrazione della Sts media, una delle holding mediatiche più importanti del Paese, controllata da una sorta di tycoon fatto in casa come il miliardario Jurij Kovalciuk, amico di Putin.

    Berlusconi e Putin piu pilu per tuttiBerlusconi e Putin piu pilu per tutti

    Proprio l'irresistibile ascesa di Kovalciuk, proprietario della banca privata "Rossija", è indicativa di come il "modello Berlusconi" sia stato fondamentale per la Russia. Tutto comincia nel 2005 quando il banchiere acquista dal comune di San Pietroburgo la rete locale Trk.

    Il tutto senza un'asta e a un prezzo incredibilmente basso (20 milioni di euro). Poco dopo avviene qualcosa di più clamoroso. La Trk si aggiudica in una dubbia gara ben 43 frequenze. Segue un decreto di Putin che la trasforma in "canale panrusso" garantendole 40 milioni di euro annui di finanziamento pubblico. La piccola tv di provincia diventa un colosso dell'informazione.

    Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

    Qui tutti la chiamano "Canale 5" ma è solo una singolare coincidenza dovuta al fatto che, quando nacque, era la quinta tv del Paese. La scalata continua. Tre anni dopo, uno scambio di azioni a prezzo di costo tra amici oligarchi, annette all'impero di Kovalciuk altre tv compresa una sbarazzina e quasi bastian contraria come Ren. Mentre le altre si distinguono per il loro informare paludato e filo governativo, Ren sembra più libera e indipendente.

    Berlusconi e PutinBerlusconi e PutinBerlusconi e PutinBerlusconi e Putin

    Ma si concentra soprattutto sulla cronaca nera ignorando la politica. Come fiore all'occhiello di una presunta "libertà redazionale" resta la trasmissione settimanale della giornalista Marianna Maksimovskaja libera di parlare per mezz'ora male del governo.

    A garanzia di indipendenza del gruppo Kovalciuk c'è una sorta di collegio di controllo formato, in parte, da nomi "liberi" dello spettacolo e dell'arte. Chi lo presiede? L'ex ginnasta Alina Kabaeva, bellissima presunta amante di Putin, conduttrice di un programma in prima serata, e deputata del partito di governo.

    Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

    A completare il quadro generale c'è Ntv, storica tv del dissenso dopo la fine dell'Urss, strappata per poche lire dall'ente di Stato "Gazprom Media" all'oligarca Vladimir Gussinsnskij, arrestato per reati mai provati e costretto a fuggire a Londra.

    Ntv adesso è specializzata in documentari contro i nemici di Putin, da un sindaco ribelle ai contestatori di piazza. E i giornali? Qualcuno come Izvestija è nelle mani di Kovalciuk. Altri sono controllati in modo soft. «Quello che conta - conferma Sauer - è il bombardamento quotidiano delle tv. Le colonne dei giornali pesano sempre meno. Modello Berlusconi, appunto».

    putin berluscoputin berlusco

     

     

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