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    CHI VIENE DOPING? PALOMINO DELL'ATALANTA POSITIVO AL NANDROLONE. POTREBBE AVERLO ASSUNTO TRAMITE UNA POMATA CICATRIZZANTE. IL DIFENSORE ARGENTINO È DISTRUTTO, RISCHIA ALMENO 9 MESI DI STOP. HA TRE GIORNI PER CHIEDERE LE CONTROANALISI. CERCA TRA LE MEDICINE CHE HA IN CASA QUELLA CHE POTREBBE CONTENERE LA SOSTANZA VIETATA. PER ORA È STATO SOSPESO. SE VERRA’ PROVATA L’INTENZIONALITÀ DELL’ASSUNZIONE LA PENA MASSIMA È DI 4 ANNI…


     
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    Da ilnapolista.it

     

    palomino palomino

    La Gazzetta dello Sport si sofferma sul caso Palomino. Il difensore dell’Atalanta è stato trovato positivo al clostebol in un controllo antidoping a sorpresa effettuato ieri. Si tratta di una sostanza contenuta in particolare in una pomata cicatrizzante, il Trofodermin.

     

    “Nel campione prelevato a Palomino sono risultate presenti tracce del metabolita Clostebol, uno steroide anabolizzante contenuto in particolare in una pomata cicatrizzante, il Trofodermin”.

     

    Sul tema il Corriere della Sera scrive:

    “Prima di consegnare al cliente una confezione di Trofodermin, i farmacisti più scrupolosi si premurano sempre di chiedere se il prodotto deve essere usato da un atleta. Sanno che il clostebol acetato, principio attivo dell’unguento (una pomata da banco steroidea per curare foruncoli e ferite, costo 8/9 euro) è un principio attivo potente e vietato. Ne basta un velo sulla pelle per risultare positivi a un controllo e i casi (in Italia e nel mondo) sono decine ogni anno, a dispetto del bollino rosso «Doping» stampato sulla confezione”.

     

    Non è la prima volta che un atleta risulta positivo al Clostebol. Il CorSera ricorda il caso della velocista paralimpica Martina Caironi che ebbe otto mesi di squalifica (ridotti a 3) per aver assunto il farmaco dietro prescrizione medica per curare le lacerazioni del moncone della gamba.

     

    Oppure quello del giocatore di basket Riccardo Mora o del calciatore del Benevento Fabio Lucioni, che lo aveva assunto tramite un farmaco per curare un’abrasione. O ancora quello del norvegese sciatore di fondo Therese Johaug, che ebbe la sanzione più dura, 18 mesi, da parte del Tas di Losanna. In quel caso la sentenza divenne giurisprudenza, recita:

    palomino palomino

     

    «L’atleta ha omesso un controllo elementare della confezione che non solo elencava una sostanza vietata come ingrediente ma includeva anche un chiaro avviso di doping».

     

    La Gazzetta scrive che il difensore dell’Atalanta è rimasto incredulo di fronte ai risultati delle analisi.

    “In casa nerazzurra la notizia è stata accolta da tutti con enorme stupore, ma il più sorpreso è stato proprio Palomino che non si capacita di che cosa sia potuto succedere. L’argentino è ovviamente distrutto, ma ha subito cercato di reagire: già ieri ha iniziato a controllare a casa la presenza di pomate che possano contenere il Clostebol. Si pensa infatti che ci possa essere stata una contaminazione involontaria farà dunque le necessarie verifiche, non solo tra le sue medicine ma anche tra quelle della compagna, la modella francese Juline Aline Mathey, e della figlioletta Carolina. Oggi il giocatore farà il punto della situazione con il suo avvocato e con la società: hanno tre giorni di tempo per richiedere le controanalisi, procedura che hanno ovviamente intenzione di seguire”.

     

    PALOMINO RISCHIA ALMENO 9 MESI DI STOP

    Da ilnapolista.it

     

    PALOMINO PALOMINO

    Il Corriere dello Sport analizza il caso Palomino: il difensore dell’Atalanta è stato trovato positivo ad una sostanza vietata, il Clostebol Metabolita, durante un controllo antidoping effettuato a sorpresa a inizio luglio e sospeso dalla Nado Italia in via cautelare. Gli viene contestata la violazione di due articoli del Codice Sportivo Antidoping: il 2.1, che riguarda la presenza nel campione biologico di una sostanza proibita o dei suoi metaboliti o markers e il 2.2, che riguarda l’uso o tentato uso da parte di un atleta di una sostanza o di un metodo proibiti. Il quotidiano sportivo si sofferma in particolare su quanto rischia Palomino.

     

    “La negligenza nell’utilizzo sarà determinante per capire quale sarà la sanzione. Nel caso in cui Nado Italia sia in grado di dimostrare che la violazione è intenzionale, la pena massima prevista è di quattro anni, anche se bisognerà considerare diversi parametri. Nella situazione specifica del difensore il Clostebol può essere utilizzato all’interno di creme per uso topico, in particolare per la rigenerazione del tessuto cutaneo: è da capire se la sostanza è stata assunta per scopo terapeutico, visto che per i calciatori stranieri la Nado deve confrontarsi direttamente con la Fifa su eventuali prescrizioni. L’intenzionalità o meno sarà comunque determinante, ma considerando i precedenti e le eventuali richieste della Procura Antidoping l’argentino rischia almeno 9 mesi di stop”.

     

     

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    Si attende la data della sentenza, quando il calciatore potrà dimostrare la propria innocenza. Nel frattempo, chiarisce il quotidiano sportivo, Palomino non potrà partecipare ad alcuna attività dell’Atalanta.

     

     

     

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