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    CHI VIVENDI, VEDRÀ (A GENNAIO) - IL TRIBUNALE DI MILANO INCHIODA SULLA PARITÀ IL MATCH TRA MEDIASET E BOLLORÉ: IL DIBATTIMENTO È RINVIATO AL 21 GENNAIO 2020, CIOÈ DOPO L'ASSEMBLEA DEL BISCIONE. MA LA GIUDICE HA ANCHE ACCOLTO LA RICHIESTA DI VIVENDI DI MANTENERE NEL FREEZER GLI EFFETTI DELLA FUSIONE DELIBERATA IL 4 SETTEMBRE. NEL FRATTEMPO LE DUE PARTI CONTINUERANNO A TRATTARE, ANCHE SE SILVIO NON VUOLE…


     
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    Rosario Dimito per ''Il Messaggero''

     

    vincent bollore vincent bollore

    Il tribunale di Milano inchioda sulla parità il match fra Mediaset e Vivendi. Ieri la giudice Elena Riva Crugnola, sciogliendo la riserva rispetto all'udienza di venerdì 6, ha aggiornato il dibattimento al 21 gennaio 2020, cioè dopo l'assemblea del Biscione (10 gennaio) per le modifiche statutarie di Mfe, la holding olandese nella quale si dovrebbe realizzare la fusione transfrontaliera fra Mediaset e Mediaset España. Era stata la società televisiva di casa Berlusconi a chiedere una proroga lunga, che scavallasse l'assise. Ma la giudice ha anche accolto la richiesta di Vivendi di mantenere nel freezer gli effetti della fusione deliberata il 4 settembre.

     

    Sarebbero in corso tentativi ulteriori di negoziati condotti tra le proprietà dei due gruppi in lite: ieri però nel tradizionale pranzo di Arcore tra Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio, sarebbe stato deciso di attendere l'esito del processo, il cavaliere dà fiducia alla magistratura.

     

    pier silvio e silvio berlusconi pier silvio e silvio berlusconi

    Dal verbale dell'udienza si rileva che il primo a parlare è stato l'avvocato Ferdinando Emanuele (Vivendi rappresentata anche da Giuseppe Scassellati e Roberto Argeri). Per Emanuele, la delibera del 10 gennaio non può avere efficacia sanante in quanto non sostitutiva di quella impugnata ma anzi cristallizza l'invalidità della delibera impugnata; ha aggiunto che le modifiche non sono idonee ad eliminare l'abusività della delibera impugnata, permanendo alcuni meccanismi che consentono a Fininvest, con le maggioranze derivanti dall'esercizio dei voti connessi alle azioni speciali, di nominare e revocare da sola il cda.

     

    I legali di Vivendi ribadiscono: il giudice sospenda la delibera impugnata e in subordine, riservi la sospensione della delibera all'esito della pronuncia della Corte di Giustizia rispetto al procedimento del Tar sulla congruità del verdetto Agcom di congelamento del 20% di Mediaset in violazione della Gasparri.

     

    DAL 51% AL VOTO DI SIMON

    L'avvocato Giovanni Domenichini (Mediaset assieme a Sergio Erede) chiede che il tribunale riservi la valutazione cautelare all'esito dell'assise del 10 gennaio e contesta che ad esito della fusione, Mediaset possa raggiungere il 51% di MFE, il calcolo corretto porta in realtà a una quota del 49%.

     

    bollore de puyfontaine bollore de puyfontaine

    Inoltre Domenichini richiama la possibilità che l'assemblea modifichi il progetto di fusione anche dopo la sua approvazione, purchè prima della esecuzione della fusione e in ogni caso, nessun danno potrà derivarne ai soci di minoranza. Anche Andrea Di Porto (Fininvest) ribadisce la richiesta di Domenichini. Enrico Castellani (Simon Fiduciaria), chiede una valutazione immediata sul congelamento.

    Un portavoce di Vivendi ha inoltre fatto sapere che Mediaset debba pensarci bene prima di escludere Simon dalla prossima assemblea.

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