Andrea Bassi per ''Il Messaggero''
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
Un'altra manovra. La terza di quest' anno. Ancora una volta per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia. Per finanziarla, ieri sera il governo ha dato il via libera a nuovo deficit. Un ulteriore scostamento di bilancio da 25 miliardi di euro che ha portato il conto complessivo dell'indebitamento necessario a finanziare le misure emergenziali a 100 miliardi di euro. Il livello che, a inizio pandemia, il vice ministro dell'economia Laura Castelli, aveva indicato come target per l'anno. Con il nuovo scostamento il deficit 2020 salirà all'11,9%, dall'attuale previsione del 10,4%, mentre il debito arriverà al 157,6% dall'attuale previsione di 155,7%.
Questa volta, però, il governo ha potuto approvare il nuovo deficit più a cuor leggero, forte dell'approvazione del Recovery fund europeo che porterà nelle casse italiane oltre 200 miliardi, 82 dei quali a fondo perduto. Il 10% di queste risorse, circa 20 miliardi, potranno essere usate già quest' anno, per tutte le misure adottate da febbraio in poi. Significa che i soldi europei potranno essere usati per abbattere il deficit coprendo spese già sostenute, come per esempio gli ecobonus o gli incentivi alle auto elettriche. Ma a cosa serviranno i 25 miliardi del nuovo scostamento?
ROBERTO GUALTIERI E IL BARISTA DEL MEF
A molte cose, soprattutto ad allungare e in parte modificare, alcune delle misure di emergenza già in vigore. A partire dalla Cassa integrazione legata al Covid. Per ora sono state finanziate 18 settimane. L'allungamento dovrebbe essere di altre 18 settimane in modo da arrivare fino alla fine dell'anno e sarà concesso solo alle imprese che hanno registrato un calo del fatturato almeno del 20% e hanno già terminato le precedenti 18 settimane. Ma ci sarà una novità.
Una misura per indurre le imprese a richiamare i lavoratori e a riprendere l'attività. Chi rinuncerà alla Cassa integrazione e richiamerà i suoi dipendenti, otterrà una decontribuzione del 100% Uno sgravio sul costo del lavoro alternativo alla Cig. Un passo importante per provare a uscire dall'emergenza, anche perché ieri il ministro dell'Economia Gualtieri ha ricordato che sono state autorizzate fino ad oggi 2,1 miliardi di ore di Cig per una spesa di 16,5 miliardi di euro. Misure che sono servite ad evitare 1,5 milioni di licenziamenti.
LE MODIFICHE
roberto gualtieri 1
Non sarà l'unica norma nel menù della manovra di agosto. Legato alla Cig ci sarà anche la proroga del blocco dei licenziamenti che scade il 17 agosto. Sarà allungata fino a fine anno solo per le imprese che fanno ricorso alla Cassa Covid. Ci sarà, poi, la possibilità fino alla fine dell'anno di prorogare i contratti a termine senza dover indicare le causali, una misura sulla quale spinge molto il Pd. Nelle riunioni tecniche di ieri sul decreto poi, si è molto discusso della questione della scadenza fiscale del 16 settembre, quella in cui le imprese dovrebbero pagare le tasse congelate a marzo, aprile e maggio per il lockdown. La vice ministro Castelli ha proposto la cancellazione di una parte dei versamenti, una sorta di condono.
Ma sono emerse delle difficoltà tecniche. Diversi contribuenti avrebbero onorato l'appuntamento con il Fisco nonostante la moratoria. La cancellazione rischierebbe di punire chi ha versato il dovuto. Dunque si sarebbe deciso di optare per un versamento a rate delle tasse sospese che vada ben oltre il 2021 (si parla di scadenze lunghissime, a 5-10 anni) e che copra almeno metà della cifra dovuta. Per le casse dello Stato si tratterebbe di uno sforzo che vale 4 miliardi. Sempre nel decreto, dovrebbe entrare anche uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro per la scuola.
roberto gualtieri luigi di maio
Risorse che servirebbero a garantire una ripartenza ordinata del prossimo anno scolastico. La lista delle misure da introdurre nel provvedimento è, in realtà, in continuo aggiornamento. Ci saranno nuovi aiuti per i settori più colpiti dalla crisi, come il turismo e l'auto. Per il primo, gli albergatori hanno chiesto l'estensione dell'ecobonus del 110% anche alle loro strutture. Ci sarà il rifinanziamento del Fondo Centrale di garanzia, che è alla base anche dei prestiti fino a 30 mila euro garantiti dallo Stato.
Ancora incerta invece, la proroga di altre due scadenze: i blocco degli atti di accertamento dell'Agenzia delle Entrate che scade il 31 agosto, e la moratoria sui prestiti delle banche che scade il 30 settembre. Difficile al momento ipotizzare, comunque, una ripresa dell'arrivo delle cartelle esattoriali a settembre (ce ne sono 6 milioni già pronte solo da notificare). Nel provvedimento, infine, ci sarà il ristoro delle entrate fiscali per Regioni e Comuni, crollate a causa del lockdown.