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    “IL COVID SI PRENDE COME UN' INFLUENZA MA PUÒ FINIRE COME IL CANCRO” - PIERO CHIAMBRETTI, CHE UN ANNO FA È STATO RICOVERATO E HA PERSO LA MADRE PER COVID, TESTIMONIAL DELLA CAMPAGNA DEL PIEMONTE: "ETICAMENTE GIUSTO FARE LA PUNTURA. MA COME SI FA A NEGARE CHE ESISTA IL COVID CON TUTTI QUESTI MORTI? VACCINARSI È L'UNICO MODO PER TENTARE DI BATTERE QUESTA TERRIBILE MALATTIA E TRASFORMARCI IN UN GREGGE IMMUNE"


     
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    Elisabetta Pagani per “la Stampa”

     

    chiambretti e la madre chiambretti e la madre

    «Quei video me li riguardo per non dimenticare mai ciò che mi è successo. Li guardo e rivivo la paura di una malattia che non perdona. Vedere come ero conciato, e vedere mia mamma che non c' è più, mi rende più determinato per me stesso e per gli altri: vacciniamoci, è l' unica strada per uscirne».

     

    Piero Chiambretti lo scorso marzo era stato ricoverato d' urgenza all' Ospedale Mauriziano di Torino per tre focolai di polmonite causati dal coronavirus. Con lui anche sua mamma Felicita, che però non ce l' ha fatta, «è morta proprio un anno fa oggi». In quei difficili giorni Chiambretti aveva girato dei video col cellulare in cui si vedevano «la maschera, le cicatrici, gli aghi nelle braccia».

     

    chiambretti chiambretti

    Oggi li riguarda per darsi forza «e per convincere gli altri a vaccinarsi e a rispettare le restrizioni». Il conduttore televisivo, insieme ad altri personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura (da Cristina Chiabotto a Cristina Chirichella, da Vladimir Luxuria a Piergiorgio Odifreddi), ha infatti deciso di aderire come testimonial alla campagna di comunicazione della Regione Piemonte per ridare fiducia ai cittadini sulla vaccinazione.

     

    Bisogna vaccinarsi perché?

    «Perché sì. È l' unico modo per tentare di battere questa terribile malattia e trasformarci in un gregge immune. Ora vedo tanti che si comportano come pecore, che fanno feste clandestine. Invece dobbiamo passare da questo gregge all' altro».

     

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    In piazza, anche a Torino, tornano però No Mask e No Vax. Cosa direbbe loro?

    «Non riesco neanche a dare un giudizio. Ma come si fa a negare che esista il Covid con tutti questi morti? A questa gente dico di andare in terapia intensiva o al cimitero prima di parlare. Uso una frase dura ma vera: il Covid si prende come un' influenza ma può finire come il cancro, non dimentichiamocelo. Servirebbe sì una mobilitazione popolare, ma per chiedere vaccini per tutti, altro che negazionismo».

     

    Mancano anche i vaccinatori.

    «Se mancano è perché non ci sono. Non credo che un medico o un infermiere possa non rendersi disponibile per un' operazione così importante».

     

    Pensa che per gli operatori sanitari il vaccino dovrebbe essere obbligatorio?

    chiambretti chiambretti

    «Sì. Ci hanno detto che il vaccino è la soluzione, e allora chi ci tutela deve tutelarsi per primo. Moralmente ed eticamente è giusto vaccinarsi e dirlo. Poi le paure dell' uomo ci sono e ci saranno sempre, ma riguardano l' ignoto. Non possiamo fare altro che fidarci».

     

    Si farebbe vaccinare con AstraZeneca?

    «Più di un medico mi ha detto che avendo fatto il Covid ho ancora gli anticorpi, quindi forse non ora. Quando però sarà il mio turno lo farò, e con il vaccino che mi toccherà. Siamo nelle mani dei laboratori, degli esperti e dei nostri anticorpi».

    cristina chiabotto cristina chiabotto

     

    Come vive la zona rossa?

    «Male perché sono asserragliato in casa. Ho perso un anno di vita e sono dispiaciuto soprattutto per mia figlia che ha 9 anni. Lavoro a parte, vivo quasi da recluso, ligio alle regole.

     

    Trasgredire sarebbe assurdo.

    A casa sto molto da solo o con qualche congiunto quando si può. Certo, quando eravamo in zona gialla ho riaperto i miei ristoranti e sono uscito. La situazione è durissima».

     

    Li riaprirà?

    «Me lo auguro, sia per le famiglie che ci lavorano sia per me. Come mi auguro di tornare a vivere normalmente. E di ritrovare la certezza del futuro».

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