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Piero Chiambretti, presentatore televisivo, che ha vissuto il Coronavirus in prima persona e per cui ha tragicamente perso la madre, commenta così la situazione di oggi. “Innanzitutto sono sorpreso che tutti siano sorpresi. Quando a maggio la situazione si era un pochino normalizzata, i virologi, quelli veri e quelli presunti dicevano che ci sarebbe stata una ricaduta ad ottobre.
Se il pronostico era così convincente bisognava attrezzarsi psicologicamente e da un punto di vista organizzativo. Invece non mi sembra sia così e questa è l’unica vera grande pecca di questo governo, al di là del colore che interessa pochissimo. Io non voto da 10 anni quindi non ho una simpatia così attenta di chi parla”.
Chiambretti disgustato da chi dice che il Coronavirus non esiste
“La situazione è grave, io ho vissuto un dramma personale e ho visto con i miei occhi che cosa è il Covid in ospedale, ho visto morire una persona a me esageratamente cara in quattro, cinque giorni. Rimango sconvolto e disgustato quando sento dire da qualcuno che il Covid non esiste, che è una macchinazione internazionale per mettere in ginocchio l’economia del mondo.
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Il virus è democratico, non guarda in faccia a nessuno, colpisce il Presidente degli Stati Uniti, calciatori, uomini di grande potere, dobbiamo stare molto attenti.
Il miglior protocollo siamo noi: dobbiamo capire che finché dobbiamo combattere il virus, dobbiamo fare quello che ci dicono anche se ci dovessero dire di metterci la mascherina in casa, se dovesse essere utile a risolvere il problema, la dovremmo mettere.
PIERO CHIAMBRETTI A VERISSIMO
Finché esistono gli inventori degli aperitivi, delle tartine e delle serate nei giardini e nelle terrazze con 30/40 persone dove non c’è uno che porta la mascherina, sarà difficile che il Governo e il Comitato Tecnico Scientifico e Bill Gates risolvano il problema”.
Il parere sui virologi
Il noto presentatore televisivo si esprime anche a proposito del linguaggio a volte molto duro dei virologi. “Il terrorismo va sempre combattuto perché è una forma di estremismo. Poi in televisione una notizia brutta tira più di una bella, quindi c’è il piacere sadomaso da parte di tutti. Specialmente di quelli che vanno in televisione, di dire “attenzione è pericoloso, i contagi sono saliti”.
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Così si crea nel cittadino un terrore che ci porta un trauma psicologico dove perdiamo anche una nostra identità perché non riusciamo a fare nulla di quello che eravamo abituati a fare. Detto questo, le parole sono importanti e quelle dette in televisione, sui giornali e in radio spesso sono dei boomerang nei loro effetti”.
Il ricovero in ospedale da malato di Covid
piero chiambretti con la madre felicita
Al termine dell’intervista Chiambretti ricorda la sua esperienza personale in ospedale, quando era malato di Covid: “In quei momenti in ospedale il telefono è l’unica cosa che ti tiene attaccati ad una realtà a te familiare e quindi nei momenti più difficili giravo dei video di come ero conciato, la maschera, le cicatrici, gli aghi nelle braccia.
Quando ogni tanto vado a rivederli, intanto non mi riconosco e solo adesso mi rendo conto di quello che ho rischiato. Anche sulla morte di mia madre lì per lì io non ho vissuto un vero e proprio dolore, l’ho vissuto quando sono tornato a casa guarito. Se mettessi questi video in rete basterebbero per zittire molti di oggi”. (Fonte Rtl 102.5)
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