Andrea Pasqualetto per https://www.corriere.it - Estratti
chiara lindl
«Eccolo, abbaia». È il segnale atteso perché se Carlos abbaia significa che qualcosa lì sotto ci dev’essere. Sarà Chiara? Lo sperano tutti sul gommone tornato a cercare nel lago d’Iseo il corpo di Chiara Mercedes Lindl, la ventenne bavarese caduta in queste acque profonde la sera del primo settembre dello scorso anno e sparita. Era con la sorella e sei amici tedeschi a bordo di un motoscafo del padre di uno di loro. Studenti in vacanza, compagnia allegra, l’imbrunire. Chiara aveva scelto la prua. Poi un’accelerazione, lo sbilanciamento e il tuffo involontario e fatale.
chiara lindl
Sei mesi fa l’avevano cercata in centinaia fra carabinieri, sommozzatori dei Vigili del fuoco e volontari della Protezione civile. Nulla, inghiottita dal lago. Ora ci prova una squadra cinofila di volontari venuti dalla Germania insieme con i genitori della ragazza e con tre cani molecolari particolarissimi: sono addestrati a fiutare i segnali che provengono dagli abissi.
«Noi non abbiamo mai fatto una ricerca così ma credo che possa portare a dei risultati visto che questa tecnica in Germania ha consentito di trovare nove salme», riconosce onestamente il lupo di lago Remo Bonetti, decano dei volontari dell’Iseo, 79 anni e una novantina di corpi ripescati dalle tenebre delle acque italiane. Venti solo qui e in particolare a Nord, dove la profondità supera i 120 metri ed è tutto molto più complicato per via del fiume Oglio che da queste parti si immette rigoglioso scendendo dalle montagne e intorpidendo il fondale.
ricerche della turista tedesca dispersa nel lago d iseo 2
Un dubbio: forse che secondo i tedeschi gli italiani hanno sbagliato qualcosa? «Assolutamente no, anzi, hanno fatto tutto quello che potevano e anche di più e noi li ringraziamo. Ma non potevamo lasciare nulla di intentato e visto che esistono questi cani abbiamo voluto provarci», tiene a precisare il padre di Chiara, Markus, mentre sua moglie Irena non ce la fa a sentir parlare in un certo modo della figlia e si allontana. Poi torna con gli occhi lucidi: «È la nostra ultima speranza per rivedere Kiki, la nostra luce», sussurra.
l imbarcazione da cui e caduta la turista tedesca dispersa nel lago d iseo
A Brescia c’è un fascicolo aperto per omicidio colposo contro Carolina Knauff, la ventitreenne che quella sera era al timone. Ma a papà Markus l’indagine non interessa: «Noi non vogliamo un colpevole perché siamo certi che si è trattato di un incidente, un tragico incidente causato da una serie di circostanze sfavorevoli. Noi vorremmo solo avere un corpo su cui piangere. Se non sarà possibile vorrà dire che il lago d’Iseo sarà per noi la tomba di nostra figlia».
(...)
ricerche della turista tedesca dispersa nel lago d iseo 1