Selene Oliva per vogue.it
renato balestra con le nipoti sofia e marta
Non è mai facile entrare nelle vite di chi sta vivendo un lutto in famiglia, ancor di più se quel momento diventa una notizia da raccontare e l'intimità viene pubblicata nelle ultime pagine web. Il dolore segna profondamente le nostre vite, colma quel vuoto interiore dato da una perdita, ma l'unico atto d'amore che possiamo fare è ricordare. Ricordare le gestualità di chi ci ha tenuto per mano, di chi ci ha portato in macchina con un particolare senso di protezione, di chi ha da sempre fatto parte delle nostre vite, vedendoci crescere e diventare adulti. Ed è infatti il ricordo di Sofia Bertolli Balestra a riportare in vita, almeno per un momento, l'immagine di uomo che è stato (per lei) prima un nonno e poi uno stilista di fama internazionale.
Renato Balestra è noto per aver portato un certo glamour e fascino nel mondo, soprattutto in America, ma è stato anche un padre di famiglia, pronto a tramandare il suo sapere alle generazioni future. Il “Blu Balestra” è solo un piccolo lascito, perché immenso è stato il suo lavoro al servizio delle star di Hollywood e di Cinecittà, così come la creazione dell'abito da sposa per il giorno più bello di sua nipote.
FEDERICA FABIANA SOFIA BALESTRA
Renato Balestra non ha avuto sin da subito la vocazione per la moda, ma è la moda ad aver trovato lui. Una volta incontrati non si sono più lasciati. La sua carriera è nata un po' per caso e un po' per scherzo, con un disegno inviato al Centro Italiano della Moda di Milano, dopo una scommessa tra amici. La nota stilista Jole Veneziani lo chiama e la sua prospettiva cambia radicalmente: lascia la carriera come ingegnere per diventare stilista. I suoi bozzetti rispecchiano il suo amore per la pittura e per l'arte, sono dei piccoli quadri con pennellate colorate che mostrano il nuovo stile italiano ancora prima di arrivare sulle riviste patinate dell'epoca. La Veneziani, dal suo atelier di abiti in via Montenapoleone a Milano, un grande salone settecentesco decorato in oro e pannelli dipinti, lo richiamerà nei primi mesi romani per ricordargli di mandarle “la polvere d'oro indispensabile per il suo albero di Natale”. Quella “polvere” sono, di fatto, i suoi bozzetti: così belli che la madrina dell'alta moda italiana immaginava di utilizzare come elementi décor per le festività di fine anno.
Spinto da una estenuante curiosità, Renato si trasferisce a Roma: diventa uno dei principali collaboratori delle Sorelle Fontana. È qui che incontra le grandi dive di Hollywood con cui si instaurerà una profonda amicizia, intessuta di stima. “Ha vestito le bellissime Gina Lollobrigida e Sophia Loren, e quando ha lasciato le sartorie più note per aprire un suo atelier, molte attrici americane lo hanno seguito, già legate con una sincera amicizia” - mi racconta Sofia Bertolli Balestra, la nipote di Renato - “Spesso mi raccontava un fatto alquanto curioso: Anita Ekberg, dopo un giro sul litorale italiano, ha portato a mio nonno degli scampi per renderlo felice. All'epoca era un vero lusso”.
renato balestra
L'America ha amato subito la sua moda disegnata e poi creata: Renato Balestra in poco tempo è diventato simbolo del glamour italiano del dopoguerra, grazie alle mise costruite per esaltare il lato più femminile e seducente di chi indossa i suoi abiti
“In alcuni casi è stato persino audace, soprattutto se lo guardiamo nel contesto degli anni ‘50 e ’60: ha saputo interpretare un fermento culturale, giovani donne che si ribellavano alle loro madri nel segno di una libertà mentale ed estetica". Dentro le collezioni dello stilista triestino, adottato da Roma, c'è tutto questo: “ricordo ancora i bellissimi quadri che portava in passerella: 5 o 6 abiti fedeli al tema mostrato, spesso immagine di quella cultura che lo ha sempre contraddistinto. Mio nonno non era solo un abile disegnatore, tanto che venne soprannominato "pittore della moda", ma era un profondo conoscitore dell'arte e della cultura". Un uomo che non sapeva nemmeno cosa fosse la moda ma, spinto dalla curiosità, ne è diventato protagonista “entra in questo mondo in cui rimane affascinato e innamorato per tutta la vita” - continua commossa - “Un mondo fatto di bellezza”.
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Ma come ogni creativo è la sua immaginazione a cavalcare seguendo il proprio intuito “è sempre stato un po' caparbio, pronto a portare avanti con convinzione ogni sua idea, questo gli ha permesso di rimanere fedele sempre a se stesso, fino all'ultima collezione del 2018. Un po' un outsider della moda, ma privo di arroganza: una delle virtù che sicuramente mi ha insegnato è la gentilezza”. Persino per l'abito da sposa che Renato Balestra ha disegnato per sua nipote Sofia ha voluto dare il suo contributo “forse è stata l'unica volta che è sceso a un compromesso: ha esaudito il desiderio di creare un capo per mano sua e sapeva che volevo un preciso taglio. E così è stato. Il modello ha unito il mikado classico con le trasparenze dell'organza”.
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Ma i ricordi non si esauriscono al matrimonio, Sofia Bertolli Balestra ripercorre con la mente i primi passi mossi al suo fianco in America, "il Paese che lo ha consacrato come stilista dell'Alta Moda italiana tra le celebrità. Di quei giorni porto nel cuore i lunghi viaggi in auto - nonostante l'età era sempre lui a guidare nonostante l'età e questo dice molto del suo spirito temerario - e le serate con un bicchiere di vino”. Occasione per scoprire l'evoluzione della moda italiana dal secondo dopoguerra a oggi, di come la società è cambiata e della visione di un uomo che ha visto scorrere davanti a sé diverse epoche storiche. “La curiosità è stata il suo motore, ma è la passione per questo mestiere ad aver segnato ogni sua scelta” - conclude Sofia - “Il suo lavoro si è intrecciato alla nostra vita familiare, con profonda dolcezza: mi ricordo ancora quando mia sorella Marta disegnò un vestito per la sua bambola e lui lo realizzò in atelier”. Questo era Renato Balestra.
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