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«Dopo 15 anni di Juve dire che non me l'aspettavo sarebbe una bugia, certi silenzi e certi atteggiamenti si possono interpretare, ho una certa esperienza ormai». Con queste parole il capitano della Juventus, Giorgio Chiellini, commenta ai microfoni di Sky Sport 24 l'addio di Massimiliano Allegri.
«Il mister è una persona speciale che è stata acclamata come merita sia domenica dai tifosi che dal presidente in conferenza stampa, ha fatto la storia della Juve e non mi sorprenderei di rivederlo un giorno alla Juventus», ha aggiunto Chiellini che è tornato anche sull'ennesimo scudetto vinto. Poi, incalzato sul nome di Sarri, Chiellini si è trasformato in attaccante dribblando la domanda, più per evitare che non per bocciare. «Sacchi?» ha detto ridendo.
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«Il primo da capitano, mi ha fatto piacere condividerlo con Barzagli che domenica ha fatto la sua ultima partita alla Juve, Andrea è una persona silenziosa ma tanto importante e che ci ha dato tanto. Forse da fuori non si apprezza quanto sia importante dentro lo spogliatoio, oltre a essere sempre serio e concentrato in campo, è anche capace di scherzare e di essere divertente, sono contento che sia stato salutato nella maniera giusta». Tornando ad Allegri, Chiellini non si sbilancia sul successore e ci scherza su.
napoli sarri barzagli chiellini
Prima fa il nome di Marcello Lippi poi, a margine della serata di beneficenza organizzata dagli "Insuperabili", dice: «Barzagli sarà il prossimo allenatore della Juve, a luglio fa il corso e ad agosto sara' l'allenatore affiancato da un tecnico con il patentino», continua a scherzare il capitano della Juventus che poi si fa serio e e assicura: «Io dormo sonni molto tranquilli e i tifosi devono fare come me. In questi giorni non ho letto niente, mi sto allenando serenamente, domenica voglio giocare per presentarmi pronto per la Nazionale, poi sicuramente sapremo quale sarà l'allenatore che avra' scelto la Juventus per continuare a vincere, questa squadra ha questo nel dna, ha sempre vinto, lo ha fatto con Del Piero, Buffon, ora con Chiellini e lo farà con i giocatori e gli allenatori che verranno».
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il dito medio di sarri verso alcuni contestatori
SARRI
Da sport.sky.it
Concentrazione massima sulla finale di Europa League contro l’Arsenal, ma sguardo inevitabilmente rivolto anche al futuro per Maurizio Sarri. Intervenuto in conferenza stampa nel corso del media day dell’Europa League, l’allenatore del Chelsea ha parlato delle voci che nella prossima stagione lo vorrebbero lontano da Stamford Bridge. L’ex Napoli, dopo la fine del rapporto tra la Juventus e Massimiliano Allegri, è stato accostato con forza alla panchina bianconera. Anche di questo ha parlato Sarri, che ha chiarito la sua posizione.
Contento al Chelsea, ma…
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"Io sono contento di stare in questa società – ha esordito l’allenatore italiano -, ho ancora due anni di contratto e come tutti sapete adoro la Premier League, che a mio avviso è il campionato più bello del mondo. Ma chiaramente voglio capire se il club è soddisfatto di me.
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Al momento non ho avuto contatti con altri club, incontrerò i miei dirigenti al termine della stagione e discuteremo per valutare la situazione, come succede in tutte le società. Io so cosa posso fare, ovvero solo lavorare per far giocare bene la squadra e provare a vincere il maggior numero di partite. La mia opinione sulla stagione la conoscete, secondo me abbiamo fatto molto bene, anche se certamente bisogna ancora migliorare.
Sul mercato non so cosa dire, il futuro per me è questa finale, io al momento non sono in grado di pensare ad altro. Penso solo alla finale e ho la sensazione che per il nostro gruppo questa finale sia davvero molto importante. Non posso pensare a quello che succederà dopo". Chiusura sulle voci secondo cui l’allenatore sarebbe contento di tornare in Italia: "Perché dovrei esserlo? Per il mio gioco? Non è vero, il mio calcio si può applicare anche in Inghilterra. Negli ultimi due anni il Manchester City ha vinto tutto e lo stile di gioco che hanno è simile a quello che ho in mente io".
sarri e allegri
Maurizio Sarri ha poi parlato così in esclusiva ai microfoni di Sky Sport. “Come arriva il Chelsea alla finale di Baku? Abbiamo finito la Premier stanchi perché negli ultimi due mesi ogni partita era come una finale, sono state gare molto dispendiose dal punto di vista mentale, ci siamo riposati 3-4 giorni dopo la trasferta di Boston. Ora lavoriamo senza esagerare, arriviamo fisicamente un po' stanchi, con qualche infortunio di troppo, ma mentalmente la sensazione è che ci arriviamo bene”, le parole del’allenatore italiano.
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Cosa ha in più il Chelsea rispetto all’Arsenal?
“Non so cosa possiamo avere di più rispetto a loro, in campionato contro i Gunners sono state due sfide equilibrate. L’Arsenal è pericolosissimo, con due attaccanti come Lacazette e Aubameyang. E' una squadra che attacca con grande pericolosità e che pressa molto bene: è difficile da affrontare perché anche quando sembrano in difficoltà hanno questa capacità offensiva non indifferente”.
Le quattro inglesi in finale di Champions ed Europa League. Che lettura si può dare?
“La Premier è come l'NBA nel basket, ha raggiunto un livello elevatissimo. E’ chiaro che ora in Inghilterra ci siano i giocatori più forti d'Europa e gli allenatori più forti”.
La società deve essere felice del tuo lavoro a prescindere dal risultato di Baku. E’ cosi?
“Io penso che alla fine della stagione si debba avere un confronto e si debba tirare fuori le cose che non vanno in maniera reciproca. Si fa in tutte le società, io l’ho sempre fatto in passato. Non mi voglio sentire giudicato per gli ultimi 90', ma per gli 11 mesi che ho fatto”.
E’ complicato rimanere concentrati solo sulla finale viste le voci sul tuo futuro?
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“E' facile rimanere concentrato, perché io non ho mai vinto niente. C'è la sensazione che questo gruppo – nonostante abbia sbagliato 2/3 partite in maniera clamorosa durante la stagione – sia cresciuto e meriti di vincere qualcosa”.
Dopo il 29 maggio dove ti vedi?
“Al mare…”
3. SARRISMO - GIOIA E RIVOLUZIONE
giorgio chiellini
Dal profilo Facebook di Sarrismo – Gioia e Rivoluzione
Ieri vi abbiamo lasciato giocare, ora basta. Non lo credevamo necessario, ma ci vediamo costretti a mettere da parte l’ironia e ad essere più chiari: le probabilità che il Comandante vada alla Juventus sono le stesse che Donald Trump si tatui l’immagine di Che Guevara su una chiappa nella giornata di domani. Cercate di non abboccare alla controinformazione menscevica, chiedetevi piuttosto perché sia trapelata (da Torino, sia chiaro) una voce del genere.
la mossa del comandante sarri
La Juventus ha dimostrato - e ci costa dirlo - di essere vent'anni avanti rispetto alla concorrenza nella gestione del caso Allegri. Il destino del tecnico si era deciso ad aprile, con l’eliminazione dalla Champions contro l’Ajax (avevamo parlato, all’epoca, di sconfitta filosofica). Eppure Allegri era stato confermato dieci minuti dopo la fine di quella partita. La Juventus ha comunicato solo ieri che il toscano non allenerà la prima squadra la prossima stagione, non ha mai utilizzato la parola "esonero" e ha indetto una conferenza stampa congiunta nella giornata di oggi, quando le due parti, d'amore e d'accordo, annunceranno la separazione consensuale. Una società del genere ha già bloccato il sostituto di Allegri da tempo.
sarri la mossa del comandante sarri
Passiamo a Londra. Fino a Baku - chi lo conosce lo sa - Sarri non risponderà al telefono manco alla moglie e il suo futuro semplicemente non esiste. E, comunque andrà a finire con il Chelsea, il suo futuro non sarà alla Juventus. Perché non lo vuole Sarri, perché non lo vuole la Juventus. Le voci trapelate hanno il solo fine di seppellire la memoria di quello che Sarri ha rappresentato e rappresenta per il calcio italiano, non solo per il Napoli e per i napoletani. E questo è funzionale anche a svilire il mito di un allenatore che un giorno potrebbe tornare a lavorare in Italia, certo non alla Juve.
la mossa del comandante sarri
Il tempo sarà galantuomo, come sempre. Nel giro di qualche settimana la Juventus annuncerà il suo nuovo allenatore e questa pagliacciata avrà fine. Nel frattempo assistiamo attoniti a questa farsesca danza tribale. Tutti attorno al fuoco a celebrare la morte del Sarrismo sulla base di un sentito dire. Come sempre, a far male è il fuoco amico. E non ci riferiamo ai sogghignatori riemersi dalle segrete della loro miseria umana. A tutti coloro che, dopo essere stati sconfitti dalla storia, hanno trovato in questa voce un insperato germoglio sul quale coltivare la propria viltà. Ci riferiamo a coloro che si definiscono sarristi e che in queste ore si stanno prestando al giochino perverso "Amo Sarri, ma se va alla Juve...". No. Non funziona così.
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Se avete paura che Sarri vada alla Juve, significa che lo avete amato. Se lo avete amato, significa che avete imparato a conoscerlo. Se avete imparato a conoscerlo, non dovete aver paura. Anche al verificarsi di un'improbabile illuminazione della Juventus sulla via del Sarrismo, Sarri risponderebbe come fece il 22 aprile 2018, quando entrò allo Stadium di Torino col dito medio e ne uscì qualche ora dopo con tre punti. Chi non crede a questo, chi crede che nel calcio tutto sia possibile, anche Sarri alla Juve, è cordialmente invitato a farsi da parte. Questo posto, questa comunità non vi appartiene, non vi apparterrà mai.
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