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    CHIELLO & IMPOSSIBILE - IL GRAN LAVORO DI GIORGIONE CHIELLINI CHE HA DISINNESCATO LUKAKU (CHE HA SEGNATO SOLO GRAZIE A UN RIGORE INVENTATO) - RONCONE: “CI METTE TUTTO IL MESTIERE CHE HA. GLI SI AGGRAPPA, LO ANTICIPA, VA DI GOMITO. QUANDO GLI SCAPPA, C' È DONNARUMMA. IN USCITA BASSA. DOPO L’INFORTUNIO A SPINAZZOLA, GIANLUCA VIALLI ESCE DALLA PANCHINA E URLA QUALCOSA A CHIELLINI. CHE ANNUISCE…”


     
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    ITALIA BELGIO - CHIELLINI E LUKAKU ITALIA BELGIO - CHIELLINI E LUKAKU

    Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

     

    È sempre difficile trovare le parole. Però, insomma: che notte. Andiamo a Londra, in semifinale, e ci andiamo con merito: soffrendo, ma giocando come sappiamo, e possiamo. Novanta minuti volati. Adesso ci sono gli azzurri che fanno festa, sul prato dell' Allianz Arena. Donnarumma che prende in braccio Insigne. Berardi e Locatelli e anche Chiesa che si tengono per mano in una specie di girotondo. C' è un bel matto, qui, sotto la tribuna stampa, che ha messo a palla Orietta Berti. Pezzi di cronaca a braccio. Solita bolgia. Ora però prendere la Moleskine, sfogliarla, vediamo cosa resta.

     

    ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA

    Il primo appunto, prima del fischio d' inizio. Scena molto attesa. Gli azzurri - per chiudere un pasticcio mediatico parecchio sgradevole - hanno deciso di inginocchiarsi a partite alterne, si inginocchiano per rendere un bizzarro omaggio agli avversari, e perciò questa è una di quelle in cui anche loro vanno giù: i belgi del resto è dall' inizio del torneo che sostengono con convinzione Black Lives Matter, il movimento contro il razzismo nato negli Stati Uniti. Colpo d' occhio che dura pochi secondi. Ma è chiaro il gesto della mano con cui Lukaku, rialzandosi, dice a Chiellini: grazie, amico (dover ringraziare per un gesto così, vabbè, lasciamo stare).

     

    ITALIA BELGIO - CHIELLINI E LUKAKU ITALIA BELGIO - CHIELLINI E LUKAKU

    Comunque sempre quei due bisogna continuare a guardare. I centouno chili di muscoli del centravanti belga vagano nella nostra metà campo. Giorgione ci mette tutto il mestiere che ha. Gli si aggrappa, lo anticipa, va di gomito. Quando gli scappa, c' è Donnarumma. In uscita bassa. E in volo, poco dopo, su De Bruyne.

     

    Sensazione: questo De Bruyne va raddoppiato. Perché se salta l' uomo, è micidiale.

    Altra sensazione: il gol annullato a Bonucci (è successo al 13') è come se avesse scosso gli azzurri.

     

    ITALIA BELGIO - IL CONTATTO TRA DI LORENZO E DOKU ITALIA BELGIO - IL CONTATTO TRA DI LORENZO E DOKU

    Mancini si alza: chiede a Spinazzola si continuare a stare largo a sinistra, e la stessa cosa ordina a Chiesa, dall' altra parte. Il progetto: costringere i belgi ad andare a cercare i nostri sulle fasce, lasciando qualche vuoto in mezzo. Ed è lì che si infila Barella. Il suo gol nasce da una giocata di quelle che Lukaku gli ha visto fare un mucchio di volte: un classico, all' Inter.

    Lukaku scuote la testa e fa ripartire i suoi con grida che sentiamo distintamente. È fortissimo non solo fuori, ma anche dentro (evitare - è scritto sulla Moleskine - di tornare sulla storia della sua vita faticosa, tra povertà e razzismi).

     

    ITALIA BELGIO - CIRO IMMOBILE SI RIALZA DOPO IL GOL DI BARELLA ITALIA BELGIO - CIRO IMMOBILE SI RIALZA DOPO IL GOL DI BARELLA

    Verrebbe però voglia di tornare sull' ostinazione con cui Insigne prova il solito tiro a giro con il destro. Una, due volte. Poi - chiaramente per una botta di talento primordiale - decide di ripeterlo, ma accentrandosi di qualche metro. E così ne viene fuori un gol da applausi (avreste dovuto vedere Belotti che, preso dall' euforia, è salito sul tetto della panchina). Bella partita. Bella Italia.

    Il rigore per loro non c' è (l' arbitro, lo sloveno Slavko Vincic, un dubbietto ce l' ha: ma dalla Var glielo fanno passare). Lukaku sta lì sul dischetto che aspetta, fomentandosi. Due a uno. Il secondo tempo è un territorio di ansia smodata. Sai che può accadere di tutto.

    Belgio aggressivo. Noi andiamo via con il nostro palleggio, e però, insomma, è dura.

    Mancini: corpo inquieto, occhi forastici.

    ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA

     

    Come quelli di Giorgione, il capitano, che invece di solito li ha acquosi, buoni. Soffriamo, ma riusciamo a restare dentro il nostro vantaggio. Entrano Berardi, Belotti e Cristante. Escono Insigne, Immobile e Verratti. Ma poi si aggiunge Spinazzola, in lacrime (una roba brutta, lesione del tendine d' Achille, piangeva, tra dolore e disperazione).

     

    ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA ITALIA BELGIO - INFORTUNIO DI SPINAZZOLA

    Questa non ci voleva. La leggiamo come un segno? Abbiamo tutti visto tanto calcio, le nostre vite di tifosi e cronisti sono fatte anche di queste letture del destino: ma per una volta è giusto pensare positivo. Non a caso ora Gianluca Vialli esce dalla panchina e urla qualcosa a Chiellini. Che annuisce. Va bene: ora si soffre, mancano dieci minuti.

    Bisogna prenderseli centimetro dopo centimetro.

    ITALIA BELGIO - IL SALVATAGGIO DI SPINAZZOLA ITALIA BELGIO - IL SALVATAGGIO DI SPINAZZOLA

     

    Restano immagini in dissolvenza. Visto entrare Toloi. Visto Bonucci inseguire un avversario e recuperargli il pallone insieme a Belotti, che stava lì, a tre metri da Donnarumma. Lele Oriali guarda l' orologio. Una fatica. Un assedio. Non mollate ragazzi (era l' ultimo appunto: il pezzo parte sulle note della Berti, se mi porti a ballare, labbra rosso/Coca-Cola, quante stelle ci girano intorno).

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