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    CHIP WARS – ARRIVA LA RITORSIONE DELLA CINA CONTRO L’EMBARGO AMERICANO ALLE FORNITURE DI SEMICONDUTTORI: IL MINISTERO DEL COMMERCIO DI PECHINO LIMITERÀ L’EXPORT SU GALLIO E GERMANIO, DUE METALLI RARI FONDAMENTALI PER PRODURRE CHIP E ALTRI PRODOTTI TECNOLOGICI – L’ANNUNCIO ARRIVA ALLA VIGILIA DELLA VISITA DEL SEGRETARIO DI STATO USA, JANET YELLEN, A PECHINO: È UN MODO PER FORZARLA A UN NEGOZIATO?


     
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    chip chip

    1. CINA, STRETTA EXPORT METALLI PER CHIP ANCHE DA PAESI UE

    (ANSA) - Il ministero del Commercio cinese ha annunciato il rafforzamento dei controlli sull'export dei metalli rari gallio e germanio, alla base di prodotti hi-tech.

     

    "Vorrei ribadire che gli articoli relativi a gallio e germanio hanno evidenti proprietà a duplice uso sia militare sia civile", ha notato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, per il quale "è pratica internazionale comune implementare i controlli".

     

    ANTONY BLINKEN XI JINPING ANTONY BLINKEN XI JINPING

    Anche gli Stati dell'Ue hanno rafforzato "i controlli sull'export di alcuni articoli. Il governo cinese ha deciso in conformità con la legge per garantire un uso per scopi legittimi, senza colpire un Paese specifico".

     

    2. LA CINA LANCIA LA BATTAGLIA SU GERMANIO E GALLIO: XI LIMITA L’EXPORT DEI METALLI-CHIAVE PER I CHIP

    Estratto dell'articolo di Federico Rampini per www.corriere.it

     

    La guerra fredda delle tecnologie investe un nuovo settore. È arrivata la ritorsione della Cina contro l’embargo sulle forniture di semiconduttori imposto dagli Stati Uniti e dai loro alleati.

     

    gallio gallio

    Sono passati pochi giorni da quando l’Olanda ha confermato la sua adesione al blocco dell’export verso Pechino delle sue «super-stampanti» per realizzare microchip avanzati, ed ecco che scatta una contromisura di Xi Jinping.

     

    La Repubblica Popolare applicherà a sua volta un embargo su due metalli rari, il gallio e il germanio, necessari per la produzione di semiconduttori e anche di altri prodotti tecnologici, inclusi i pannelli solari.

     

    La misura non viene presentata come mirata verso specifici Paesi, ma è chiaro che si rivolge all’America e ai suoi alleati. La contro-sanzione cinese […] mette in luce una vulnerabilità dei paesi occidentali.

     

    XI JINPING IMPERATORE - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING IMPERATORE - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

    Mentre l’America continua ad avere un vantaggio relativo in alcune tecnologie avanzate, la Cina spesso possiede […] una posizione dominante in quelle materie prime o componenti che sono essenziali nella produzione delle tecnologie stesse.

     

    Non è la prima volta che il governo di Pechino usa questo potere di mercato per negare le sue forniture e mettere sotto pressione altri paesi. Anni fa nelle terre rare e metalli strategici una prima vittima di questo tipo di sanzioni fu il Giappone, la cui industria tecnologica si vide negare materie prime cinesi, come castigo politico nell’ambito di una controversia territoriale tra le due nazioni.

     

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    Quel precedente fu un campanello d’allarme che contribuì a innescare un riesame in molte capitali. Le nuove restrizioni lanciate dall’America hanno tratto ispirazione anche da quell’episodio, oltre che dalle diverse penurie settoriali verificatesi durante la pandemia.

     

    Vi si aggiunge lo scenario di un’annessione cinese di Taiwan con la forza militare, evocato apertamente da Xi Jinping, che porterebbe sotto il controllo di Pechino la più ampia capacità produttiva del mondo nei semiconduttori. Ha contribuito alle nuove strategie sull’export il fatto che la Cina fornisce alla Russia prodotti «duali» (semiconduttori e droni) che sono usati nella guerra in Ucraina.

     

    xi jinping xi jinping

    Nel crescente antagonismo fra superpotenze, il pericolo che l’Occidente sia ricattabile in settori nevralgici […] ha portato all’attuale revisione dei rapporti con la Cina.

     

    L’embargo su alcune tipologie di semiconduttori, orchestrato da Washington, è il tentativo di rallentare l’avanzata cinese in questi settori strategici anche a fini militari, e dedicare maggiori risorse a ricostruire un’autonomia industriale dell’Occidente e dei suoi alleati.

     

    La contromossa di Xi Jinping conferma la fragilità dell’Occidente e ne sottolinea le contraddizioni. Terre rare, minerali e metalli indispensabili per le tecnologie avanzate o per le energie rinnovabili, sono finiti sotto un semi-monopolio cinese non perché si trovino prevalentemente nel sottosuolo di quel paese.

     

    gallio e germanio gallio e germanio

    Molte di quelle materie prime abbondano in Africa, America latina; Australia e Canada. Ma si possono trovare anche in Paesi occidentali che rifiutano di estrarle perché l’attività estrattiva o la raffinazione e lavorazione di queste materie prime viene considerata inquinante. Con l’eccezione di Australia, Canada, e in parte Stati Uniti, i Paesi sviluppati da decenni preferiscono delocalizzare queste attività. È per effetto di questa ritirata occidentale che la Cina è diventata il principale trasformatore di materie prime strategiche.

    xi jinping summit paesi asia centrale xi jinping summit paesi asia centrale

     

    Xi Jinping sta misurando la capacità di tenuta dell’Occidente, con questa nuova misura: dal mese prossimo le aziende cinesi del settore dovranno ottenere licenze speciali per esportare gallio e germanio. Il ministero del Commercio cinese ha annunciato che queste restrizioni sono necessarie per «salvaguardare la sicurezza nazionale e gli interessi del Paese».

     

    […] La posta in gioco di questa sfida planetaria include la leadership in varie tecnologie del futuro che possono avere applicazioni anche nel campo militare, dai supercomputer all’intelligenza artificiale. Nell’immediato è a repentaglio soprattutto la transizione verso un’economia sostenibile, le cui infrastrutture e apparecchiature – dall’auto elettrica all’eolico al solare – sono soprattutto «made in China».

     

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    Ad alimentare il tentativo di autodifesa occidentale c’è anche la consapevolezza che in questi settori molte aziende cinesi hanno fatto terra bruciata della concorrenza dopo molti anni di uso sistematico di sussidi, aiuti di Stato, protezionismo e nazionalismo industriale.

     

    È significativo che l’annuncio dell’embargo avvenga a pochi giorni dall’arrivo a Pechino della segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen. La visita della responsabile economica dell’Amministrazione Biden è la seconda di alto livello dopo quella del segretario di Stato Antony Blinken.

     

    XI JINPING VS JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING VS JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

    Conferma un cauto tentativo di disgelo fra le due superpotenze, dopo che i contatti erano stati quasi interrotti a febbraio in seguito all’incidente del pallone-spia cinese sui cieli d’America. Le varie sanzioni commerciali incrociate con cui l’America e la Cina si colpiscono, finiranno sul tavolo negoziale e saranno una parte importante dell’agenda della Yellen a Pechino.

     

    […] Due alleati-chiave, che hanno aziende di punta in questo settore, sono il Giappone e l’Olanda: ambedue hanno deciso di aderire all’embargo di Washington. In Olanda il nuovo regime di autorizzazioni obbligatorie ai sensi della sicurezza nazionale riguarda soprattutto la società Asml che fabbrica speciali «super-stampanti» per micro-chip.

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    In Giappone l’imposizione di licenze è stata annunciata a marzo e colpisce 23 tipologie di macchinari usati nella fabbricazione dei semiconduttori. Pechino aveva già messo in campo altri tipi di ritorsioni, per esempio le sue sanzioni contro alcuni fornitori del Pentagono come l’azienda aeronautica e aerospaziale Lockheed Martin. La Yellen è un personaggio-chiave visto che gran parte della nuova strategia americana verso la Cina investe le relazioni economiche.

     

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    Di recente la segretaria al Tesoro ha fatto una concessione «linguistica» alla logica del disgelo. Per descrivere i nuovi obiettivi di Washington ha abbandonato il termine «decoupling» o divorzio, per sostituirlo con «de-risking» cioè riduzione del rischio. S’intende cioè il rischio di un’eccessiva dipendenza dalla Cina. Questa circoscrizione degli obiettivi li ha resi più realistici ma non è stata accolta in senso positivo da Pechino.

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