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    CHISSÀ SE ORA CHE LOMBARDIA E VENETO SONO INFETTE E IN QUARANTENA, I RAZZISTELLI DEL NORD ITALIA HANNO IMPARATO A NON DISPREZZARE MERIDIONALI E STRANIERI - LA "VENDETTA" CON I CARTELLI-SFOTTO' “NON SI AFFITTA AI SETTENTRIONALI” - LA QUARANTENA OBBLIGATORIA DECISA DALLA BASILICATA, IL DIVIETO DI SBARCO IMPOSTO (E POI REVOCATO) A ISCHIA, LE REAZIONI IN IRPINIA E A BENEVENTO...


     
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    IL CARTELLO MEME NON SI AFFITTA AI SETTENTRIONALI IL CARTELLO MEME NON SI AFFITTA AI SETTENTRIONALI

    Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”

     

    Il cartello con la scritta Non si affitta a settentrionali per adesso gira soltanto sui social e sui gruppi WhatsApp dove tutti sono bravi a ironizzare con il virus degli altri. Però se va avanti così, prima o poi si rischia di trovarlo anche affisso su qualche portone di un paese qualsiasi al di sotto del Garigliano. Perché di fronte alla paura del contagio, sono in tanti a scoprirsi salviniani al contrario, pronti ad adottare una improvvisata politica di respingimenti, con gli indesiderati che stavolta non arrivano dall' Africa ma dalla Lombardia e dal Veneto.

    CONTROLLI DI POLIZIA A CODOGNO CONTROLLI DI POLIZIA A CODOGNO

     

    I primi a muoversi in questo senso sono stati sei sindaci ischitani, rimessi subito in riga dal prefetto di Napoli che ha annullato l' ordinanza con la quale vietavano lo sbarco sull' isola a turisti provenienti dalle due regioni dove si è maggiormente sviluppata l' infezione. «Non ci sono i presupposti giuridici per un provvedimento del genere - spiega al Corriere il prefetto Marco Valentini - e compito delle istituzioni, in un momento del genere, è mantenere la calma e l' equilibrio, non fare inutili fughe in avanti».

     

    le strade vuote di codogno le strade vuote di codogno

    Fughe che però ci sono state comunque. In Basilicata il governatore Vito Bardi ha disposto la quarantena per gli studenti lucani che rientrano da Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria e Emilia Romagna. Regioni elencate pure dal sindaco di Gravina di Puglia, Alesio Valente, che ha invitato chiunque intenda entrare in paese provenendo da quelle zone a comunicarlo telefonicamente alla polizia locale, fornendo nome, data di arrivo e indirizzo di dove si intende soggiornare.

     

    psicosi coronavirus codogno deserta psicosi coronavirus codogno deserta

    Insomma, che si tratti di connazionali o concittadini non fa molta differenza: se stanno dove il Covid-19 ha attecchito è meglio che ci restino, sembra essere l' auspicio di chi da quelle aree è lontano centinaia di chilometri. In Irpinia, per esempio, nessuno ha accolto con piacere i due insegnanti fuggiti da Codogno prima che scattasse la quarantena, e che ora l' isolamento obbligato lo stanno facendo a casa loro, dove avranno tutto il tempo di leggere la valanga di insulti ricevuti su Facebook.

    ospedale di codogno ospedale di codogno

     

    E peggio ancora è andata a una comitiva di turisti provenienti proprio da Lombardia e Veneto (ma non dalla zona rossa) che a Benevento si sono visti cancellare dal titolare dell' albergo le prenotazioni fatte nelle scorse settimane. Perché, pure se non c' è nessun cartello, in certi posti adesso davvero non si fitta a settentrionali.

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