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    CI FANNO O CI SONO? - DA DESTRA A SINISTRA, DA CESENA A ROMA, POLITICI E VIP PARCHEGGIANO OVUNQUE E ACCEDONO ALLE ZTL GRAZIE AI PASS PER DISABILI, ANCHE FALSI O INTESTATI A PARENTI MORTI - FRA GLI ALTRI, ANCHE UN SINDACO E UN VICE COMANDANTE DEI VIGILI URBANI - BOLOGNA È LA CAPITALE DEI PERMESSI SPECIALI: PER OGNI 10 MILA AUTOMOBILISTI, CI SONO 450 DISABILI - CON 250 EURO SI PUÒ ACQUISTARE UN CARTELLINO FOTOCOPIATO...


     
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    Gian Marco Chiocci e Simone Di Meo per "il Giornale"

    «Con permesso», fate strada. Vroom vroooom. L'ultimo vizietto della Casta è il pass per disabili da schiaffare sul parabrezza per scorrazzare nelle zone a traffico limitato e nelle corsie preferenziali. Soprattutto dopo che la Cassazione ha innestato la retromarcia cancellando l'incubo del processo penale e lasciando che i furbetti del cartellino col disabile in carrozzina paghino soltanto una multa.

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    Centrodestra e centrosinistra, così fan tutti stando alle inchieste aperte in mezz'Italia. A Cesena, il consigliere democrat Mara Biguzzi, che utilizzava il pass intestato a un familiare, si è dimessa dal consiglio comunale con una lunga lettera di scuse ai cittadini. L'avevano beccata ad andare in giro con l'auto, dotata di tagliandino, ma senza disabile a bordo. Dopo una quindicina di giorni di pressing, ha deciso di gettare la spugna «ormai stanca dello stillicidio quotidiano di giudizi» e perché, per questa storia, ha perso finanche il sonno.

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    Sonno che, invece, conserva la collega d'aula Antonella Celletti (Lega Nord) che, per difendersi, tira addirittura in ballo la «macchina del fango» (in sosta vietata). A Bologna son finiti nei guai due inflessibili dipietristi. Il primo è un consigliere provinciale, Paolo Nanni, che non ha restituito il pass intestato alla suocera morta da due anni. Nanni si è autosospeso dal partito (ma ha conservato lo scranno) e rischia di dover pagare 93mila euro di multa.

    La vettura del collega di partito Idv, il vicepresidente del Consiglio regionale Sandro Mandini, è finita invece fotografata in un parcheggio riservato ai disabili. Quando gliel'hanno fatto notare, ha spiegato: «L'hanno sistemata lì i miei collaboratori, perché io ero atteso a un convegno». Insieme a Napoli e Palermo, a sorpresa proprio Bologna è la capitale italiana dei permessi H: ogni 10mila guidatori, 402 hanno il cartellino arancione. Acquistarne uno fotocopiato costa 250 euro, dicono le indagini.

    E comunque, a caderci non sono solo i politici posto che in un'indagine collegata sono infatti indagati il bomber del Bologna, Marco Di Vaio, e undici compagni di squadra che avrebbero usato permessi intestati a una dipendente disabile della società. In Liguria, invece, l'ex consigliere regionale del partito democratico Fabio Broglia si è trovato al centro di un «giallo» per il cartellino arancione: pass, con identico numero di concessione, sono comparsi su due diverse auto, quasi nelle stesse ore. Una intestata a lui e l'altro alla madre. Un caso di duplicazione?

    Il politico smentisce seccamente minacciando querele oltre a ipotizzare -pure lui -un complotto ai suoi danni. Mistero (con minacce di denunce) anche nella Capitale, dove al consigliere di municipalità Pdl Fabio Benedetti è stato attribuito l'uso di un pass intestato a un morto per la sua Porsche parcheggiata in piazza di Spagna. Benedetti ha vigorosamente negato di averlo utilizzato, e dopo mesi di accertamenti a sue spese, ha annunciato l'intenzione di querelare chi ha osato ironizzare sulla sua onestà.

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    E come non parlare dell'ex sindaco di Trovo (Pavia) denunciato per aver sbianchettato un pass disabile che lui stesso aveva autorizzato. E se proprio non c'è un disabile a cui «appoggiarsi», le strade della truffa per handicappati di comodo sono infinite. Sempre a Roma, ad esempio, c'è una inchiesta a carico dell'ex vice comandante del secondo gruppo della polizia municipale per 2 mila pass «sospetti» rilasciati a importanti imprenditori e commercianti per l'accesso alla zona a traffico limitato: il sospetto degli inquirenti è che a beneficarne possono essere stati politici o gente da loro raccomandata.

    Un'inchiesta- bomba che vanta un precedente (negativo) per i caschi bianchi della Capitale: l'allora comandante generale Giovanni Catanzaro, vicino all'Udc di cui si paventò una candidatura, beccato a parcheggiare l'auto in sosta vietata con un pass disabili intestato a un altro.

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    Parcheggi gratis contestati anche a San Benedetto del Tronto, dove alcuni consiglieri e assessori hanno ottenuto un doppio pass dall'Amministrazione comunale, «girato» a parenti e amici. E per gli ex? Vita dura: dovrebbero abbandonare le comodità dell'incarico, ma non tutti lo fanno. Come l'ex consigliere di Bari Nino Anaclerio, vicino alla famiglia Degennaro, quella delle cozze pelose al sindaco Michele Emiliano, pizzicato a usare ancora la paletta dell'amministrazione nonostan¬te non fosse più stato rieletto. Dettagli.

     

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