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    “CI HANNO RUBATO OGNI COSA”, IL MISTERO DELLE ULTIME ORE DELLE DUE SORELLE TRAVOLTE DA UN TRENO A RICCIONE - LA SERATA IN DISCOTECA, AL PETER PAN, E IL FURTO DI CELLULARE E PORTAFOGLI. LE DUE RAGAZZINE ERANO AGITATE QUANDO SONO ARRIVATE IN STAZIONE: “BARCOLLAVANO, ERANO SPOSSATE” - RESTA DA CHIARIRE COME MAI UNA DELLE DUE SORELLE SI TROVASSE SUI BINARI, SE PER TENTARE EFFETTIVAMENTE L'ATTRAVERSAMENTO O SE PER UNA...


     
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    FRANCESCO ZUPPIROLI da La Nazione

     

     

    Ci sono luci e ci sono ombre nella ricostruzione puntuale delle ultime ore, dell'ultimo giorno, vissuto da Giulia e Alessia Pisanu a Riccione, prima di venire investite e uccise dal treno dell'Alta velocità alle 7 di mattina sui binari dello scalo rivierasco.

    IL FRECCIAROSSA CHE HA TRAVOLTO ALESSIA E GIULIA PISANU A RICCIONE IL FRECCIAROSSA CHE HA TRAVOLTO ALESSIA E GIULIA PISANU A RICCIONE

     

    Quel che è certo è che le due sorelle bolognesi di 17 e 15 anni si trovassero nella Riviera romagnola per trascorrere almeno una sera di divertimento insieme. Una notte di divertimento come si addice a due ragazze piene di vita e di sogni, vogliose di tornare a vivere e gettarsi alle spalle i due anni di pandemia.

     

    LA SERATA IN DISCO Sembrerebbe infatti che le due sorelle, residenti a Castenaso, nel Bolognese, fossero a Riccione per trascorrere la serata in una delle più note discoteche che animano la Riviera. Stando a quanto si apprende, Giulia e Alessia avevano passato la notte al Peter Pan, sempre a Riccione, e la stazione doveva essere la tappa di un possibile ritorno a casa. Della presenza delle due ragazzine in Riviera inoltre pare ne fosse informato il padre, il quale aveva avuto l'ultimo contatto con le figlie durante la sera di sabato, stando a quanto riferito al personale della Polfer.

     

    ALESSIA E GIULIA PISANU ALESSIA E GIULIA PISANU

    LA DISAVVENTURA La serata tra disco e movida però non sarebbe stata del tutto serena per le due, dal momento che stando a quanto riferito da un testimone oculare della successiva tragedia alla stazione di Riccione, a una delle due sorelle - secondo la descrizione fornita la maggiore -sarebbe stata rubata la borsetta, con all'interno il cellulare e portafoglio. Da qui le ulteriori difficoltà nell'identificare le vittime dello schianto, sprovviste di documenti. Non ci sarebbero nemmeno riprese del momento dello schianto, ricostruito solo attraverso le testimonianze di chi ha riferito che le ragazze «barcollavano», forse spossate dalla notte di balli e di gioia.

     

    AL BAR DELLA STAZIONE La prima testimonianza dell'arrivo delle giovani alla stazione, intorno alle 6.40, è del gestore del bar dello scalo di Riccione, che ripercorrendo i terribili attimi prima dell'urto tra la carrozzeria del treno e le due sorelle spiega: «Stavo caricando il distributore delle bibite, erano circa le 6.40 quando mi si è avvicinata una bellissima ragazza vestita di nero». Vestita di nero, come neri come la notte erano i capelli e gli occhi di Giulia Pisanu, la quale «mi chiede qualcosa ma ho subito capito che non era in sé», secondo quanto riferito dal gestore del bar.

    GIULIA PISANU GIULIA PISANU

     

    «Mi ha detto - prosegue - che non aveva soldi e che le avevano rubato il telefonino. Successivamente si è allontanata di due metri e si è incontrata con una sua amica (rivelatasi essere successivamente alle indagini la sorella Alessia, ndr) vestita di verde e con gli stivali in mano, quando all'improvviso si sono dirette al binario 2 dove era fermo il treno per Ancona. Quando ho capito cosa volessero fare ho urlato, tutti dietro di me hanno urlato. Poi ho sentito il fischio fortissimo del treno e una botta tremenda. Poi non ho capito più nulla, tutti urlavano».

     

     ALTRE VERSIONI Urla di terrore e di strazio vengono riferite anche da una dipendente del bar, che ha aggiunto che «le due ragazze stavano cercando un bagno. Ho detto loro che non ci fosse e sono uscite.

     

    Poi ho sentito il mio capo urlare e subito dopo un colpo terribile». Terribile è stato il suono udito anche dalla donna delle pulizie che si trovava in stazione e ammette: «Inizialmente pensavo si trattasse delle solite urla dei ragazzi che arrivano in stazione di ritorno dalle discoteche. Ma purtroppo questa volta, così non era».

     

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    COSA RESTA DA CHIARIRE Resta da chiarire come mai una delle due sorelle si trovasse sui binari, se per tentare effettivamente l'attraversamento o se per una bravata. Le immagini appunto riprenderebbero solo il momento in cui le ragazze sono entrate nello scalo, mentre il lavoro da parte degli inquirenti è in corso per fare quadrare tutte le testimonianze raccolte. Così come la notte trascorsa a ballare, in cui a una delle due è stato rubato telefono e denaro. Per identificare le ragazze è stato fondamentale l'altro cellulare: gli inquirenti sono risalti all'intestatario: un'azienda di traslochi nel Bolognese e quindi all'identità delle due. Alla consapevolezza che a perdere la vita sui binari di Riccione siano state due sorelle. Di 17 e 15 anni appena.

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