Ugo Prati per lastampa.it – Estratti
giorgia meloni e giancarlo giorgetti 8
«Gentile signor Rossi, abbiamo tra le mani la sua dichiarazione dei redditi ma dai dati in nostro possesso sulle sue attività e sul suo stile di vita ci risulta che le sue entrate sono ben maggiori. Si metta subito in regola versando un po' di tasse in più o ci costringerà a farle un accertamento che potrebbe costarle piuttosto caro». Le parole non sono proprio queste ma il senso assolutamente sì.
Due milioni di lavoratori autonomi stanno ricevendo attraverso il cassetto fiscale, la piattaforma online con la quale si dialoga con l'agenzia delle entrate, una lettera a metà tra bastone e carota con la quale il fisco avverte il mondo degli autonomi che, se si evade, può essere conveniente ravvedersi, almeno un po', e aderire al concordato biennale. Una mossa che costerà un po' di imposte in più da versare ma che eviterà ai morosi di finire su liste ad hoc nelle quali si andrà a pescare per effettuare controlli mirati.
maurizio leo - giancarlo giorgetti
Il governo va dunque in pressing sulle partite Iva sperando così di dare una spinta alle adesioni al patto con il fisco dal cui esito dipende la possibilità di estendere anche ai ceti medi il taglio delle aliquote Irpef. Il concordato preventivo, da cui si attende un incasso di 2,5 miliardi, è la carta su cui l'esecutivo scommette per allargare nel 2025 la platea degli sgravi Irpef.
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Chi aderirà al patti con le Entrate accettando il concordato, avrà un bonus: potrà infatti regolarizzare i mancati versamenti per gli anni dal 2018 al 2023 pagando un’imposta sostitutiva calcolata in base al punteggio di affidabilità fiscale e, altro regalo, su un imponibile ridotto.
giorgia meloni giancarlo giorgetti
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